Al via i restauri interni della chiesa
L’intervento più considerevole di questa fase sarà la rimozione dell’attuale pavimentazione, compresa quella delle cappelle laterali e della sacrestia, tutte risalenti al 1908 (la chiesa risale al 1600), e alla sostituzione delle lastre in granito lucido (arabescato rosa) che formano i gradini e il pavimento della zona del presbiterio, queste ultime si rifanno ad uno “sconsiderato” intervento avvenuto negli anni sessanta.
Le condizioni di conservazione dei pavimenti esistenti e il loro scarso valore estetico hanno indotto a prendere in considerazione l’ipotesi di un loro rifacimento integrale, questa scelta permetterà così l’installazione del riscaldamento a “pavimento”, soluzione che ridurrà inoltre la propagazione d’umidità sui muri e sulle volte affrescate. Delle precedenti caratteristiche del pavimento originario non vi è più traccia e non sono state trovate note storiche, il progetto prevedrà quindi, in attesa del parere della Sovrintendenza, due soluzioni: una pavimentazione in pietra arenaria o in marmo bianco bardiglio. Con l’occasione verrà poi ricollocata la balaustra marmorea originale, rimossa sempre negli anni sessanta, risalente al XVII secolo.
Gran parte dei lavori, sia esterni che interni, saranno finanziati, oltre che dalle offerte dei cittadini bedoniesi, tramite finanziamenti erogati da vari enti: 80.000 Euro giungeranno dalla CEI, grazie all’intervento di Mons. Domenico Ponzini; 200.000 ad opera dello Stato, grazie all’intervento del Senatore Vittorio Guasti; 170.000 Euro dalla Regione Emilia Romagna, grazie all’interessamento del Consigliere regionale Renato Delchiappo.
A questo punto c’è bisogno di un doveroso ringraziamento a quella “manciata” di ragazzi e ragazze bedoniesi che hanno “sbaraccato” in una sola giornata quanto in una chiesa viene accumulato nel corso di secoli. Bravi, ammirevoli ed instancabili.
Permettetemi quindi una battuta: “ragazzi, nonostante tutto avete una gran fortuna, quella di non esservi beccati una delle sicure strapazzate del meticoloso Lino Salini…”.