Sul Pelpi a sentire che aria tira
Scoprire il monte in una giornata invernale
Lassù padroneggiava il vento, un po’ alla volta aveva modellato tutto: gli alberi sembravano gli facessero l’inchino e la neve sui rami conservava la direzione di quel gelido soffio. Un sentiero appena accennato attraversava il crinale, seguiva il dorso della montagna ghiacciata, in bilico tra la Valtaro e la Valceno. Ad ogni passo una nuova prospettiva, la bellezza del paesaggio in una giornata invernale era stupefacente, la visione era allargata dal Pizzo d’Oca al Molinatico, dall’Orocco fino al Penna, mentre i paesi di Bardi, Compiano e Porcigatone erano nitidissimi, compreso il rintocco delle campane di Bedonia, portato fin lassù da una folata di vento: a San Marco era l’ora della messa e per me quella di scendere a valle.
Buongiorno Gigi: iniziare il giorno dopo 'averti letto', come pochi sanno scrivere... non poteva essere il modo migliore! Se poi appare una foto 'del tuo paese', e con la neve: che dire? Grazie!
Anche se uno non potesse vedere coi propri occhi quello che sai 'cogliere' così bene, da come lo spieghi, è come se fosse, in persona, in quel luogo.
Fai riemergere tanti ricordi dell'infanzia, quando vedevo Scopolo, coperto anche da 2 metri di coltre candida e a proposito, ti invierò un ricordo di Natale di quel periodo...a dopo...
Uauuu che splendore, ha ragione Dolores che nel frattempo saluto affettuosamente, pochi hanno la sensibilità che hai tu nel descrivere la semplicità e le bellezze del ns. quotidiano...
Il Pelpi è il mio monte preferito.
Ci sono un sacco di sentieri per arrivare alla croce. Forse è questo il bello: puoi fare la stessa cosa in modi diversi.
...Quel mattino, fuori la neve fioccava lentamente e dai nostri lettini, Walter, Claudio ed io, ascoltavamo il rumore del silenzio, rotto a tratti dal sìbilo del vento e da lontani echi di campanelli. Dalle fessure del solaio, filtravano il tepore della stufa e l'odore del caffè latte col pane appena sfornato.
Improvvisamente svegli, scendevamo a guardare sul davanzale cosa Gesù Bambino aveva lasciato nelle nostre scarpette: un mandarino, un torroncino, 2 noci. Intorno un misto di fragranze: dal muschio del presepio a quello del ginepro addobbato, dall'odore dei piatti della festa a quello della legna scoppiettante.
Andavamo poi a controllare le altre scarpette dagli zii e dai nonni e festeggiavamo in chiesa cantando 'la messa degli angeli' e in casa ai Pariotti, mangiando in compagnia. Presto la festa finiva e scendeva la sera: dalle finestre appannate, guardavamo uno stupendo quadro montano completamente imbiancato. Mamma e papà dormivano: lui 'forte', coi capelli scuri all'indietro, in canottiera con la schiena scoperta, mostrava le sue braccia muscolose rigate da nervature, mentre la mamma, più giovane e minuta, avvolta in una camiciola di flanella a fiorellini, coi lunghi capelli neri sciolti, aveva l'aspetto di una bambina.
Troppo stanchi per accorgersi del fascino dei rari comignoli fumanti, del chiarore della luna piena, dei giochi di luce dietro le tendine di pizzo. Troppo presto per l'alba di un nuovo giorno. Troppo tardi per restare giovani...
(Tratto dal mio libro coi ricordi di ieri:il mandarino nella scarpetta)
C'ero alcuni giorni prima, a fare qrp (vedi link)
La informo, Lei e i Suoi amici ecotalebani che ora per rispettare i luoghi montani mi munisco di scatolina per le cicche delle sigarette :-)
Sto diventando pure io ecotalebano
Contraccambio i saluti di Chicchi, anche se non la conosco o sì?
Scusami Dolores, hai ragione son la Cristina....
Bacioni da Scopolo, imbiancato pure lui.
Bellissime!!!
Bellissime fotografie.....molto poetiche. Io non fumo ma spesso raccolgo le bottiglitte di acqua minerale vuote lasciate da qualcuno che non rispetta la montagna e ignora le norme del civile comportamento.
La bellissima foto pubblicata da Gigi mi ricorda una bella poesia scritta da Suor Amalia in occasione della abituale escursione sul Pelpi, escursione amata ed odiata dai nostri allievi.
grazie. ciao carlo
ESPERIENZA .... PELPI
Su, lasciamelo dire, ragazzino:
se non mi sbaglio tu non sei abituato,
così per te, quel mettersi in cammino
ti ha un po' deluso e forse un po' stressato.
Per qualche insicurezza nel percorso
non hai aperto gli occhi alla sorpresa,
non hai saputo quanto valga un sorso
di una sorgente lungamente attesa ...
Se qualche cosa non ha funzionato
e sei rimasto anche un po' deluso
perchè non si è trovato il grande prato ...
non dovevi restartene confuso! ... Altro...
Difficile capire chi sia più artista: se la natura invernalmente "morta" del Pelpi o colui che l'ha immortalata in modo così sublime (inquadrature, nuvole, arabeschi dei rami degli alberi, ecc.). Mi fermo subito per non sviolinare troppo.
Peppino Serpagli - Milano
Grazie Gigi di queste meravigliose immagini.
Sono qui a Parma e guardando le tue fotografie ho fatto anch'io un giro sul Pelpi e mi è sembrato persino di sentire il sibilo del vento.
Grazie.
Le tue foto sono sempre stupende. Saluto con grande stupore tutti gli amici del Pelpi, cosi maltrattato e violentato dalla maleducazione comune. Se è vero che gli vogliamo così bene cominciamo da oggi a denunciare chi sorprendiamo in atti di vandalismo. Ciao a tutti.