Bolgheri
5 giugno 2010
Nella sigla SP16 c'è ben poca poesia, eppure indica una delle strade più famose del mondo. Delimitato da 5 chilometri di cipressi, la strada SP16 è il viale che porta verso il borgo toscano di Bolgheri.
Imboccare la via delimitata dai "Cipressi alti e schietti che van da San Guido in duplice filar", come nei celebri versi di Giosuè Carducci, ha un fascino antico e letterario senza pari. Ogni giorno, centinaia di turisti percorrono la Strada Provinciale Bolgherese, ma gli amanti del vino sanno come interrompere la poesia e la strada circa a metà del suo percorso per svoltare verso Castagneto Carducci. Qui, da una parte e dall’altra della via, spuntano come alberi sul ciglio della strada antichi o più recenti poderi trasformati in cantine, e la letteratura trova una continuità nella viticoltura. Aziende come Ornellaia, Le Macchiole, Grattamacco si affacciano sulla Bolgherese, una delle più recenti e ambite strade del vino toscane. Ovviamente, all’inizio del viale alberato, c'è anche l'indicazione per la Tenuta San Guido. La cantina prende il nome dall’Oratorio di San Guido che dà il via al duplice filare di cipressi.
I filari delle vigne sono, invece, per la gran parte nascosti nella macchia, perché la tenuta si estende per 13 chilometri dal mare fin dietro le colline. Dei 2.500 ettari totali, i 75 più vocati sono dedicati al Sassicaia e hanno ricevuto una Doc tutta loro: Bolgheri Sassicaia Doc. Anche i Marchesi Antinori non si lasciano sfuggire l’opportunità di vinificare in questo territorio ed è così che Guado al Tasso, con una storia che parte fin dalla metà del 1600, diventa la tenuta di riferimento per la produzione di uno dei "Toscani" più famosi al mondo.