L'antica balaustra: sì o no?
Il Comitato “Veterrima Plebs” chiede al Comitato “Pro Restauri” e alla Direzione Lavori che si colga questa favorevole occasione per ricollocare intorno al presbiterio l’antica balaustra in marmo bianco risalente al 1676, ad opera del marmista di Carrara Giuseppe Serchioli, rimossa una trentina d’anni fa durante un precedente restauro e oggi giacente in canonica.
Una nota storica da non sottovalutare è che questo artigiano carrarino era il figlio di Giorgio Serchioli che nel 1660 costruì l’altare maggiore di San Giovanni Evangelista, la chiesa più importante di Parma dopo il Duomo.
Fatta salva comunque la possibilità di lasciare aperta la parte centrale del presbiterio, evitando di rimontare il cancello ed alcune colonnine della balaustra medesima, allo scopo di conformarsi alle esigenze della moderna liturgia cattolica post-conciliare (balaustre, del resto, sono ancora presenti anche in altre chiese della zona, per esempio a Isola di Compiano e Santa Maria del Taro, dove non risulta portino alcuno ostacolo alle celebrazioni liturgiche).
“Veterrima Plebs” ritiene che il suggerimento di ricollocare un’autentica opera d’arte sarà una preziosa testimonianza storica dell’importanza della chiesa bedoniese e del livello di raffinatezza dei nostri predecessori.