Il bar Zazzali

La storia di un vecchio esercizio bedoniese rievocata attraverso il ritrovamento di una lettera inviata nel 1903
Il bar di Fortunato Zazzali è tra quelli meno noti e ricordati dai Bedoniesi. Il motivo è semplice: le sue origini risalgono tra la fine dell’800 e i primi decenni del ’900 e, molto probabilmente, l’attività non ha poi avuto cambi di gestione, tanto da permetterle di avanzare nel tempo ed essere ancora oggi menzionata, così come accade con altri esercizi.
 
Il locale si trovava nella “piazzetta” Cesare Battisti al n° 9, allora punto nevralgico del centro storico bedoniese, poiché situato a pochi passi dalla chiesa parrocchiale e all’inizio della “Via al Seminario” -oggi via Trieste- in pratica con un andirivieni continuo per la presenza in loco di tantissimi negozi.

Quello stesso luogo, dopo la chiusura del bar, fu utilizzato negli anni ’50 come negozio di scarpe, conosciuto come a butega de Prebâšu -ovvero di Giuseppe Bassi- mentre nel 1970 si vi trasferì la merceria da Cesira de Galli (mamma di Angelo Mariani), poi gestita, fino ad oggi, dalla nuora Gabriella Oppici.

Quando mio zio Bruno Cavalli mi diede la fotografia (e credo sia anche l’unica in circolazione poiché risalente agli anni ’30), gli chiesi se ricordava qualcosa in più di quel bar: “A quel tempo ero un ragazzotto e non si frequentava il bar se non per acquistare qualche caramella o un torroncino, però lo ricordo come un “caffè” ben frequentato e rinomato: aveva un bell’arredamento, il pavimento in pietra lucida, un bancone di legno con sopra il marmo bianco e una macchina per il caffè tutta cromata”. Poi, sempre facendo riferimento alla fotografia, mi disse anche chi erano gli avventori seduti ai suoi tavolini a godersi un usuale aperitivo: “In piedi, sulla porta, c’è Fortunato Zazzali -che era il padre di Ermanno- poi i seduti sono Lea Servini con un’amica, Cesarino Serpagli, Giovanni Servini e l’ultimo è Gino Serpagli". Da notarsi, sul tavolino, tra i bicchieri, la bottiglia del selz, allora prodotto dalla locale ditta "Felloni Domenico" (vedi pubblicità allegata).

L’occasione di parlare di questo bar, anzi di quest’antica bottega, nasce da una lettera del 1903 che ho acquistato recentemente su un sito di documenti storici, dove il proprietario, Fortunato Zazzali appunto, scrive al suo fornitore di vino per lamentarsi sulla qualità del prodotto ricevuto:

Al signor A. Paini
Vicolo del Teatro n° 27
Parma

Finalmente oggi ho ricevuto i fiaschi ordinategli a mezzo mia cartolina. Lo avverto però che il vino non è uguale, è molto inferiore, a quello spedito al signor Lagasi, come gliene farà fede suo cugino Lagasi Gino. Per 29 fiaschi non sta la spesa di mandarglieli indietro, ma crederò che mi si farà un po’ di ribasso perché non è vino che costa una Lira al fiasco.

Con stima
F. Zazzali
Bedonia 28-11-1903

Hanno collaborato a questo post:


Le foto del periodo e i documenti



1 Commenti
  1. Francesca Danzi

    Mai saputo che ci fosse stato un bar nella piazzetta. Ricordo che la Cesira con la merceria prima era sempre nella piazzetta ma alla destra di dove e' ancora adesso.

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