Giuliano Ibrahim Delnevo

Le origini valtaresi della famiglia Delnevo sono il motivo di questa intervista, solo per capirne di più
Un giorno suo figlio gli ha detto: "Vado in Turchia". Invece è corso a combattere in Siria, ed è stato ucciso. Un anno dopo, il borgotarese Carlo Delnevo prova a spiegare cosa spinge un italiano ad arruolarsi nell’esercito dei fanatici musulmani.

I video diffusi dall’Isis dove il boia dall’accento britannico decapita gli occidentali, hanno riacceso l’attenzione sul jihadismo di origine europea. Ecco perché la giornalista Greta Privitera ha incontrato Carlo Delnevo, il cui figlio Giuliano, il primo italiano convertito all'Islam a morire tra le fila dei ribelli. Cadde in battaglia il 18 giugno del 2013.
Giuliano mio, ma che fai? Torna indietro, scappa…”. Cade la linea e Carlo non parlerà mai più con suo figlio. Giuliano aveva i nemici a 100 metri di distanza, dal cellulare si potevano sentire i rumori della guerra. Il giorno dopo sarebbe morto combattendo come jihadista contro il regime di Bashar al-Assad, vicino ad Aleppo, in Siria.

Oggi il padre, per risentire la sua voce, guarda alcuni vecchi video su YouTube, come quello in cui recita le Costellazioni del Corano, e si commuove. A 19 anni, Giuliano, genovese e cattolico, si è convertito all’Islam ed è diventato Ibrahim. Quattro anni dopo è partito per la Siria per combattere al fianco degli islamisti nella Legione degli stranieri.
La giornalista gli chiede perché, secondo lui, il suo Giuliano, un ragazzo nato e cresciuto in Italia, ha scelto la Jihad. “Perché la Siria e la difesa dei musulmani erano diventate le sue ragioni di vita”, gli risponde. “Se avessi capito il suo piano gli avrei impedito di partire”.

In allegato il video di Carlo Delnevo dove spiega, senza tante interpretazioni giornalistiche, quanto accaduto e perché, mentre un'altra intervista è possibile leggerla sul numero di "Vanity Fair" di Settembre.

Il video di Carlo Delnevo



18 Commenti
  1. Maura

    Lo dico da madre, è difficile esprimersi su certe scelte ma capisco le parole del babbo

  2. Virgy

    Ieri sera ne hanno parlato a Porta Porta (Bruno Vespa). No e poi no da madre non lo capisco! Lo perdonerei, perché è mio figlio e cercherei di scusarlo con tutti........ ma in fondo cercherei di capire IO DOVE HO SBAGLIATO!

  3. Fiorella

    Ho seguito questo caso iera sera da Vespa a Porta-Porta e sinceramente mi ha colpita la scelta di questo ragazzo di voler morire per un paese che non era il suo

  4. Giovanni D.

    Il rispetto non si può dare tanto alla leggera. I guerrafondai non dovrebbero neppure nascere, senza di loro ci sarebbe solo pace. Che poi si arrivi a uccidere in nome di un Dio o di un suo profeta è ancor più orrendo! Ieri era l' 11 settembre, questo lo ricordo bene!

  5. Bedonia65

    Non bisogna dare spazio a queste persone...non sono riuscite a integrarsi nella vita quotidiana fatta di lavoro e sacrifici sono ragazzi cresciuti nei centri sociali e mantenuti dai genitori

  6. Federica

    Scrivo senza aver visto né porta a porta né il video... una storia così mi lascia piuttosto perplessa... non intendo mancare di rispetto a nessuno, ma non c'è dubbio che il ragazzo "se l'è (decisamente) andata a cercare" e forse è pure morto felice, con l'idea di diventare un martire dell'islam. Può essere inoltre che, convertendosi, il padre abbia trovato il modo di trovare pace e un senso al suo dolore. Quindi: mi dispiace, ma fino a un certo punto...

  7. Cico

    Bisogna riconoscere le lucciole dalle lanterne!! Giuliano parti' a combattere per la Siria e per gli ideali di quel popolo e non per la guerra con l'occidente!! Gli scontri erano e sono tra fazioni interne al popolo siriano, una guerra civile che vede contrapposte militarmente le forze governative a quelle dell'opposizione

  8. Remo Ponzini

    E' difficile esprimere opinioni e, tanto meno, giudizi sul comportamento e le scelte di vita di Giuliano. Quando i figli crescono e diventano maggiorenni spesso prendono decisioni che non sono condivise dai genitori. In questo caso poi non si è trattato di semplici divergenze che fanno parte del vivere quotidiano ma di una svolta radicale che ha rivoluzionato tutta la sua esistenza e che l'ha condotto alla morte in un paese straniero per inseguire degli ideali molto lontani dal mio modo di pensare e, forse, anche da quello di suo padre. Il quale, purtroppo, si porterà appresso sensi di colpa grossi come macigni per non essere riuscito a farlo desistere dai suoi propositi.

  9. B612

    Grazie Cico. Con poche righe hai detto la verità.

  10. Alex T

    Se devi morire per un ideale dev essere il tuo, hai una patria per la quale i tuoi vecchi han versato il sangue, servila,onorali. Hai la fortuna di essere nato nel lato del mondo"libero", dove puoi scegliere il tuo dio,il tuo ideale, vuoi combattere? E allora fallo perché anche l altra parte del mondo abbia gli stessi diritti, non il contrario.

  11. Remo Ponzini

    Caro Alex T, condivido pienamente il tuo pensiero che hai descritto in poche righe senza tanti giri di parole. Ma poi mi viene da pensare: "Se fosse successo a me di avere un figlio che prende queste decisioni che avrei fatto?"
    La risposta è scontata. Sarebbe stato come una pugnalata al cuore. Cerco di mettermi nei panni di papà Carlo che avrà sofferto in silenzio senza sapere come districarsi in questa vicenda che appare inverosimile.
    Ho scorto tutte le sue pene nella lucida intervista che ha rilasciato ma non riesco a trovare appropriate parole di conforto per questo uomo che, pur nella sua sofferenza straziante, è riuscito a mantenere dignità e coraggio.

  12. Piero Rizzi Bianchi

    Di quali diritti si va parlando, scusate!? Forse di quello di abbuffarsi al calderone del consumismo turbo-tecnologico, per svigorire anima e corpo, e nel contempo ingrassare Mammona, il Grande Buco Nero dei "soliti ignoti"?
    Se poi parliamo di ideali "nostri", quelli li abbiamo sotterrati insieme all'ascia di guerra ed al buon senso: siamo allo sbraco, imbelli, incapaci di ideali, incapaci di reagire, in un mondo vuoto (meglio ancora: svuotato) di senso vero, anestetizzato, isterilito e rimbecillito. I valori, in un mondo simile, sono rigorosamente occultati e messi al bando: vengono invece proposti spasmodicamente, fino alla nausea, valori ed ideali di plastica -pardon, aggiorniamoci: in "3D"...
    Potrà sembrare paradossale –e il mio giudizio non vuole certo essere un'assoluzione per il drammatico, mostruoso errore che questo giovane ha commesso: ma intuisco il suo dramma esistenziale, che deve averlo tormentato assai più della morte. Ora potrà finalmente riposare in pace.
    Di inverosimile, caro Remo, c'è solo come il nostro Occidente si è ridotto...

  13. PK

    ... ma intuisco il suo dramma esistenziale, che deve averlo tormentato assai più della morte...

    ma non diciamo cazzate, per favore

  14. Piero Rizzi Bianchi

    "Gentile" (proprio per nulla) Signor "PK",
    ma Lei è in grado di leggere le affermazioni nel loro contesto?
    E soprattutto, ha letto quello che ho scritto SUBITO PRIMA l'affermazione che Lei cita con tanta finezza?!
    A me non pare di aver scritto proprio nessuna c.....a: il mio è un discorso più generale, rispetto al quale si può certo essere in disaccordo, ma almeno dopo aver fatto uno sforzo di comprensione!
    Se invece si vuole solo sparare senza capire, sarebbe forse più dignitoso il silenzio.

  15. Gigi Cavalli

    Questa sera alle 21.10, il papà di Giuliano, Carlo Delnevo, sarà intervistato da Corrado Formigli a "Piazza Pulita" su La7 e racconterà chi era suo figlio. La mamma di Giuliano, invece, Eva Guerrieri, si rivolgerà direttamente al premier Matteo Renzi.

  16. Giovanni

    Senta Sig.Cico, lei dice che Delnevo era andato in Siria a combattere per una delle due parti in gioco e non per fare guerra all'occidente... giusto... ma lui non era Italiano? E allora che cavolo è andato a fare in Siria? Io ho la moglie Russa ma non per questo vado nel Donbass a spararmi con gli Ucraini!!
    Ma scendete dal però per favore, il mondo purtroppo non è fatto da idealisti che sognano.....
    Per quanto riguarda il fatto di fare pubblicità a certe cose o discutere il perchè o per come le persone scelgono di andarsene in guerra all'estero, scelta libera ma almeno poi si arrangino. Che non chiedano di essere aiutate. Problemi loro.

  17. Piero Rizzi Bianchi

    Apprendendo oggi l'allucinante notizia che tra i macellai che hanno decapitato 17 soldati siriani sarebbe stato riconosciuto un ventiduenne di origine francese (Normandia), cresciuto in famiglia cattolica, mi sento in dovere di precisare che quanto da me scritto su Giuliano Delnevo si deve intendere limitato alla vicenda umana dello stesso, che (a quanto si sa) ha sostenuto la sua "causa" in regolari combattimenti, fino a trovarvi la morte.
    In nessun modo, ovviamente, è concepibile neppure la più lontana forma di giustificazione per atti di pura e bestiale cattiveria come quelli operati dall'ISIS -tantomeno se a commetterli sono europei, nati e cresciuti in ciò che resta della nostra civiltà occidentale.
    Che questi bastardi ricevano la maledizione di Dio, il cui nome bestemmiano con le loro azioni nefande!

  18. Angelina

    ...morire per un paese non suo... drammatico mostruoso errore
    - lo hanno già fatto i partigiani italiani contro il fascismo in Spagna e per molti italiani sono eroi nazionali, martiri della libertà

    ...guerrafondai non si nasce, siamo tutti costruiti, quindi smettiamola col determinismo

    ...sicuramente una guerra civile in Siria non una lotta senza limiti contro tutto e tutti in l'Occidente

    ...gli ideali devono essere nostri? cosa vuol dire? io sto con Mandela e Gandi e tu? sei un sasso, non puoi pensare o scegliere? e quali sono gli ideali italiani? e poi sei sicuro di poter scegliere liberamente o ti portano direttamente in chiesa già alla nascita?

    Questo ragazzo ha scelto e quando lo ha fatto lo ha fatto con tutto mente e corpo...per chi crede si può dire una preghiera che gli arriva anche se cristiana e per chi non crede accettare che ognuno di noi non sia un sasso, senza giudicare

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