La cena pakistana
Si è svolta in piazza a Bedonia una cena etnica, all'insegna della cucina pakistana
Comunico così l'idea alla Pro Loco Bedoniese: "Volete fare una serata speciale per questa estate? Perché non organizzate una cena fatta dai Pakistani!" e i ragazzi accolgono l'idea con entusiasmo, incontrano i Pakistani, che dapprima tentennano davanti alla difficoltà di preparare una cena in grande stile, ma poi accettano.
Parte l'organizzazione e la pubblicità su Videotaro. Il numero di partecipanti non doveva superare i 50. In meno di due giorni si chiudono le prenotazioni perché si iscrivono ragazzi di Borgotaro, Albareto, Tarsogno. La cena viene organizzata nella piazzetta dietro la Chiesa, parte male (qualche goccia) ma da subito si rivela un successo: 90 persone sedute ai tavoli, i cuochi pakistani preparano meticolosamente i piatti con una pulizia da fare invidia ai grandi chef d'albergo (il riso fatto bollire e poi filtrato entro enormi tele bianche).
Il menù: riso con "sughi" nelle piccole terrine, carne spezzettata con aromi succulenti e perfino il dolce, una specie di budino di riso delicatissimo. C'è nella piazzetta una sana e composta allegria e la palese sensazione di essere dentro un avvenimento perlomeno inconsueto oltre al significato sociale di due culture che si incontrano. Il numero e la durata degli applausi non si contano e riverberano sui volti umili e radiosi dei ragazzi del Pakistan persino increduli dell'accoglienza.
Sul finire della cena si odono musiche arrivare da lontano e poco alla volta apparire i "danzatori filippini" con pali e fiaccole luminose arrivati a Bedonia nel pomeriggio e portati qui all'insaputa di tutti dal funambolico direttore della Scuola di Sport Barilla Carlo Devoti... Bei tempi!
Arriva altra gente e tutti assistono estasiati ad una esibizione da grande teatro di danza orientale. È un vero trionfo. La conclusione pare miracolosa: dopo le danze i pakistani si rimettono alle cucine, gli italiani fanno i camerieri, i filippini siedono a tavola e mangiano il riso dentro un carosello di sorrisi e battimani.
Questo il resoconto di quell'evento che purtroppo per varie ragioni non fu più ripreso. Mi sono dilungato perché quella serata indimenticabile era nata da un'idea che poteva sembrare peregrina o irrealizzabile. Ma le idee, anche se belle, rimangono solo "buone intenzioni": per realizzarle occorre la volontà, l'estro e il coraggio. E questo era successo quella sera di un agosto bedoniese di cui tutti andammo fieri: Valtaresi, Pakistani e Filippini.
Nel frattempo era anche spuntata la luna dietro il campanile.
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