Colta la prima mela - VI Atto
Un ottimo risultato ottenuto nella Fattoria della Carità a Bertorella
“Non avevo mai visto un frutteto al primo anno dare cosi tanto frutto”, Francesco, l’anima della Fattoria della Carità, riassume così il primo raccolto di mele. Mi riferisco a quel terreno vicino al fiume Taro, a Bertorella, tra Borgotaro e Bedonia, dove la scorsa primavera è stato impiantato un meleto di 3.000 piante per poi proporre i frutti in cambio di denaro destinato alle missioni dell’Operazione Mato Grosso. Un’idea pensata per il nostro territorio come stimolo per coltivare la gratuità e il servizio a favore di chi più ha bisogno. Ora si può dire: il sogno è diventato realtà.
Anche questa volta il campo sembrava un formicaio, anche se tra gli alberi non si muovevano formiche, ma persone, oltre cinquanta, da uno a sessant’anni, arrivate dalla Liguria, dalla Valtellina, da Vicenza, Reggio Emilia, Milano, Parma e naturalmente dalla nostra Valtaro, tutte coordinate dal gruppo di ragazzi locali, il vero motore della "Fattoria". Tutti lì con un solo obiettivo, cogliere le mele Golden, Brina e Renetta Rossa con il risultato finale di pesarne 125 quintali.
È stato un bellissimo weekend, una festa ben riuscita, senza interessi personali, se non quelli di stare insieme, fare bene il lavoro e rispondere concretamente alla missione affidata.
Questi ultimi dodici mesi ne sono stati la dimostrazione, il “Frutteto” è riuscito a sostenere le spese di gestione con l’autofinanziamento e con il lavoro dei ragazzi, un modo per non sottrarre nulla da quanto sarà ricavato. Ora le mele sono da vendere e come più volte detto tutto il ricavo totale della vendita andrà a favore delle missioni legate all'Operazione Mato Grosso in America latina. Dalla scorsa domenica i sacchetti di mele sono in vendita e si possono trovare davanti alle chiese di Borgotaro e Bedonia oppure su prenotazione (329.185.9471). Un detto africano recita: “Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”.
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Oltre al gesto e su quello non si discute devo dire che la qualità delle mele è ottima...sono già al secondo acquisto e ne sono rimasto piacevolmente colpito in positivo
Sono rimasto stupefatto nel leggere che tanti ragazzi provenissero da località così lontane. Ritenevo che fossero tutti della nostra vallata. Una vera sorpresa. Il tutto per svolgere, con gioia e generosità, un lavoro che va a beneficio di persone più sfortunate che abitano al di là dell'Atlantico.
Poco tempo fa scrissi, su questo emerito blog, che le persone preferiscono criticare anzichè lodare. Spero che ora, dinnanzi a cotanta beltà, vengano contagiate da questa straordinaria nobiltà d'animo che non conosce confini. Questo ci fa capire che il mondo non è solo individualismo ed egoismo ma anche abnegazione, bontà, altruismo.
Una speranza per il nostro futuro.
Un ringraziamento super speciale alla famiglia Querzola che, oltre ad essere riuscita a trasformare terreni incolti in lussureggianti frutteti mostrando anche ottime capacità imprenditoriali, con questo gesto di magnanimità ci ha fatto capire che la nostra società può essere salvata se questi esempi si moltiplicheranno. Un plauso anche a quella schiera di ragazze/i che, oltre ad avere un cuore che pulsa dedizione, ci hanno anche dato una lezione di vita.
Questo è autentico "attaccamento al territorio", questo è l'esempio di quanto la nostra terra ha da offrirci, questa é la prova che si può lavorare con entusiasmo anche senza avere un tornaconto personale, questi sono i valori che dovrebbero dare linfa alla nostra comunità: umiltà solidarietà e impegno concreto. Mi congratulo anche io con tutti coloro che hanno dato questo bel segnale di umanità... grazie.
Coinvolgimento a 360 gradi per una nobile causa: BRAVISSIMI