No, non gli ho mai assaggiati. La mia permanenza fu di soli cinque giorni, però di Napoli ricordo ancora tutto, profumi, caratteri e visi, ma anche la bontà dei babà al rhum, la pastiera, i bignè della pasticceria Gambrinus, però i cioccolatini di Gay Odin no, non me li ha fatti conoscere, tanto meno assaggiare... come mai cara Vita?
Ho già preso il cappuccio e ho ancora la schiuma sul naso ma questa visione di ciccolato caldo e questo parlare di cioccolatini mi tenta a tornare al bar x divorarmi una manciata di banalissimi ovetti pasquali.... però non farlo più..... .... K
Vita
Il profumo è quello delle sere d'inverno, quando entro nel piccolo punto vendita che è stato aperto da un anno circa, il profumo liquido e bollente della polvere di cacao purissima, di cui tutto sembra impregnato. Mi sento fatta di cioccolato anch'io, ma sono qui solo per un piccolo peccatuccio e non so neppure come i miei passi mi ci abbiano condotto.
Avevo voglia di un pensiero gentile, dopo la lezione di canto con la nuova insegnante che è una donna straordinaria e capace di ispirarmi di nuovo buonumore e desiderio di cantare, dopo qualche tempo buio; un pensiero gentile per me, per il mio compagno di studi che mi ha incoraggiato tanto, in questi ultimi tempi.
L'occhio vaga sulle delizie profumate, speziate, vellutate seguendo la direzione del naso e infine si ferma sulle forme ritorte di un cono bianco di sfoglia ripieno di preziosa crema nera che immagino soffice e scioglievole in bocca, mentre scopro il raffinato aroma del rhum che mescolandosi al burro di cacao da un nuovo carattere al mio desiderio.
E' fin troppo breve quel momento.
Eppure sembra infinito e in un attimo ne sono stufa, appagata e sazia nel godere dell'aroma, improvvisamente e consapevolmente colpevole con l'ultima briciola di sfoglia rimasta sulle labbra e il sapore intenso che sembra invadermi, come se mi stessi trasformando anch'io in quel conetto.
Fin troppo breve e intenso e Gianluca già pensa al prossimo caffè...
Quattro ragazzi stavano tornando a casa, ma a causa di una forte nevicata persero l'orientamento. Le salme verranno ritrovate il mese dopo. Era il 13 gennaio 1922
Ho già preso il cappuccio e ho ancora la schiuma sul naso ma questa visione di ciccolato caldo e questo parlare di cioccolatini mi tenta a tornare al bar x divorarmi una manciata di banalissimi ovetti pasquali.... però non farlo più..... .... K
Il profumo è quello delle sere d'inverno, quando entro nel piccolo punto vendita che è stato aperto da un anno circa, il profumo liquido e bollente della polvere di cacao purissima, di cui tutto sembra impregnato. Mi sento fatta di cioccolato anch'io, ma sono qui solo per un piccolo peccatuccio e non so neppure come i miei passi mi ci abbiano condotto.
Avevo voglia di un pensiero gentile, dopo la lezione di canto con la nuova insegnante che è una donna straordinaria e capace di ispirarmi di nuovo buonumore e desiderio di cantare, dopo qualche tempo buio; un pensiero gentile per me, per il mio compagno di studi che mi ha incoraggiato tanto, in questi ultimi tempi.
L'occhio vaga sulle delizie profumate, speziate, vellutate seguendo la direzione del naso e infine si ferma sulle forme ritorte di un cono bianco di sfoglia ripieno di preziosa crema nera che immagino soffice e scioglievole in bocca, mentre scopro il raffinato aroma del rhum che mescolandosi al burro di cacao da un nuovo carattere al mio desiderio.
E' fin troppo breve quel momento.
Eppure sembra infinito e in un attimo ne sono stufa, appagata e sazia nel godere dell'aroma, improvvisamente e consapevolmente colpevole con l'ultima briciola di sfoglia rimasta sulle labbra e il sapore intenso che sembra invadermi, come se mi stessi trasformando anch'io in quel conetto.
Fin troppo breve e intenso e Gianluca già pensa al prossimo caffè...
Sembra oro liquido!