Alto Adige - II

Novembre 2007 - Merano, Ciardes, San Michele Appiano, Stava, Trento.

Ciò che più mi ha colpito, tra le varie località visitate in questo weekend in Alto Adige, è stato recarmi al paesino di Stava, piccola frazione di Tesero, in Val di Fiemme. Sono andato a far visita a quel luogo, colpito nel luglio del 1985 da un grande smottamento di terra e acqua, causato dal cedimento di un bacino minerario, che causò la morte di 268 persone (tra questi due turisti di Collecchio).
Alain mi disse che si potevano ancora vedere i pavimenti, unica traccia di quello che rimaneva del paese, di alcuni fabbricati spazzati via dall'onda di fango, tra cui quello dell'albergo, della posta, di una cucina o di una camera da letto, invece tutto è stato cancellato, ora vi sono nuove case, il grande centro d'informazione dove ha sede la 'Fondazione Stava 1985' e un grande cartello dove si spiegano le ragioni e le responsabilità di quella grande tragedia 'annunciata'.
Nonostante sia tutto ritornato alla normalità non è stato difficile immaginare quei minuti dove un fiume di fango spazzò via persone, alberi, case e tutto quanto incontrava fino ad arrivare alla confluenza con un altro fiume. Ho conosciuto più a fondo un'altra tragedia all'italiana.