Dall'Emilia alla Calabria per Walter Belli

Percorsi dai "Fantastici quattro" 1.200 km in bicicletta per sensibilizzare una nobile causa
Quattro ciclisti borgotaresi, partiti dall’Emilia per raggiungere la Calabria, percorrendo 1.200 km in sette giorni, con un solo fine: la solidarietà.
Tutto è nato da un’idea di Rocco Bruno Todaro, uno dei tantissimi cutresi trasferitesi a Borgotaro nel corso degli ultimi trent’anni. Rocco però non voleva attraversare l’Italia da solo, così chiese di condividere l’avventura a Daniele Leonardi, che fin da subito aderì alla sollecitazione: “Mi è sembrato un progetto così impensabile, anche per incoscienza, che alla fine ho lasciato da parte tutti gli impegni personali e ho confermato la presenza”.

L’idea era buona e ormai concreta, così hanno deciso di scendere in campo insieme e organizzare nel dettaglio la “discesa”. La notizia ha fatto subito il giro del paese e altri due ciclisti decidono di unirsi all’impresa: Gigi Bottali e Gian Luca Toscani.
Si dimostrerà un viaggio epico, nato per amore del ciclismo, per vivere un’esperienza unica e per procurare un aiuto concreto al Comitato nato per Walter Belli, il campione bardigiano di MTB che ha visto cambiare la propria vita in un istante. È proprio così che è nata la gara di solidarietà “Da Borgotaro a Cutro per Walter Belli: “Sarà una impresa molto difficile, ma arriveremo a destinazione. Nella vita ci sono occasioni uniche e noi l’abbiamo colta. Non pensiamo di provarci, vogliamo riuscirci. Vogliamo che la gente ci ascolti e che sostenga ogni nostro colpo di pedale. Vogliamo commuoverci. Vogliamo che Walter sfrutti la propria chance”.

A febbraio iniziarono gli allenamenti ritagliandosi tutto il tempo possibile: poche uscite, ma lunghissime, sempre tra i 160 e i 180 km. Da subito avevano capito che la meta non appariva più così lontana e a quel punto serviva uno sponsor per dare al progetto una grande risonanza. Così hanno preso contatto con la società “Dallara” di Varano Melegari proponendogli di costruire due “carrelli tecnici” da attaccare alle loro biciclette. Per avere il supporto di Andrea Pontremoli gli sono bastati cinque minuti e dopo qualche mese di ricerca sono stati creati due telai in fibra di carbonio, incredibilmente tecnologici e unici che verranno poi messi all'asta.

Finalmente il giorno della partenza. Una liberazione per tutti vista la tensione accumulata. Raccontano che dalla prima tappa in poi è stato un susseguirsi di emozioni indimenticabili, specialmente nel tratto della Via Emilia.
L'arrivo a Cutro è stato poi qualcosa d’impensabile, tranne che per Gigi che già s’immaginava Rocco a braccia alzate sotto il traguardo (e così è stato).
Quanto accaduto è una storia che ha una radice profonda, il paese di Cutro si è mosso all'unisono per creare un evento unico che li ha resi orgogliosi di quell’impresa, un chiaro messaggio dei cutresi per dissociarsi dall’immagine a loro attribuita.

Da allora sono trascorsi tre mesi e i nostri “pedalatori” sono ancora in pista. Il  22 dicembre, presso Palazzo Tardiani a Borgotaro, hanno raccontato i dettagli di quel loro viaggio e hanno mostrato il cortometraggio realizzato da Enzo Guerci.
Per un’avventura archiviata, un’altra sta già prendendo forma.

Sul sito della società è disponibile il diario dell’intero viaggio, tappa dopo tappa.
LINK: Valtaro Ciclismo

FOTO: il diario di viaggio



0 Commenti

Commenta

Somma e invia : 6 + 12 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Vittorio Podestà, un Campione del Mondo

Un'altra pagina di sport di Roberto Chilosi, questa volta dedicata alla Handbike

Post mortem

Marino ci racconta il funerale, dove nulla deve essere lasciato al caso, nemmeno l'ironia

E se tornasse la Scuola di Sport?

Carlo Devoti lascia Ferriere ed è in cerca di una nuova sede

Sulle strade dell'Est

Un'altra testimonianza di Carlo Devoti in cui emerge che l'arte e lo sport possono essere considerati strumenti di pace

Tutta colpa del vento

Sul Monte Pelpi per il trofeo di Parapendio: la voglia di volare, l'attesa e infine la rassegnazione

Boris dei Pesos

Ricordo di un personaggio borgotarese noto per il suo lungo lavoro, ma soprattutto per le sue passioni: funghi, calcio e amici