Storie di ordinaria ferrovia

Ritardi, guasti e cancellazioni senza preavviso sono la colonna sonora della linea Pontremolese
Oggi basta pronunciare il nome "Pontremolese" per associarlo direttamente a qualcosa di malandato. Per ogni giorno che passa corrisponde un nuovo imprevisto, tanto da definirlo ormai un grande problema, più grande del treno stesso, per l’intera Val Taro, per i tanti viaggiatori e gli altrettanti pendolari che ne usufruiscono.
Non ho titolo per parlare di ciò che accade su queste rotaie sventurate, tra scambi gelati, coincidenze mancate, ritardi cronici e cancellazioni improvvise. Non posso, ma un’idea me la sono ugualmente fatta attraverso ciò che leggo e ascolto ogni qual volta capita un disservizio.
Ecco la ragione per cui ricorro a Daniela Delnevo per salire idealmente in "carrozza" e farmi raccontare ciò che succede lungo questi binari, da sempre indispensabili e oggi quanto mai angoscianti.

G.C.

"Nessuno si aspetta l'Inquisizione Spagnola", riferiva uno sketch dei Monty Python. Invece il pendolare della Pontremolese è ormai pronto anche a questa evenienza.
Premettiamo, io mi sento figlia della ferrovia, essendo stato mio padre capostazione su questa linea, e ogni mio sfogo è in realtà un atto di amore, ma la situazione è veramente diventata impossibile.

Mi trovo ad utilizzare con estrema frequenza questa linea da ben trentatré anni, dai tempi dell'università, dapprima senza problemi, che possiamo indicare essere iniziati, in modo serio, dal 2000 circa, col passaggio da Ferrovie dello Stato a Trenitalia, ma cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni.

Ogni giorno ritardi, guasti, soppressioni o meglio "Riprogrammazione della offerta commerciale", cita il linguaggio edulcorato ufficiale, quando ti promettono l'autobus sostitutivo che tuttavia non sai se, dove, come, quando passerà.

"In un'ora circa e sei alle 5 Terre", riportava invece uno spot promozionale turistico del capoluogo valtarese lo scorso anno, mostrando la ferrovia che ci collega al mare come valore aggiunto per il nostro territorio, peccato che lo scorso anno la linea sia stata chiusa, con autobus sostitutivi decisamente inadeguati per orari e capienza, da metà giugno a fine luglio.

Quest'anno è già previsto il bis rinforzato, due mesi da fine maggio a fine luglio, con un piccolo antipasto preparatorio ora, dal 12 al 23 dicembre la stazione di Borgotaro resterà chiusa, con buona pace degli studenti che, dopo due anni in DAD, vorrebbero studiare senza tante altre difficoltà. Perché sono pendolari anche loro, come lo sono gli operai pontremolesi che si recano in fabbrica e i diversi infermieri che lavorano nel nosocomio valtarese e hanno ormai rinunciato definitivamente al treno per inaffidabilità, dovendo magari, a "smonto notte", mettersi a guidare sulla strada del Brattello.

I treni passeggeri che vengono quotidianamente fatti ritardare per far passare i "merci" che hanno la precedenza. Si potrebbe parlare anche dello stato delle stazioni, in particolare quella di Borgotaro, sprovvista da decenni di servizi igienici e con un sottopasso che si allaga ad ogni pioggia (è stato svuotato con idrovore dai pompieri più volte) e che consideriamo ormai la piscina coperta della nostra valle.

Potrei andare avanti per ore a spiegare i disagi, tipo come l'altro giorno il tilt alla prima normale brinata di stagione. È che per la Valtaro la ferrovia è fondamentale, sia per lavoro, che per tante decine di studenti, e chi non lo capisce lo ritengo complice della eutanasia di una valle, che non tarderà a spopolarsi ulteriormente se si continuerà con questa qualità del servizio.

Così, nell'anno delle celebrazioni Dantesche, sulla linea Parma-La Spezia, al motto di "Lasciate ogni speranza voi che obliterate", si prosegue col girone dell'inferno, con continui disservizi, ritardi e cancellazione di treni all'ultimo minuto e interruzione della linea, sempre con il solito ritornello: "Noi sai se parti e se parti non sai se arrivi". Rimane solo la speranza che si palesi Caronte e che in un'oretta ti porti perlomeno al mare, magari proprio a Monterosso.

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Esempio di una giornata di viaggio



9 Commenti
  1. Italo Vignali

    …e finalmente le lamentele mirate della Dottora Daniela sono ospitate in un Blog molto letto che potrà smuovere qualche intervento più decisivo sull’annosa vicenda di un tratto Nazionale delle FS, ormai RETE, che per un secolo sono state vanto di una popolazione che di vanti ne ha potuto annoverare pochi.
    Io mi reputo fortunato poiché al Borgo ho vissuto nel periodo nei quali disservizi di questo genere non se ne verificavano mai, neppure con 70 cm di neve! È disarmante sapere che ragazzi studenti e lavoratori che hanno programmato i loro spostamenti su questa certezza si siano trovati a fare i conti con “le solide certezze” quotidiane della Daniela Delnevo, cantrice di queste pagine di realtà spicciola.
    Grazie Gigi, Daniela e Laura.

  2. Rodolfo

    Bravissimo, Gigi, sempre attento e puntuale nel mettere in risalto le enormi carenze del nostro territorio!
    Bravissima, poi, Daniela, che fa toccare con mano tutte le disfunzioni della linea.
    Ieri, inoltre, abbiamo letto una lettera, a firma congiunta dei due Sindaci di Borgo Val di Taro e di Pontremoli, i quali chiedono agli Assessori regionali delle due Regioni, Emilia Romagna e Toscana, di trovare rimedi.
    Indubbiamente, la questione è grossa. Ci sono in mezzo tanti soggetti e, quindi, se la possono dare dagli uni agli altri. Ma i Sindaci non se la possono cavare con una lettera. Gli Assessori regionali non possono scaricare su Trenitalia.
    I cittadini hanno eletto Sindaci e Assessori per avere risposte ai propri diritti. Il servizio del TPL (trasporto pubblico locale) è in capo alla Regione. Il contratto con Trenitalia lo fa la Regione, quella emilianoromagnola e quella toscana. È a questo livello che si risolve il problema ed è a questo livello che i Sindaci devono farsi sentire. Non solo con una bella lettera, ma con azioni personali dirette. Se i cittadini hanno problemi, la responsabilità è dei Sindaci e della Regione.

  3. Marco

    La stazione di Borgo Val Di Taro e i problemi connessi non sono specifici dei Borgotaresi ma di tutta la nostra Valle. Dove sono i Sindaci dei Comuni limitrofi a cominciare dai paladini di Bonaccini Mariani e Serpagli ? Non sono problemi loro ma dei loro cittadini lo sono eccome.

  4. Simona

    Qualche mese fa Gigi, sono andata a trascorrere una giornata a Firenze tra arte e buona cucina, giornata completamente rovinata dal momento che sono andata in stazione per il rientro a casa... il treno viaggiava con più di un'ora di ritardo, e dopo varie peripezie per non perdere la coincidenza, ho viaggiato da Firenze a Pontremoli senza vedere passare un controllore e viaggiando in una carrozza piena di soggetti poco raccomandabili e quella dopo con adolescenti che fumavano e bevevano sul treno belli tranquilli, tanto non sarebbe passato nessuno a controllarli... con un ritardo di quasi due ore, finalmente sono arrivata a Borgotaro.
    Potevo evitare i soldi del biglietto, neanche un'anima che controllasse i passeggeri... che amarezza, che delusione!!!

  5. Marco

    Scusate ho dimenticato Daffada' ma lui lo capisco che non ha tempo per queste stupidaggini visto che è sempre occupato con le interviste a Video Taro per dire quello che fa ma non quello che non fa.

  6. Antonella

    Dottoressa Delnevo la ringrazio per aver dato voce a ciò SUBIAMO pure pagando abbonamento o biglietto. Sosteniamo i servizi e siamo al tempo stesso vittime dei disservizi. Purtroppo non abbiamo voce forse perchè la abbiamo persa

  7. Una mamma pendolare

    Il trasporto pubblico non funziona. Questa è una certezza!!!
    Con ritardo o cancellazione del treno, il cittadino deve pagare il biglietto e l'abbonamento se no viene multato!! Altra certezza!
    I nostri rappresentanti politici dovrebbero fare da nostra cassa di risonanza!
    Ma da che parte stanno? Faranno gli interessi dei cittadini oppure ammutoliscono verso chi gli paga lo stipendio? Unica certezza, non è possibile solo subire!!

  8. Riccardo Balzarotti

    Non abbiamo mai avuto politici che difendessero questa linea fondamentale Parma-La Spezia!

  9. Chilo

    E anche stamattina il treno dei pendolari è cancellato.
    Forse da troppo freddo, oppure la nebbia, o il macchinista non si è svegliato in tempo, fatto sta che, chi non aveva l'auto a Ghiare è lì che aspetta immagino un servizio sostitutivo che arriverà con calma, con molta calma. Intanto che aspettano possono andare a prendere il sole in spiaggia sul Taro. -3° C cosa vuoi che sia.

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