Terremoti in Valtaro, dal 1545 ad oggi

Quando certe notizie le ascolti in televisione o le leggi sui giornali hanno un effetto, quando invece siamo noi a fare la notizia, allora la realtà cambia… e di parecchio. Il terremoto di oggi ci ha sconquassato tutti, per davvero e in tutti i sensi. Nemmeno gli anziani ricordano una simile scossa: 5,4 di magnitudo della Scala Richter, con epicentro nel parmense, a un tiro di schioppo da noi, tra le località di Berceto e Corniglio. Per fortuna è avvenuto ad una profondità di 60 km, quindi i danni sono stati pressoché nulli, solo tanta paura e altrettanta confusione, sì perché a simili eventi non ci eravamo proprio abituati.

Se però andiamo a cercare qualche dato storico vediamo che la zona della Valtaro non è nuova a questi fenomeni, infatti ho trovato un documento dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia che definisce l’evento di oggi “gemello” con uno precedentemente avvenuto il 25 Ottobre 1972, con un’intensità di 4,8 di magnitudo, con epicentro a circa 13 km a ovest dell'evento di oggi e ad una  profondità di 76 km.

Ma se andiamo indietro nel tempo, di terremoti di questa intensità, ne possiamo trovare anche altri, ad esempio a Borgotaro il 9 Giugno 1545 ne avvenne uno di magnitudo 5,33; in Valtaro il 28 Novembre 1849 di 5,03; a Bedonia il 28 Ottobre 1927 di 5,13 (vedi foto allegate); a Borgotaro il 13 Giugno 1934 di 5,22; il 9 Novembre 1983 nel parmense di 5,10.
Una particolarità, in tutti questi casi il sisma si è generato ad una profondità media di 60 km, pertanto i danni non sono mai stati di entità rilevante. Prendiamola così…
Tutte le scosse che hanno interessato Bedonia dal 1985

le foto delle tendopoli allestite a Bedonia in occasione del sisma del 1927...



15 Commenti
  1. Caterina

    Per quello che ho letto ti darei un bacio Gigi. Grazie veramente

  2. Beppe

    E si, tanta paura, e del terremoto bisogna aver paura.
    Ho detto paura, non terrore!
    Temerlo dovrebbe equivalere ad attuare tutte le precauzioni che occorrono nel caso in cui l'evento si manifesti.
    Quindi benvengano le esercitazioni nelle scuole, tutte, dai piccolissimi ai grandi; meglio far evacuare per nulla che non averlo fatto, meglio farlo nel modo composto che senza un coordinamento ed improvvisato al momento. E poi queste sono le situazioni in cui puoi felicemente testare "sul campo" la teoria, perchè un conto è simulare l'evento un conto è viverlo, e le emozioni spesso tradiscono anche i più spavaldi...

    Ancor più benvenute norme edilizie anti sismiche.
    Costruire in modo corretto in base alle nozioni più recenti, e talvolta anche quelle antiche basate sul buon senso, si è dimostrato vitale negli eventi più catastrofici
    Siamo zona sismica da sempre, l'assenza per qualche periodo di eventi significativi ce lo aveva fatto quasi dimenticare.
    Son lontani gli anni 70 ove alcune estati furono alquanto movimentate... e poi chi non ricorda l'evento che colpì il Friuli, anche qui quella sera si sentirono le scosse che ebbero il funesto epicentro in quella regione..
    Quella di oggi ci ha riportato alla realtà: siamo zona sismica e sempre la saremo.

  3. PK

    Per precisare (bonariamente, si intende), la magnitudo esprime l'energia del terremoto misurata dal tracciato sismografico, è una scala logaritmica, quindi differenze di poche frazioni decimali al crescere di M esprimono valori di energia liberata migliaia di volte superiore, misurata in superficie e quindi indipendente dalla profondità dell'ipocentro,
    Un terremoto profondo, per contro, colpisce un area maggiore, l'energia può agire in modo molto differente, ovvero terreni compatti (esempio: complessi ofiolitici, brecce, flysch di solignano) hanno valori della V sismica alti quindi minori sollecitazioni alle strutture, mentre terreni alluvionali sabbiosi (pensiamo a tutti gli edifici e nuclei posti sui fondovalle) subiscono maggiori sollecitazioni per i valori di V nettamente inferiori.
    Interviene anche la profondità del substrato rigido nella valutazione degli effetti locali.
    Ecco perchè si misura la magnitudo, ovvero l'energia, per essere indipendenti dagli effetti sulle strutture.

  4. Giacomo

    Ecco spiegato il detto "Tèra balarèina" riferito alla nostra zona.

  5. Adeletta

    Non so se spaventi di piú la paura dell'ignoto o il ricordo di quanto già vissuto. Io l'ho sentito forte perché abito in quella parte nord della Toscana dove affaccia l'Appennino. Ma il ricordo del terremoto dell'Irpinia (sono napoletana) mi ha agitato fortemente. La terra trema e noi ci sentiamo piccoli, come del resto siamo.

  6. Ruggero

    Scusa PK ma il tuo intervento e' piuttosto tecnico anche se ben articolato!! Certo se uno non ti conoscesse direbbe che lo hai copiato da San Google!! Mi chiedevo una cosa?! In quanti lo avranno capito?!
    Io avrei detto... piu' l'epicentro e' profondo e piu' l'onda d'urto si propaga in distanza come e' accaduto in questo caso avvertita in tutta la pianura Padana e con origine a circa 60 km di profondita' !!
    La dorsale appenninica si sta spostando ma la Valtaro per sua fortuna e' caratterizzata da terremoti con epicentri piu' profondi di quanto accade dall'Abruzzo in giu'!!
    Prof. riesco a strappare almeno un 6 nella sua materia o mi rimanda?? :-))

  7. PK

    quello che conta è l'energia Magnitudo 5 a 100 km di profondità colpisce un area più ampia, Magnitudo 5 a 10 km di profondità, ovviamente più ristretta, ma la Magnitudo è sempre quella :-)

    personalmente sposo la tesi che gli eventi sismici di questi ultimi giorni siano collegati, è in disaccordo da quanto dichiarato dall'INGV.

    però potrebbe essere sempre HARP che tramite le VLF rimbalzando sulle scie chimiche, avendo tolto le torri gemelle, si focalizzano sulle ofioliti.
    Ruggero ;-)

  8. Brontolo Nè

    Carissimi amici,
    come sappiamo benissimo la questione dei terremoti, in molte parti del nostro pianeta è veramente un problema che non può essere ovviato in quanto deriva dalla natura stessa della terra, inoltre si innestano altre problematiche che lo rendono ancora più complesso.
    Come tutti i problemi complessi la soluzione può essere trovata scindendo la situazione in tanti problemi più semplici e di più facile soluzione, ma quando le forze della natura interagiscono direttamente sulla natura umana allora anche una questione semplificata torna ad essere complessa.
    Per prima cosa dobbiamo fare una considerazione di base: per un qualsiasi stato è di prioritaria importanza tenere calma e sotto controllo la popolazione, senza scatenare il "panico preventivo" specialmente se la popolazione, come quella italiana, è classificata "ad alta emotività" .
    Anche se fosse possibile predire un terremoto e forse lo è con una certa approssimazione, non verrebbe divulgata la notizia in quanto si scatenerebbe un fuggi-fuggi che uno stato non potrebbe sopportare, specialmente con un territorio come quello italiano nel quale i terremoti sono frequentissimi; significherebbe un continuo nomadismo da terremoto assolutamente improponibile, dunque la soluzione è: nessuna soluzione, eppure qualche decisione in merito deve essere presa e non ci si può limitare ad affidare soltanto al caso ed a piangere i morti ed a calcolare i danni dopo l’evento disastroso .
    Già gli antichi romani si erano resi conto di quali erano le zone sismiche ed abbandonavano le zone soggette a tale fenomeno, noi no, sulla base del nostro carattere ricostruiamo nel punto esatto, magari irrobustendo le strutture, ma sebbene irrobustita è molto difficile che una struttura antica possa resistere nel tempo ad una serie di terremoti che certamente si ripresenterà, per questo motivo, per quanto possibile sarebbe bene non costruire nelle zone di accertata alta sismicità, ma questa è una soluzione ipotetica ed impraticabile.
    Per le nuove costruzioni sono previste rigide normative di antisismicità, ma sappiamo bene che durante un terremoto si possono creare enormi fratture nel terreno, fenomeni di bradisismo, smottamenti e sconvolgimenti del terreno tali per cui qualsiasi struttura è inefficace, anche se certamente una struttura moderna ed antisismica è infinitamente migliore ed offre molte più garanzie di una struttura obsoleta che non possiede tali specifiche.
    In Italia esistono zone ad altissima sismicità e non esistono zone completamente immuni da terremoti o comunque anche se lontane dai possibili epicentri ne possono subire le disastrose conseguenze, in definitiva paradossalmente nel nostro territorio è facilissimo prevedere i terremoti, nel senso che dovremmo farcene una ragione ed essere in sereno e controllato allarme continuo e costante.
    La soluzione:
    ogni cittadino dovrebbe conoscere, tutte le parti della propria abitazione soggette a probabili crolli in caso di terremoto e quali sono, invece, le parti assolutamente più robuste sotto le quali ripararsi, inoltre conoscere eventuali vie di fuga e periodicamente fare delle prove; è anche importante saper riconoscere gli edifici più sicuri ed evitare quelli che storicamente e statisticamente lo sono meno.
    Ognuno di noi dovrebbe conoscere le caratteristiche sismiche del proprio territorio, per esempio oramai sappiamo che la zona della Val di Taro è sismica, ma che i suoi terremoti sono storicamente molto profondi con una media di oltre 60 Km di profondità con valori di energia attorno ai 4 – 5 gradi e che questo fatto oramai è così da milioni di anni lo possiamo desumere dalla conformazione dell’Appennino in quel punto.
    L’Italia in pratica è una penisola larga circa 200 km che divide l’Adriatico dal Tirreno che è spinta da sud verso nord con diversi vulcani attivi e pericolosissimi per la popolazione, come valvole di una pentola a pressione; superata Massa Carrara l’Appennino devia verso sinistra in direzione della Liguria ponendosi in direzione est-ovest come le Alpi e questo ci fa supporre che il territorio non subisca rilevanti traslazioni sud-nord, ma solo un costante movimento di innalzamento e questo comporta, seppur nella elevata sismicità, un evidente contenimento dei danni, almeno fino ad oggi.
    Secondo il mio ragionamento, che non ha la presunzione di essere l’unico possibile o comunque il migliore, un buon compromesso tra la previsione poco precisa comunicata alla popolazione e la maggior sicurezza a prezzi sostenibili, logicamente oltre alla costruzione di edifici antisismici, è l’informazione scientifica divulgata alla popolazione in modo semplice, chiaro e comprensibile.
    Tale informazione dovrebbe riguardare genericamente tutto il territorio nazionale, ma entrare nello specifico per ogni zona di appartenenza in modo che ognuno sappia a quali fenomeni ed effetti è soggetta , ciò naturalmente secondo le conoscenze attuali e l’esame storico dei sisma avvenuti, in tal modo ogni evento, seppur nella sua peculiarità, potrà essere percepito dalla popolazione come un “normale evento naturale” di cui più o meno se ne conoscono la periodicità, la forza e gli effetti .
    Molto molto strano sarebbe stato se quest’ultimo terremoto fosse avvenuto a 6 km di profondità e con una energia dell’ottavo nono grado, non essendo mai avvenuto ciò e dunque con una preventiva divulgazione di quanto conosciamo, si sarebbe generato un minor spavento nella popolazione.
    La conoscenza dei pericoli e dei rischi è sempre il miglior rimedio per aumentare la sicurezza, dunque tutto il mio ragionamento si può condensare in un’unica parola : INFORMAZIONE .

  9. Ruggero

    Fin dal primo momento, ho capito che tutto quello che gravita da Borgotaro in giu'... quindi terremoti, frane, amianto vero o presunto... è meglio lasciarlo a Te!!

    Spero che nessun tecnico e fisico del INGV ti legga qui, altrimenti rischia di finire in un girone infernale modello "Cava di Predelle" e andate avanti per un secolo in discussioni!!

    Quindi il 6 l'ho preso ??
    Ma sai che non ho capito un cavolo nell'ultima frase mentre ti ho spinto a semplificare le prime due per spiegare l'evento??
    Ma tu guarda?? Sei influenzabile ma non so quanto direzionabile!! :-))

  10. Brontolo Nè

    nella risposta 9 RUGGERO evidentemente risponde a PK, senti Ruggero 7 te lo do io ! ok ? dai scherzo !
    Per esempio se vai su wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_Richter - troverai che quella che usiamo oggi per la valutazione della forza dei terremoti non è più la famosa scala Richter e puoi trovare cose interessanti tipo questa che copio ed incollo.

    All'inizio del XXI secolo, la maggior parte dei geofisici considera le tradizionali scale di magnitudo obsolete [1], e le ha sostituite introducendo una nuova misura chiamata momento sismico, più direttamente relazionata con i parametri fisici del terremoto. Nel 1979 il sismologo Hiroo Kanamori, anch'egli del California Institute of Technology, propose la Moment Magnitude Scale (MW), grazie alla quale è possibile esprimere il momento sismico in termini comparabili alle precedenti scale di magnitudo.

    Tuttavia la fama di questa scala è tale che ancor oggi, in ambito della comunicazione giornalista o divulgativa semplicistica, spesso incorrettamente ed involontariamente, il nome della scala Richter viene associato a valutazioni energetiche di eventi sismici ricavati usando i nuovi criteri ideati ed adottati, creando una certa confusione.[2]

    Tabella

    2.0–2.9 Molto leggero Generalmente non avvertito, Circa 365.000 al giorno
    3.0–3.9 Spesso avvertito, ma generalmente non causa danni 49.000 all'anno
    4.0–4.9 Oscillazioni evidenti per gli oggetti interni 6.200 all'anno
    5.0–5.9 Moderato Può causare gravi danni strutturali agli edifici costruiti male in zone circoscritte. Danni minori agli edifici costruiti con moderni criteri antisismici. 800 all'anno
    6.0–6.9 Forte può avere un raggio di azione di 160 kilometri dove può essere distruttivo se la zona è densamente popolata. 120 all'anno
    7.0–7.9 Molto forte può causare gravi danni su zone estese. 18 all'anno
    8.0–8.9 Fortissimo Può causare fortissimi danni in un raggio di azione di parecchie centinaia di chilometri 1 all'anno
    9.0–9.9 Può causare devastazioni in un raggio di azione di parecchie migliaia di chilometri 1 ogni 20 anni
    10.0+ Enorme Devastazione totale; il raggio di azione può essere molto esteso. Estremamente raro (mai registrato)
    Ho semplificato la tabella riportando solo a MAGNITUDO (individuata con i nuovi sismografi) quali effetti produce la corrispondente MAGNITUDO e la frequenza nel mondo dell'evento.

  11. Sangiorgi Luciana

    Salto a pie' pari le spiegazioni tecniche di Brontolo. Il terremoto per me é quella cosa che ti mette dentro una paura folle e irragionevole, che ti fa scappare in strada in mezzo ala gente per avere conforto, che ti fa prendere i tranquillanti.
    Lo immagino come una mano gigantesca che prende nel palmo la terra e la scuote.
    Secondo Bendandi si puo' prevedere, io non ci credo.
    ciao Gigi

  12. Marco Bertani

    “Giochino”
    La precedente normativa per le costruzioni in Italia prevedeva 4 zone di rischio sismico, dalla 4 la zona a più bassa pericolosità, alla 1 la zona con la maggiore probabilità che si verifichi un evento rilevante (in Italia non esistono zone a rischio nullo). Questo sistema è ancora in vigore a livello di pratiche amministrative.
    I comuni dell’Alta Val Taro (Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro, Compiano e Tornolo) appartengono alla zona sismica 2. I restanti comuni della provincia alla 3, esclusi altri 2 Comuni in Val Parma sempre in Zona 2.
    L’attuale normativa per le costruzioni in Italia prevede una zonizzazione sismica fatta tramite un reticolo su tutto il territorio nazionale, che permette per ogni punto di ricavare le caratteristiche utili per la progettazione attraverso l’interpolazione di quelle dei 4 punti ai vertice del reticolo al quale il punto in oggetto appartiene.
    So di non essere stato “chiarissimo”, se volete, fate una prova di quello che ho tentato di spiegare dalla pagina web www.acca.it/EdiLus-MS/ (potrebbe essere un giochino interessante).
    Questa è una normale mappa di Google Maps, dove potete inserire l’indirizzo di Vostro interesse o selezionare il punto sulla mappa (“zoommando” opportunamente potrete selezionare per es. la Vostra abitazione). Quindi scegliete la classe dell’edificio. Nella tabella alla destra “Parametri di Pericolosità sismica” dovrebbero modificarsi i valori numerici. “Tr” è il tempo di ritorno in anni, calcolato da risultati statistici, per un evento di data pericolosità. “ag” è l’accelerazione che quell’evento dovrebbe imporre alle nostre strutture (misurato in rapporto all’accelerazione di gravità, per es. ag = 0,2 significa un’accelerazione orizzontale prevista per le strutture del 20% rispetto a quella di gravità).

    La costruzione va progettata affinchè resista a determinati eventi, per es.:

    • Per un evento con “Tr”di 30 anni, la costruzione non deve subire danni che ne pregiudichino l’ “Operatività”;
    • Per un evento con “Tr”di 50 anni i danni devono essere limitati e facilmente riparabili;
    • Per un evento con “Tr”di 475 anni l’edificio, anche “progettato bene”, potrebbe subire danni che ne pregiudichino l’uso futuro, ma comunque tali da permettere l’evacuazione e la “Salvaguardia la Vita”.

  13. Marco Bertani

    Se posso permettermi, alcuni consigli per le Vostre case:

    • Per le strutture nuove, valutatene bene la “forma”, non solo con chi fa il progetto architettonico, ma anche con lo “strutturista” (che di solito è l’ultimo a vedere il progetto, e i suoi consigli sono di solito inascoltati). Per es. una struttura non regolare in pianta ed in altezza, può portare ad azioni sismiche di progetto quasi il doppio rispetto ad una regolare.
    • Per le strutture esistenti, nel caso di interventi, evitate per quanto possibile di toccare le parti strutturali. Per es. inserire aperture in pareti portanti è “vivamente” sconsigliato, dopo l’intervento difficilmente la struttura “starà meglio”.

    PS Scusate per l’intervento che può sembrare una merchetta per la mia professione. Ma in questi giorni molti di Voi si saranno preoccupati per le proprie abitazioni, e non vorrei che se ne scordassero nel futuro.

  14. Gigi Cavalli

    Nella giornata di Domenica 14 Aprile sei scosse di terremoto di magnitudo tra 2 e 2.5 sono state avvertite durante tutta la giornata, a partire dalle 6.34 del mattino fino alle 22.35 della notte. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma ha avuto ipocentro a 9 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Bedonia, Compiano e Tornolo. Non ci sono state segnalazioni di danni a persone o cose.

  15. ValeBD

    Tramite Google Maps è possibile capire il punto esatto dell'epicentro, naturalmente prendendo le coordinate che appaiono sul sito dell'INGV, un piccolo riassunto a dover di cronaca:

    6.34: tra momarola e montarsiccio: http://goo.gl/maps/Ts6fE
    6.35: Tasola : http://goo.gl/maps/SYKRP
    12.00 tra montevacà e nociveglia: http://goo.gl/maps/E6vT0
    18.25: zona di Roncole: http://goo.gl/maps/lHeFj
    20.06: zona di tasola : http://goo.gl/maps/WYLSo
    22.35: era nella zona di piane di carniglia per l'esattezza http://goo.gl/maps/XkMBk

Commenta

Somma e invia : 12 + 3 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Ci mancavano anche le miniere

Caccia al tesoro di oro, argento e rame nella zona SIC di Corchia e Belforte

L'antico borgo di Casacca

Un paese nato nel X secolo, abbandonato negli scorsi anni '50 e oggi tornato alla vita

Corchia, la perla dell'Appennino

Uno splendido borgo medievale ben ristrutturato, un esempio di recupero di architettura rurale

I geni dell'autostrada

Le immancabili colonne sulla A15 Parma-La Spezia, ma almeno questa volta si potevano evitare?

Strada per l'Appennino

Un filmato girato nel 1962 lungo le strade e i borghi dell'Appennino Parmense: testo di Attilio Bertolucci e regia di Bruno Vaghi

Dagli Appennini all'Unesco

Il Parco Appennino Tosco-Emiliano è stato inserito tra le riserve UNESCO, ma...