Cose mai viste

Documenti video rarissimi riguardanti la Valtaro e girati da Istituto Luce
Personalmente è stata una piacevole sorpresa e non ho dubbi a credere che la sarà anche per molti altri. Non ero proprio a conoscenza di questi cinque rari video-documenti, tutti tratti dell’archivio storico dell'Istituto Luce e girati a Borgotaro, Bedonia, Tornolo, Berceto tra il 1931 e il 1952.

- Il filmato più bello in assoluto è quello che si riferisce a Borgotaro. La ripresa risale all’Agosto del 1931 (un vero peccato che non ci sia l’audio) e mostra le fasi precedenti e successive al cantiere ferroviario del “Ponte di ferro” di San Rocco sulla linea “Roma-Spezia”.
Nella sequenza si può vedere l’ultimo treno transitato sul ponte, il successivo intervento di operai e tecnici addetti al nuovo ponte, anzi al suo spostamento e il primo treno che vi transiterà. Nel giorno dell’inaugurazione, con tanto di volo di colombe, era presente la banda locale con un sacerdote in testa al gruppo che suonava la tromba.

- Un altro filmato rivolto a Borgotaro è quello che il Cine-Giornale del 1934 dedica alla raccolta e alla lavorazione del fungo porcino borgotarese, qui l’audio è presente ed è in perfetto stile “Ventennio”.

- Nel 1935, nella vicina Tornolo, più precisamente sulle sponde del fiume Taro, sono state girate alcune fasi di un'esercitazione militare del “Reggimento Cavalleggeri Guide” con il supporto di reparti blindati, motorizzati e a cavallo.

- Il quarto filmato è stato invece ripreso a Berceto nel 1937, lungo i tornanti del Passo della Cisa, dove si possono vedere alcune fasi della famosa gara automobilistica “Parma-Poggio”.

- A Bedonia è stato invece dedicato un video, tratto dalla rubrica “Settimana Incom” del 1952, dove si mostra il discorso tenuto nella Piazza del Municipio dall’Onorevole Enrico Mattei, fondatore del gruppo ENI-AGIP. Ricordo che questa influente personalità si recò a Bedonia per l’amicizia con l’ex Sindaco Gianni Moglia, meglio conosciuto con il soprannome di “Scarpa”. - Berceto: la Strada della Cisa con le sue spiccate difficoltà nei tempi invernali. Il servizio navetta da Pontremoli-Borgotaro delle Ferrovie dello Stato, tratto da un cinegiornale del 1968.

Sono certo che lo storico Giacomo Bernardi per Borgotaro e altri appassionati di storia locale per gli altri paesi citati, ci offriranno altri spunti e preziose informazioni sulle riprese qui sotto indicate. Nel frattempo vi auguro una buona visione...
I Funerali di Fernando Santi Strada della Cisa e Pontremoli Borgotaro FS

Borgotaro, costruzione del ponte


Il fungo di Borgotaro


Le esercitazioni a Tornolo


La Parma-Poggio di Berceto


La visita di Mattei a Bedonia


Il metanodotto SNAM PROGETTI



21 Commenti
  1. Marco

    Bellissimi veramente, davvero unici. Penso nessuno li abbia mai visti prima d'ora. Spezzoni di vita di un'era passata dove la gioventù era granitica e le maestranze erano la forza lavoro nel vero senso della parola. Ora vediamo se salteranno fuori altri documenti e puntualizzazioni, speriamo.

  2. ValeBD

    Bellissimi tutti... bellissime immagini..... anche quella delle esercitazioni di Tornolo che pero' mi ha provocato un po' di rabbia per la "devastazione" di luoghi, alberi, ecc e vabè....

  3. Marco Biasotti

    quello del ponte l'avevo già visto, gli altri nò.... piacevole sorpresa!
    Ma... oggi, quanto ci metterebbero e con che mezzi a sostituire l'intero ponte.... l'hanno fatto in una giornata vi rendete conto?

  4. Enrica Scarpenti

    Bellissimi filmati... condivido con Voi le impressioni, a me ha colpito soprattutto il filmato del 1931 sul ponte e la raccolta funghi. Del primo mi ha stupito la moltitudine di persone, la gioia che trapela da tutti i volti (la banda, il prete, il pubblico) e mi sono chiesta se esistono ancora cantieri "solari" come questo: i cantieri moderni sono freddi, sono dominati dalle macchine e poi che dire della sicurezza, della 626... gli operai sono tutti liberi da tante protezioni e sicuri del loro operato...
    Della raccolta funghi mi ha colpito la pulizia dei boschi di cui ho sentito tanto parlare dai nostri vecchi, dalla meticolosità delle operaie nella lavorazione del prodotto e... dal cestino, simbolo di un'era frugale, di una vita semplice, di stenti e fatiche.
    Per fortuna che i filmati sono ben conservati.
    Saluto qui ValeBD e la ringrazio ancora per l'incoraggiamento nel precedente post nel "Cioccoclick".

  5. Beppe

    GG, dovresti informarti meglio su come siano arrivati a noi questi filmati, specie quello del ponte di ferro ;)

  6. Mariarosa

    Meravigliosi e tante grazie per averceli segnalati

  7. Luciano/il milanese

    Grazie Gigi veramente un bellissimo regalo. Ho guardato e riguardato i filmati con moltissimo interesse. Non so perchè ma poi mi è venuta un po' di malinconia; forse perchè da quelle immagini trasparivano sentimenti e stati d'animo come laboriosità, onestà, rettitudine, senso della giustizia, senso del dovere, lealtà e fiducia nel futuro.
    Sentimenti e sensazioni che oggi sono veramente difficili da trovare.


  8. Massimo d.

    Beppe con tutta franchezza potresti spiegarci a cosa alludi o a che fai riferimento ? Grazie

  9. Claudio M.

    Bravo GG.,
    bellissime inedite immagini in "Luce".
    Gia' con Bruno Cavalli e Gabriella Moglia si sono rintracciate parecchie foto di Mattei a Bedonia e a Berceto.
    Tanti sono ancora i Bedoniesi, Compianesi, Borgotaresi, Tornolesi e Parmigiani che hanno lavorato in ENI o SNAM a San Donato, a Gela, a Cortemaggiore e che raccontano anedotti su e di Mattei.
    Oltre al sindaco Gianni Moglia, Mattei era legato in amicizia a Carlo Squeri, Sindaco a sua volta di San Donato Milanese, noto come "METANOPOLI".
    E molte foto ritraggono i tre personaggi e tali foto sono state "Dissodate" dal passato, come direbbe l'amico Giacomino.
    Che bello se Gigi o Claudio Bertani intervistassero i nostri valligiani che hanno conosciuto Mattei ed i suoi validi collaboratori.
    Mattei, grande innovatore economico dotato di naturale carisma, penso amasse i nostri posti, perche'simili ad Acqualagna, dove cercava funhi e tartufi, da ragazzo, e si dilettava a pescar trote.

  10. Arturo Curà

    Carissimo Gigi,
    un grazie davvero per il florilegio “storico” che ci hai improvvisamente regalato.
    Ma ormai ci hai abituato: ogni fine settimana ci rovesci addosso il tuo Vaso di Pandora e ci riempi occhi e bocca.
    Il materiale del glorioso Istituto Luce, quello col profilo della testa d’aquila è sbalorditivo.
    E’ ancora in vita, spero, e qualche volta appare nei titoli di testa come distributrice di film anche attuali. Le riprese hanno del miracoloso: il nitore, la scelta perfetta della luce, le inquadrature da sapienti operatori di cinecittà mi hanno fatto precipitare nei primi anni ’50 quando al cinema Farnese del Borgo e all’Orfeo di Bedonia ( due creazioni dell’indimenticabile Tonelli! ), prima di ogni proiezione, si assisteva a “La settimana INCOM”, un telegiornale ante litteram che giungeva nei nostri paesi con qualche giorno di ritardo: notizie politiche, avvenimenti clamorosi, lo sport, il ponte sul Taro per l’appunto o la raccolta dei funghi, le miss Italia e le dive del cinema in arrivo a Cinecittà o in partenza per Hollywood ( la Magnani per “La rosa tatuata” subito premio Oscar!)
    Un’Italia semplice, appena uscita dai drammi della guerra, ma che veniva raccontata come un paese fatto di gente meritevole, in parte ancora analfabeta, ma laboriosa e colma di speranze.
    Tutto quello che ora ci manca!
    Questi reperti degli anni 30/40 sorprendono anche per la vocetta stridula, azzimata e fastidiosetta targata “Ventennio” dei cronisti di turno: una garanzia.
    Ma allora tutte le voci della radio e del cinema arrivavano dall’ACCADEMIA ed erano, come si dice, “impostate” ma ( che bellezza! ) non ti facevano sfuggire una parola!
    Oggi ce ne sarebbe pure bisogno visto che tutti bofonchiano, urlano, fanno errori, non sanno che significa un congiuntivo e pasticciano che è un (dis)piacere…
    Voglio annotare la bellezza cinematografica delle riprese sul Ponte di Ferro durante il “trasloco” del nuovo ponte verso la parte vecchia che faceva da supporto essenziale.
    L’operazione è completa con tagli di montaggio da manuale!
    Mi sono incantato nel vedere l’uso della luce, la nitidezza dei campi lunghi, gli scorci da autentico film western con quel formicolio di braccia e carrucole e ruote da muovere neanche fosse un film di John Ford o, addirittura, l'anticipazione della sequenza finale di “C’era una volta il west” di Leone con l’animazione persino forsennata in attesa del celebre treno!
    E quella annotazione della banda mezza scombinata e guidata dal parroco trombettiere non è una meraviglia di gioia popolaresca che sarebbe piaciuta all’inarrivabile Buster Keaton? E gli ordini dall’alto con l’uso del telefono con tanto di cuffie, e le braccia obbedienti moltiplicate per mille senza l’aiuto degli effetti speciali del digitale, e le corde che trainano e i pezzi di ponte che avanzano e si incastrano a meraviglia sulla parte che lo sosterrà….
    Tutto ha una tale forza estetica e narrativa da lasciarci allibiti.
    Tralascio gli altri tre momenti ( la “Parma-Poggio”, la raccolta dei funghi e la presenza di Mattei a Bedonia ) perché allora dovrei scrivere un romanzo e mi sembra di essere stato fin troppo logorroico.
    Un saluto.

  11. Lina

    Ciao Gigi,
    bellissimi, sono quasi commoventi… quello sul ponte di ferro è veramente stupendo: sembrano tutti felici di essere presenti; dagli operai, che direi elegantissimi, ai “soliti” sopraintendenti che guardano con le mani in tasca, ai paesani accorsi quasi fosse un ricevimento e in fine il prete… che bello spaccato di un’Italia che fu… orgogliosi di ciò che avevano a fatica costruito ma il ponte è ancora li, funzionante e nevralgico a distanza di 80 anni !!

    Ottima anche la regia.

    Stasera li faccio vedere a Peppo, ne sarà entusiasta, grazie, per mio padre saranno un regalo preziosissimo !!!!

  12. Franco Previ

    Nel video del ponte ho visto mio nonno, Previ Giacomo classe 1893

  13. Il geom.

    Cosa dire ! Semplicemente straordinari !
    Sei poi si pensa che sono stati girati nei periodi successivi alle due grandi guerre !
    Ho notato l'eleganza degli abiti delle persone comuni, sia sul lavoro che nel tempo libero. Quasi tutti gli uomini portano la giacca con camicia e cravatta. Visto l'epoca di grandi ristrettezze, presumo il loro unico abito della festa.

  14. Luciana Sangiorgi

    Molto interessanti. La costruzione del ponte della ferrovia mi ha ricordato tanto mio padre che era sorvegliante appunto nelle FF.SS. Grazie Gigi.

  15. Giacomo

    A proposito del filmato relativo al ponte della ferrovia che, grazie a Gigi, abbiamo potuto vedere.

    Nel 1931 si era elettrificata la linea ferroviaria Parma–La Spezia. In tale occasione si dovettero sostituire le vecchie travate di alcuni ponti di ferro, idonee per le più leggere locomotive a vapore e per basse velocità.
    Occorrevano travate più robuste atte a sopportare il maggior peso dei locomotori elettrici e le maggiori velocità.
    I lavori a questi ponti (tra i quali il nostro) comportavano problemi di non facile soluzione, in quanto il cambiamento del ponte non poteva bloccare per mesi e mesi il normale traffico ferroviario.
    Così si trovò una soluzione davvero innovativa.
    Ai lati del ponte vennero costruite due impalcature in legname in grado di sostenere il ponte nuovo e il vecchio. Su una impalcatura si monta, con tutta tranquillità, la nuova travata (il nuovo ponte) che va a poggiare su carrelli speciali a rulli.
    Al momento della sostituzione, con l'aiuto di argani, il vecchio ponte viene fatto scivolare a lato sulla impalcatura predisposta.
    Nello stesso momento, il nuovo viene fatto scivolare al posto del vecchio. E voila tutto è fatto!
    Vennero sostituite ben 7 travate di 50 metri l'una, quindi il ponte misurava (e misura) 350 metri!
    Per di più, come si sa, il ponte compie una curva.

    In un articolo apparso sulla Giovane Montagna si legge:

    Dalle 7,35 alle 10,10 si sono eseguite le operazioni preliminari (messa a posto dei martinetti idraulici, ecc)
    In 23 minuti vennero slacciati (svitati) i binari; in 34 minuti viene eseguita la traslazione (spostamento) delle travate. In 10 minuti vennero fatte le prove del nuovo ponte.
    Alle 13,10 la linea era ripristinata, dopo una inerruzione totale di sole 2 ore e 55 minuti!
    Ma la sistemazione del ponte nuovo al posto del vecchio avvenne in 23 minuti, come si può vedere anche nel filmato. E poi....via il primo treno. Incredibile !
    Era l'agosto del 1931 e sul greto del Taro c'era molta gente. Molti con l'ombrello perchè faceva caldo....erano le 13.10, quando passò il primo treno.
    I borghigiani avevano grandi dubbi in riferimento a questa operazione. Pensavano di perdere il loro bellissimo ponte.
    Don Amadio Armani compose, a tal proposito, una bella poesia in dialetto che posterò. Per ora vi passo la sestina finale.

    Ar vapur' tütu cuntèintu
    pocu dopu l'è pasà
    u vulava cum'ar vèintu
    suvr'ar pont' rinuvà.
    E la gèint' a bat' l' man:
    "Viva ar geniu d'i Talian!"

  16. ValeBD

    Grazie Giacomo per questo bellissimo racconto, è bello leggere e immedesimarsi ancora di piu in questo bellissimo filmato. Volevo tra l'altro approffittare di queste poche righe per chiedere a Giacomo anche qualche anneddoto sugli altri video, ovviamente se ne ha. Idem ad Arturo perchè anche lui fa sempre piacere leggere e non si affatto logorroico.

    In riguardo al ponte di Borgotaro, un caro amico appassionato di progettistica ferroviaria mi ha mi ha detto che questo come anche il ponte di Dogna sulla Udine - Tarvisio sono dei ponti molto complessi poicè sono in ferro in curva. E un ponte in ferro a travata rigida virtualmente non potrebbe curvare, quindi per l'epoca erano molto innovativi.

  17. Gabriella

    Grazie Gigi per averci informati dell'esistenza di questi meravigliosi filmati. E' stata per me una piacevolissima sorpresa e guardandoli mi è venuto un leggero magone ! Si torna indietro di parecchio ! Anni in cui sicuramente non sarà stato facile intraprendere grandi opere ma visto quello che sta succedendo oggi possiamo sicuramente affermare che i nostri avi, con la tecnologia che esisteva a quel tempo e i pochi soldi a disposizione, hanno fatto miracoli... e per tutta la collettività! OGGI ABBIAMO POLITICI CHE FANNO DEI MIRACOLI....... SI'! MA PER LE LORO TASCHE !

  18. Alessandra Caccioli

    Ho appena scoperto che sia mio babbo che mia mamma (arrivata con la famiglia da Guinadi) erano sul greto del Taro ad assistere allo spettacolo... e mia mamma si ricorda che per la prima volta vedeva un gelataio... naturalmente un "Gatto" accorso per "alleviare" la calura degli spettatori!!!
    Mio nonno ha lavorato alle pile del ponte dopo il sabotaggio e il bombardamento del '45, operaio assunto dalla Ditta Garbarino e Sciaccaluga di Genova a cui erano stati appaltati i lavori.

  19. Michele

    Grande Gigi! Nel vedere il treno che passa sul ponte di ferro a borgotaro si intravede la Bianchina o biancheina come la chiamano i borgotaresi, quella casa squadrata che si vede sullo sfondo... di propietà prima del mio bisnonno in quegli anni e ora in mano a mio padre... non esagero se ti dico che ho provato un'emozione grandissima

  20. Brontolo Né

    Cari amici,
    Certamente mi associo anch'io al numeroso coro del "Grande Gigi" francamente se lo merita, ma vorrei aggiungere qualcosa da "esterno" (ma interno nello spirito): ho letto parola per parola tutti i vostri commenti ed ho visto un bel film, questa volta vi assicuro a colori e con un nitido sonoro, bellissimo!
    Siete voi, meravigliosa gente della valle, che la fate vivere, che la riempite d'amore e di ricordi, di sentimenti nobili. Un caloroso GRANDI ! A tutti voi
    Alcuni dicono che non c'è più questo o non c'è più quello, io invece vi dico e giuro che c'è ancora... è in voi, che conservate e tramandate quanto di più bello e caro possa esistere: l'amore e l'attaccamento per la propria terra, che è sinonimo di "Amor di Patria" ed è quel sentimento che, malgrado tutto, ci fa andare avanti .
    Permettetemi una menzione ed un plauso particolare all'amico Giacomo.
    Stefano da Firenze

  21. Gigi Cavalli

    Ho aggiunto un nuovo filmato dell'Istituto Luce riguardante la nostra zona.
    Si tratta del funerale di Fernando Santi, celebrato a Parma nel 1969. A rendere omaggio alla figura del sindacalista scomparso giungono Lama, De Martino, Pertini, Nenni e da Bedonia il Dott. Italo Berni, chiaramente visibile in due momenti.
    Ringrazio Stefano Orsi per avermi segnalato il nuovo video.

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