Fronte del palco

Il bedoniese Stefano Serpagli, nonché "Ingegnere del suono", era nel team-audio nel recente concerto di Windsor per l'incoronazione di re Carlo III, ma non solo...
Lo spunto di parlare di Stefano Serpagli nasce proprio dal suo ultimo impegno lavorativo-musicale, il concerto che si è svolto domenica scorsa al castello di Windsor in occasione dei festeggiamenti per l’incoronazione di re Carlo III.
Oltre ai membri della famiglia reale e del governo, erano presenti alla popolare esibizione 20mila persone, a cui va aggiunta la diretta televisiva inglese e lo streaming internazionale con 20 milioni di visualizzazioni. Su quel palco, a rendere onore ai reali, c’erano Lionel Richie, Katy Perry, Paloma Faith, Andrea Bocelli, Steve Winwood, Bryn Terfel, Olly Murs e i Take That; mentre di fronte al palco, tra i fonici, a rendere quello spettacolo impeccabile, c’era anche Stefano.

Ma perché il nostro Serpagli aveva parte in quel palco d’onore?
Partiamo da Bedonia, da quando, nel 1988, la sua famiglia decise di lasciare il paese ed emigrare a Londra. Per meglio intenderci, Stefano è il figlio di Franco de Ninón e Lucia Curà, fratello di Margherita e Chiara, ma anche nipote di Arturo Curà. Ci sarebbe quindi da dire che “Buon sangue non mente”, anzi sono certo che lo zio, di questa sua affermazione in ambito musicale, ne andrebbe anche orgogliosamente fiero.

Nel giorno della partenza Stefano aveva solo 10 anni, frequentava la 5° elementare e non conosceva la lingua inglese. Dopo alcuni anni, non certamente semplici, familiarizzò con lo stile di vita londinese ed iniziò ad apprezzare le molteplici opportunità che la “City” offriva: “Fu soprattutto -ricorda- per dar man forte ai sacrifici fatti dai miei genitori nel sostenere la nostra avventura londinese”.

Nel mondo della musica è entrato quasi per caso, mentre frequentava le scuole superiori, in occasione del work experience, un’esperienza scolastico-lavorativa scelta dallo studente in un campo di suo gradimento.  Stefano fu indirizzato ad un leggendario teatro di Londra "Sadler's Wells-Lilian Baylis Studio” che si compone di due spazi per le rappresentazioni: l’auditorium per i concerti e le sale tecniche. Il suo primo incarico, affidatogli nella seconda settimana d’ingaggio, consisteva nella gestione degli effetti sonori di una nuova produzione teatrale. Era il 1995, e le incisioni avvenivano ancora su nastro magnetico.

Fu così che iniziò la sua passione per la coordinazione dell’audio. Il passo successivo fu il corso di specializzazione al “City of Westminster College”, dove ottenne il diploma in Sound Engineering. Si avverava così un suo sogno, agognato fin dai tempi che bazzicava nei concerti dei suoi gruppi preferiti: “Ero certo di volere a tutti i costi lavorare nel campo della musica, e inoltre il live è sempre stata la mia passione ed ho sempre puntato su questa specifica direzione. Con in tasca il diploma feci molta gavetta, cominciando a 18 anni come facchino di scena, sempre con lo scopo di fare esperienze e prendere contatto con società service audio e da lì avvicinarmi all’opportunità di lavorare come audio-tecnico. Dopo circa un anno, dove ho fatto ancora un po’ di tutto, sono riuscito ad ottenere il mio primo ingaggio e una prima intera tournée come tecnico audio. Praticamente allestivo il sistema, passavo cavi, montavo e allacciavo casse e microfoni. Era il 1998”.

Da quel momento sono passati venticinque anni, e si può dire che Stefano abbia lavorato con tanti grandi artisti: i primi dieci anni con The Who, Blur, Skunk Anansie, Tool; dopodiché è passato a “mixare” con altri artisti del calibro di Dido, Leona Lewis, Littlemix, ed ultimamente con Seal, Natalie Imbruglia e Andrea Bocelli, oltre ad aver curato l’audio nel programma televisivo The Voice UK. “È stato proprio l’ingaggio con The Voice –spiega– che mi ha poi portato a lavorare prima con ITV e successivamente con BBC per eventi come il giubileo di Elisabetta II e, nei giorni scorsi al concerto per l’incoronazione di Carlo III”.

Colgo quindi l’occasione per chiedere al nostro Stefano di raccontarci qualche particolare su questo ultimo evento di portata mondiale: “Il concerto di Carlo III è stato organizzato dalla BBC, nel cortile del castello di Windsor. Come produzione è stata un po’ più semplice del Giubileo di Elisabetta dello scorso anno: in quel caso c’erano tre palchi, mentre domenica ce n’era solo uno, enorme.

Si può dire che siamo stati molto fortunati, a partire dalla rara giornata di sole, dopo quasi due settimane di prove ed allestimento in compagnia della tipica pioggerellina britannica. Il
team era formato da centinaia di persone, solo nel settore audio eravamo in 30. Il mio ruolo era “fonico di sala” assieme ad altri due colleghi; uno di questi è il mio caro amico e connazionale Davide Lombardi, insieme al quale lavoro da anni, sia con Dido che con Andrea Bocelli.

Insieme abbiamo gestito il
mix di tutto il concerto, che consisteva in un’orchestra di 70 musicisti e in artisti internazionali come Katy Perry, Lionel Richie, Take That e il maestro Bocelli, ma con lui giocavamo in casa. In tutto c’erano da gestire 288 canali audio. Io mi sono occupato specificamente del mix dell’orchestra e dei cori.

Sono state giornate lunghe, in media da 12-14 ore di lavoro: c’era da coprire tutto il materiale causa pioggia, fare gli arrangiamenti e preparare l’esibizione.
Come serata non poteva andare meglio, tutto è andato a gonfie vele, e il risultato audio, ma anche visivo e di performance, è stato veramente eccezionale. Un
team straordinario, lavorare con loro è stato un vero privilegio, un’eccellenza professionale che non dimenticherò.

Però è già ora di pensare al domani, mi sto preparando per un nuovo tour, partiremo a metà maggio con Natalie Imbruglia, con Andrea Bocelli per alcune date durante i mesi estivi. E poi, chissà… qualche giorno a Bedonia?
Video: la sintesi del concerto di Windsor

Immagini che vanno dalla rassegna musicale dell'incoronazione ai tanti concerti



5 Commenti
  1. Barbara Cavalli

    Bravissimo Stefano!!!!! Passione e talento sono un mix esplosivo solo per chi ci mette il cuore, complimenti!

  2. Mikaela

    Skunk Anansie, Natilie Imbruglia, Dido, Seal, il meglio della musica inglese. Un sogno solo avere un autografo figurarsi lavorarci al fianco. Stefano sei persona fortunatissima oltre che bella 😍

  3. Valeria Danzi

    Bravo Stefano!!!
    Quel giorno del 1988 in cui sei partito me lo ricordo ancora come fosse ieri, eravamo a scuola e hai fatto il giro delle classi. Come dimenticarlo in fondo da piccoli eravamo sempre insieme, anche con Francesco, complice l'amicizia delle nostre famiglie. Non fu facile all'epoca vederti partire, ed è bello che ancora oggi quando torni a Bedonia ci fermiamo sempre a fare due chiacchere.
    Siamo orgogliosi di te, tanto saluti anche da Anna!

  4. Francesca Danzi

    Bella storia! Bella soddisfazione x i genitori. L'hanno indovinata ad emigrare. Li conoscevo bene Franco quando aveva il distributore in via Roma aveva un cane lupo Dic bello e intelligente, la Lucia bei ricordi simpatica e allegra. Complimenti

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