A spasso con le Guide

Territori a noi vicini, ma ai più sconosciuti, sono diventati familiari e perchè no, una risorsa
Fino a sei anni fa mi sentivo un po’ come un calzolaio con le scarpe bucate. A un tiro di schioppo da casa avevo territori straordinari e famosi, ma per me ancora "sconosciuti", mancava sempre il pretesto per visitarli e comprenderli più a fondo, tra questi le Cinque Terre note in tutto il mondo. Ma non solo. Monte Nero, Aiona, Zatta, Orocco, Maggiorasca, Penna e Trevine, Barigazzo con il Pizzo d’Oca, Miniere di Corchia e i Salti del Diavolo, passando poi per il lago Bino e lago Nero, ma anche attraverso la Val di Vara, Zeri con la Lunigiana, per arrivare quindi fino al mare attraverso l’Alta Via dei Monti Liguri: Cinque Terre, Levanto, Moneglia, Deiva, Portofino, Sestri Levante, Portovenere con la sua Palmaria, sono solo alcune delle mete percorse. 

Tutti luoghi tanto belli quanto vicini alla nostra Valtaro/Valceno da esserne assuefatti, tant’è che per apprezzarli e toccarli con mano ho dovuto proprio attendere le escursioni di Trekking Taro & Ceno. Così, con la comparsa delle Guide Ambientali Escursionistiche, mi sono messo in marcia, scarponi ai piedi e zaino in spalla, imponendomi di seguirle diligentemente tra sentieri, boschi e "Crêuza de mä".

Dal 2012 i percorsi si sono ampliati, dai nostri monti si è arrivati al mar Ligure; le semplici camminate sono diventate anche di più giorni, mentre le Guide, dalle quattro iniziali, sono diventate undici. Oggi sono circa 130 i giorni di escursioni l’anno, almeno 4.000 i turisti portati in valle o accompagnati nelle varie destinazioni. Un chiaro segnale che il nostro territorio, "venduto" assieme a quello confinante, va “guardato” e soprattutto “considerato” come risorsa ambientale.  

Domenica 13 gennaio c’è stato il secondo appuntamento: "A pranzo con le guide". Un’occasione per incontrare tutti i camminatori più affezionati con tre escursioni gratuite alla scoperta del comune di Albareto: una attraverso borghi storici e castagneti; la seconda alla scoperta del territorio delle Comunalie; la terza all'interno della Riserva Naturale dei Ghirardi. All’incontro hanno aderito 120 persone provenienti da 4 regioni: Emilia, Lombardia, Liguria e Toscana. Oltre al nostro territorio, sono state evidenziate anche le tipicità gastronomiche, in questo caso farina di castagne e trota Fario, preparate dall'agriturismo La Peschiera di Boschetto.

In questi sei anni ho sempre cercato di tenere il passo, considerando le salite una conquista e le discese solo un diversivo. Il divano può attendere: “Grazie, siete un toccasana per il fisico, ma soprattutto per gli occhi e per la mente”.
LINK: sito Trekkingtaroceno.it LINK: alcune mie escursioni

FOTO: dal sentiero all'agriturismo



4 Commenti
  1. Piero Rizzi Bianchi

    Spero proprio che qui l'assenza di commenti stia più che altro a sottintendere che, per un fenomeno come questo, è quasi superfluo commentare, tale è l'evidenza del suo carattere positivo.
    Ma, come già detto altre volte, io credo sempre bene esprimermi laddove ho qualcosa da dire, e credo meglio farlo quando si possa e si debba parlar bene di qualcosa o qualcuno.
    Che queste escursioni siano cresciute nel numero delle guide e dei partecipanti, nonché nel raggio d'azione, è chiaramente un gran bel segno di salute, e di una salute meritata: infatti, insieme al ballo e al canto autenticamente tradizionali (laddove proposti), questo genere di svago è in assoluto il più sano fra quelli oggi praticabili, in Valtaro come ovunque.

    Visitare bei luoghi solitamente remoti alla nostra attenzione, grazie al lavoro delle nostre gambe, è anche un modo assai felice di "riconciliarsi lo spirito" con il mondo creato e con la natura: niente di strano, dunque, che si possa anche instaurare un'armonia fra i partecipanti, senza distinzione di provenienza.
    Dunque, avanti così! E un "bravo" particolare al nostro Gigi per praticare e apprezzare dal vivo tutto questo.

  2. Guido Sardella

    Gigi, il merito di Trekking Taro&Ceno è immenso, grazie alla loro instancabile voglia di proporre nuovi itinerari, al loro geniale utilizzo dei social, alla capacità di sposare territorio, tradizioni, cibo, ma dare esclusivamente a loro il merito di aver fatto conoscere la natura e le bellezze di queste valli è voler chiudere in un cassetto il lavoro magari meno fashion, ma fatto anche in tempi ben più difficili di oggi, da persone veramente mitiche di questa valle.

    Lo so che il tuo pezzo premia chi ha fatto mettere gli scarponi a te, però non puoi non riconoscere che è involontariamente ingeneroso con chi, pur non essendo riuscito a far esplorare il territorio a Gigi Cavalli, è stato guida e maestro per tantissimi altri.

    Prima di tutto, il vero monumento della montagna valtarese: Giannino Agazzi, a cui molti di noi Guide, e moltissimi appassionati di montagna e natura appenninica, devono moltissima se non tutta l'origine della loro passione e competenza.

    Poi, il mai dimenticato Angelo Massera, animatore del gruppo di Soccorso Alpino valtarese negli anni '80, e motore instancabile della prima identificazione, segnatura e pubblicizzazione della sentieristica delle nostre montagne.

    Terzo, il CAI, che con i suoi volontari organizza e mantiene questa rete di sentieri.

    Infine cito Luigi Ghillani (www.asterbook.it), massimo conoscitore della botanica dell'intero parmense, che ha portato, negli ultimi venti anni, migliaia di parmigiani alla scoperta della nostra flora e natura.

    Infine permettimi un po' di orgoglio personale, voglio aggiungere ai numeri che fornisci nel tuo pezzo quelli che ha fatto nel 2018 il WWF Parma nella Riserva Regionale dei Ghirardi di Borgotaro ed Albareto: 52 giorni di accoglienza interpretativa presso il Centro Visite, 39 eventi per il pubblico (visite guidate, laboratori per bambini, laboratori per adulti), 1275 adulti e 627 bambini (1902 totali) partecipanti alle iniziative.

  3. Federico Tanzi Marlotti

    Complimenti a tutte le guide per il loro prezioso operato a favore della scoperta (e riscoperta) del nostro meraviglioso Appennino.

  4. Piero Rizzi Bianchi

    Le parole opportunamente scritte, dopo le mie, da persona più competente in materia, mi obbligano a una precisazione. Nel mio pezzo ho inteso solo commentare positivamente questo fenomeno tutto attuale messo in luce da Gigi (che anche vi partecipa), fenomeno legato ai flussi turistici e alla possibilità di intercettarli in favore della nostra zona.
    Non ho neppure pensato di trattare l'argomento a livello veramente locale, nelle sue profonde componenti e nelle sue premesse, aspetti questi di altro ordine, e che per me riguardano la cultura almeno tanto quanto l'escursionismo.
    Ed è solo per questo motivo che non mi è occorso di citare il nome del maestro Giannino Agazzi, della cui amicizia e sintonia vado veramente contento: persona che tante volte, negli anni trascorsi, ho apprezzato come guida in passeggiate rese deliziose anche dalla sua amorevole conoscenza per la natura dei luoghi; ma soprattutto che -tuttora- apprezzo come detentore di una saggezza antica che contempla, al suo centro, l'arte di saper vivere. Mi è quindi cosa veramente grata salutarlo con stima da queste pagine.

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