Le Langhe: terra di viti e vignaioli

Una giornata tra paesi deserti e vigne colorate
Trovare il cielo azzurro nelle Langhe, in questa stagione, è davvero cosa rara. In vent’anni che ci vado è la seconda volta che succede e il risultato è tutto lì da vedere. La campagna senza la nebbia ha persino una forma, tra le vigne prevalgono i riflessi del giallo e del rosso dell’autunno, si distinguono anche le Alpi e il bianco del Monviso spicca tra le poche foglie superstiti.

I paesi invece si mostrano sempre uguali, se pur conosciuti in tutto il mondo e ormai patrimonio dell’Unesco sono vuoti e silenziosi. Sembra un paradosso, invece è la realtà, quasi come se quella gente non avesse tempo da perdere in giro o al bar. Per le vie di Neive, Barolo, Monforte, Barbaresco o a La Morra regna ogni volta la calma, nessuno cammina per la strada e se capita di cercare una cantina bisogna confidare sul navigatore o ancor meglio nel sesto senso, sì perché per quelle strade s’incrociano solo macchine con la targa straniera: Svizzera, Germania, Austria.

Che ai produttori il lavoro non manca te ne accorgi quando entri nel podere, le cantine si mostrano floride e in alcuni casi opulente, i mezzi agricoli e le attrezzature sanno sempre di “nuovo”, ma poi basta pensare a vignaioli come Altare, Faletto, Aldo Conterno, Piero Busso, Correggia o Giacosa il “Burbero”, tutti uomini che sotto alle scarpe hanno sempre avuto il fango, per capire che la manna non scende dal cielo e che il successo se lo sono conquistato sul “campo”.
Testi: vino, vigne e vignaioli...

Foto: le Langhe in autunno



2 Commenti
  1. Giuseppe

    Ciao Gigi è un pò che non frequento ma le tue foto sono sempre un gran bel spettacolo.

  2. Remo Ponzini

    I miei ultimi ricordi delle Langhe risalgono ad una ventina di anni fa ma ne ho sempre parlato con grande ammirazione.
    Le lodi erano per vini e tartufi ma non ho mai trascurato l'aspetto paesaggistico che è davvero incantevole. Infatti circa due mesi or sono, mio figlio inforcò la moto (l'ama come se fosse una morosa) e con un amico sono partiti da Pisa per trascorre un fine settimana in Alba e paesi limitrofi. Il racconto che mi fece assomigliava parecchio ai frequenti resoconti che hai fatto in questo diario pubblico.

    Sono posti noti nel mondo intero perchè le Langhe sono considerate uno spicchio di paradiso dove la natura, in un momento di grande ispirazione, ha trovato modo di elargire, in contemporanea, cibo, vino e paesaggi da sogno. Luoghi dove l'eccellenza la si percepisce anche con l'odorato e dove il silenzio composto ha trovato la sua dimora ideale.
    Va da sè che per apprezzare le delizie descritte occorrano quiete, serenità, estasi.
    Chi va a caccia di frastuoni ...si accomodi altrove.

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