Malta e Gozo

Giugno 2019



Fino al 1964 è stata una colonia del Regno Unito, forse è anche per questo che Malta la immaginavo diversa, più europea, però mi sbagliavo, l’ho trovata dal “sapor mediorientale”. L’impronta “English” ovviamente è rimasta: la guida a sinistra e i mezzi pubblici puntuali ed efficienti, ci sono persino le cabine telefoniche e le buche per lettere, proprio quelle rosse, i simboli di Londra.

La sorpresa è stata anche nel sentir parlare i maltesi, una sorta di dialetto, o meglio suoni, tra il siciliano e l’arabo. C’era da aspettarselo, con la sua posizione geografica strategica e da sempre punto d’approdo di diversi popoli, l’isola conserva gelosamente molte delle tracce di chi l’ha conquistata e occupata.
Un’altra sorpresa, specialmente nei quartieri della città vecchia e del porto della Valletta, sono i balconi delle case, un chiaro esempio di architettura araba: in legno, dai colori vivaci e con le persiane socchiuse, come se celassero lo sguardo di mille occhi puntati a osservare l’andirivieni nelle strade sottostanti.

Gli stessi palazzi “giallognoli”, che si scoprono girando comodamente a piedi, tra vie e vicoletti, tra mura e piazze, tra corti e giardini, diffondono l’impronta artistica lasciata nei secoli da Cavalieri e Gran Maestri, da ottomani, arabi e cristiani. Inevitabile la tappa ad uno degli splendori dell’isola, la Concattedrale di san Giovanni Battista, custode di ben due quadri di Caravaggio: vera attrazione turistica maltese.

Potevo poi mancare la visita al parlamento di Malta, considerato oggi uno degli edifici più belli d’Europa? È stato costruito utilizzando la tipica pietra locale, sotto la direzione dell’architetto Renzo Piano, mentre l’energizzazione delle facciate è stata curata dalla CFF Filiberti di Bedonia.

Non da meno la visita a Mdina e Rabat, oggi due località distinte se pur attaccate, anche se in passato erano una sola città, divisa poi dagli arabi per ragioni difensive. Mdina, che era l’antica capitale e soprannominata “città del silenzio”, è racchiusa tra imponenti mura ed è posta su di un altipiano al centro di Malta. Oltrepassando la maestosa porta si entra in un mondo millenario (oltre che pedonale), la pianta del paese, le vie strette, i negozi e il numero di turisti rievocano molto l’atmosfera elegante e raccolta della nostra Civita di Bagnoregio, perciò un’esperienza unica e indimenticabile.

Poi, a un quarto d’ora di traghetto, c’è l’isola di Gozo, piccola, ma ricca di splendidi borghi. Da vedere obbligatoriamente e il modo migliore per visitare i punti più caratteristici è il bus, è possibile scendere e salire a ogni fermata, per tutto il giorno e con un unico biglietto. Tra un paese e l’altro si notano molte coltivazioni: frutta, verdura e soprattutto vigneti di Gellewza e Ghirghentina per produrre i locali vini robusti e fruttati.
Peccato invece non essere riuscito a vistare la terza isola delle Calipsee: Comino. Non c’era tempo, il traghetto per raggiungere Pozzallo in Sicilia era già in porto e con il comignolo fumante. Alla prossima tappa…