“Mi piacerebbe trovare una casetta indipendente, con un po’ di terreno da coltivare e in posizione possibilmente tranquilla o anche isolata”: da sempre, era questa la richiesta tipica di alcune persone che sceglievano il nostro Appennino per l’acquisto della seconda casa. Da un mese a questa parte, invece, è diventata la norma, e le richieste con queste caratteristiche sono diventate la totalità. Tanto per capirci: se fino a gennaio le richieste erano mediamente quindici al mese, durante questa quarantena sono diventate cinquanta. In pratica, sono triplicate nel giro di poche settimane.
Anche l’affitto “a lungo termine” è tornato di moda, e ogni giorno sono quattro o cinque le telefonate per chiedere disponibilità di case con giardino. Sembra di essere tornati agli anni Settanta/Ottanta, quando la consuetudine era di trascorrere le vacanze in Valtaro da giugno a settembre. Oggi, a differenza di allora, i soggiorni durano mediamente una settimana o il tempo di un weekend.
Sono di questo tipo le email e le telefonate che in questi giorni pervengono a Immobiliare Valtaro. La provenienza delle richieste è in larga percentuale da Parma e provincia, in netta controtendenza rispetto al passato (quando il mercato provinciale si era sempre attestato intorno al 10%) e di fatto ribaltando quel 90% che appartiene al popolo delle seconde case proveniente da Milano e dalla Lombardia (Olanda e Belgio appartengono invece ad un’altra realtà ben consolidata).
La possibilità di avere un’alternativa all’appartamento e alla città, valutando così la condizione di poter disporre di più ampi spazi, con un grado di vivibilità maggiore e in un ambiente meno inquinato, magari per far fronte ad un’altra ipotetica pandemia, si sta facendo sempre più strada tra i Parmensi. Ma non solo: c’è la valutazione di una distanza del tutto relativa rispetto dal territorio di pianura, visto che in meno di un’ora d’auto si è, indiscutibilmente, in un “altro mondo”; e c'è anche l’esigenza di investire i propri risparmi in qualcosa di più stabile, complice la non sottovalutazione della crisi finanziaria a cui si potrebbe andare incontro.
È poi di questi giorni il contributo messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna e destinato a chi compra o ristruttura immobili nelle aree montane: un‘opportunità per coppie o nuclei familiari che sceglieranno di spostarsi a vivere nei paesi dell’Appennino. Per i dettagli vedi il link in allegato.
Sono queste le prerogative che, in questo periodo di pandemia, spingono molte persone a cercare una valvola di sfogo in Appennino, in un luogo ritenuto "più sicuro". Ora più che mai, c’è la consapevolezza di prediligere un ambiente rurale, con i sui tempi, le sue tradizioni ed il suo stile di vita. Sembra sia diventato improvvisamente inutile andare dall’altra parte del mondo a cercare l’Araba Fenice: la vita di campagna è molto più immediata, semplice, genuina e può rappresentare la panacea di tutti i nostri mali, specialmente di quelli che purtroppo ormai tutti conosciamo.
Amelia
12/05/2020Sarà un luogo sicuro finché non saremo in troppi, anche Canazei era un paradiso, ed ora per le feste natalizie la rissa è assicurata, botte da orbi e via! Non è sempre positivo il fatto che vengano in troppi, senza contare che tanta gente= tante infrastrutture= troppo cemento, aumento della delinquenza e addio posto sicuro (guarda caso in estate aumentano in maniera esponenziale i furti nelle abitazioni....sarà un caso?!). Quando poi tutto verrà rovinato e sfruttato fino all'osso, allora i cittadini cercheranno un posto più sicuro! Bisogna prestare attenzione se il gioco vale la candela!