Mi ritornate in mente
In questo mese di marzo, ottant'anni fa, nacquero due persone fondamentali per la musica italiana: Lucio Dalla e Lucio Battisti
Pur avendo stile e musica differenti, non saprei se prediligere uno o l’altro, in fondo sono cresciuto con i loro dischi. Siamo sul finire degli anni ’70, per la precisione tra il 1978 e il 1980, e il mio “svezzamento” musicale è avvenuto con quattro LP importanti, personalmente li considero i più belli, quelli che porterei con me dovessi mai affrontare un viaggio interstellare: Una donna per amico; Lucio Dalla; Una giornata uggiosa; Dalla. Ad esaminarli oggi sembrano delle compilations, invece sono una decina di brani che compongono il lato A e B di un album. Negli ultimi anni è raro trovare simili analogie.
È per questo motivo che sono qui oggi per ricordarli, a fargli gli auguri nel loro ottantesimo compleanno, per dimostragli, doverosamente, che in qualche modo stanno ancora vivendo, esattamente come accade quando ci aprono il “cassetto dei ricordi” e riappaiono il jukebox a 'Las Vegas' o del 'Mellini', i falò nelle notti al Groppo o il viso della ragazza dell’estate. Mondi lontanissimi, ma magicamente vicini, incorniciati come quadri dentro di noi.
Le loro canzoni rimangono qui, a noi solo il compito di ascoltarle come e quando ci pare, mettendo la puntina sul disco o premendo il tasto play, il potere della musica resta sempre lo stesso, oggi come allora: farsi trasportare ovunque, a nostro piacimento.
Se pur in ritardo, ma siamo comunque ancora nel mese di marzo: “Auguri miei cari”. A Lucio Dalla A Lucio Battisti
Dedicheremo una serata ad una "degustazione" orizzontale dei classici dei nostri due Ottuagenari per stabilire finalmente chi abbia prodotto quelli più persitenti nel tempo, valutandone ad oggi la loro forza, freschezza, e limpidezza, stilando poi un giudizio definitivo e incontestabile.
Buon Compleanno ovunque voi siate, forse nei "giardini di Marzo" o forse dove è "Profondo il mare"... o in tutti quei luoghi incantati di cui ci avete cantato.
“Luci” mai termine più appropriato per definire due geni del cantautorato Italiano, da sempre e per sempre ad illuminare la vita di ognuno di noi; tra i contemporanei difficile trovare così tanta accuratezza, emozione veritiera e fine sentimento. “Ai posteri l’ardua sentenza”.
In una Giornata uggiosa è sufficiente ascoltare Con il nastro rosa e tutto va meglio.
La poesia di Mogol e l'armoniosità di Battisti sono inscindibili