Scusa ma ti voglio sposare

Cara Signorina “B”,
la ringrazio innanzi tutto per averci fatto sognare un po’ anche noi, un tocco di serenità in un periodo contraddistinto da tanto grigiore ci voleva proprio.

Il suo gesto di appendere lo striscione al centro del paese, dove con tanta tenerezza chiede al suo amato di volerla sposare, ci ha fatto ripiombare a un tempo passato, quando una simile richiesta veniva affrontata con altri mezzi e metodi, magari per mezzo di una serenata.

Oggi va diversamente e il suo è certamente lo specchio dei tempi, Moccia ce lo insegna, tant’è che ormai siamo abituati a condividere un po’ tutto: gioie, amicizie, amori, delusioni, fede politica, antipatie e persino disgrazie.
Una dimostrazione d’amore certamente fuori dal comune, proprio perché ha involontariamente coinvolto più delle due persone interessate.

Come ben saprà il “Paese è piccolo e la gente mormora”, ma questa volta, a differenza di altre, dove le malelingue si affilano man mano che passano di bocca in bocca, il suo annuncio ha solo scatenato in noi bedoniesi una comprensiva e affettuosa curiosità, ovvero chi si celava dietro a quel nome cifrato come in un codice fiscale “RNR NDR” e ancor di più da quella “B” solitaria che firmava l’invocazione. Le evito tutte le ipotesi che ho ascoltato, faremmo notte, anzi mattino, l’unico indizio ottenuto è che l’iniziativa sia opera sua.

Io non so se il suo amato abbia poi colto il suo invito al “Volo nuziale”, che di cuore le auguro, ma se volesse dare un piccolo ragguaglio anche a noi, casuali spettatori della sua dichiarazione d’amore, sappia che non lo disdegneremmo affatto.