Val d'Elsa

Settembre 2011 - San Gimignano, Volterra, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni


Per immaginare la Toscana sarebbe sufficiente chiudere gli occhi: cipressi, vigneti, ulivi, girasoli, castelli e casali, però ho preferito non fantasticare e andare a visitare alcuni di quei luoghi. 

La bellezza di questa regione è ormai indubbia, anzi, è stata una percezione persino eccessiva, quasi irreale, non c’è collina, strada o casolare che non sia estrapolato da una cartolina o da un film. Per non parlare poi del vino, specchio dell’anima toscana, perfetto sotto ogni aspetto, sia in bocca che al naso, per arrivare fino all’etichetta, solitamente associato a un nomignolo che ne rievoca l’indubbia paternità. 

Saranno anche scenari che trasmettono impegno, riguardo e passione, oltre ad una sana tranquillità, ma alla fine della fiera sentivo quasi il bisogno di un po’ di disordine, di trasgredire a qualche regola, tanto per non sentirmi in un altro mondo pur essendo a un paio d’ore da casa… Invece no, i cipressi alti e schietti vanno “in duplice filar”, indicando la via padronale che arriva al casale o alla chiesetta; le dolci colline custodiscono, ancora per poco, i grappoli di Canaiolo, Sangiovese e Vernaccia; i girasoli, ormai dalla triste sembianza, attendono di essere colti; anche i borghi medievali, dai quali si ergono torri o campanili che perpetuano secoli di storia, sono rimasti praticamente immutati, tra questi San Gimignano, Volterra, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni. 

E in un simile scenario potevo forse sottrarmi dallo scattare qualche foto?