Olanda: acqua, vento e arte.

Un altro viaggio in terra olandese. Un paio di giorni di lavoro e altri due passati a zonzo.
È stato veramente entusiasmante vedere, specialmente in questo periodo di avversità energetiche, il tratto di autostrada nei pressi di Alkmaar, dove le pale eoliche, in maniera armoniosa, la fanno da padrone. Ogni fattoria o allevamento ne ha un paio, dopodiché iniziano veri e propri parchi eolici, infiniti quanto avvincenti. In quel tratto di una trentina di chilometri sono certamente un migliaio. 
Questo fa pensare… e molto! Sì, ho pensato all’aspetto energetico alternativo, ma anche a quello economico. Prendiamo ad esempio solo quella piccola zona: 1000 pale = 1 miliardo di Euro, ma non solo, quante persone saranno occupate nella ricerca, nella costruzione e poi nella gestione di queste turbine eoliche?
 
Nei paesi di Enkhuizen e Volendam ho potuto poi osservare dei centri storici conservati alla perfezione e la ristrutturazione di tutte le case degli ex pescatori, con il vincolo del rispetto della tipicità, oltre che esternamente anche interna, con risultati davvero sorprendenti.
 Dopodichè ho percorso il tratto di mare, attraverso una diga di circa 30 km (con doppia corsia per auto e pista ciclabile a lato) per giungere al paese di Lelystad e proseguire poi verso la penisola di Marken, paese insolito in quanto l’accesso in auto è consentito solo ai residenti, tutti gli altri sono convogliati in un parcheggio a pagamento, con tariffa minina di 5 Euro,  questa prerogativa mi è sembrata però un po’ eccessiva.
  
Ma il paese dove ci ho lasciato un pezzettino di cuore è stato senza dubbio Delft. Era da tempo che desideravo visitarla, da quando ho conosciuto a fondo, per poi eleggerlo il mio preferito, il pittore Jan Vermeer. A Delft visse e dipinse i suoi trenta capolavori nella prima metà del seicento. Girare tra quelle vie che parevano immutate, guardare le stesse case da lui dipinte, quelle con il tetto a campana o le altre a scala; entrare in quella che era stata al tempo la locale Gilda di San Luca (corporazione degli artisti) o nella maestosa cattedrale (dove si sposò e anche dove oggi riposa) è stato emozionante. Sì, sono riuscito a toccare con mano un po’ di quel suo mondo di artista, pittoricamente laico e quindi anomalo per l’epoca, ma dimostratosi poi precursore di uno stile riguardante l’ambientazione attraverso la luce e la prospettiva, in sostanza una sorta di “fotografo” d’altri tempi. Uno dei pochi artisti che riesce ad emozionarmi e a toccarmi l’anima.

I 100 'attimi' che mi sono portato a casa...



8 Commenti
  1. Cri

    Gigi: tu non hai idea di come le tue foto mi siano arrivate stamattina!!!!!!! prima di guardare gli scatti leggo sempre quello che scrivi e già questo pittore mi aveva incuriosito.... ma le foto.... Gigi le foto!!!!!
    sono una piu bella dell' altra!!! io non sono mai stata in Olanda... ora penso di esserci passata... si attraverso le tue immagini che fanno respirare tutte le atmosfere che hai saputo cogliere !!!! sei un maestro con la macchina fotografica!!!! sai che se non lo pensassi eviterei di scrivere...
    grazie, condividere le tue passioni attraverso esvaso è bellissimo!!!!!

  2. E. Mazzadi

    A Delft sono stato due anni fa, per una conferenza.
    Penso che questa cittadina sia il paradigma dell'armonia urbana.
    Un centro storico conservato alla perfezione, con belle piazzette che si articolano intorno alla grande piazza della Cattedrale, canali d'acqua che dal centro dell'abitato si irradiano nella circostante pianura, un campus universitario moderno ed ultraefficiente, integrato alla perfezione col paesaggio circostante.

    Per le strade di Delft si coglie l'atmosfera e la luce che Vermeer seppe "fotografare" in quadri strepitosi, alcuni dei quali conservati al Mauritshuis museum a l'Aja (la visita di di questo museo, per me, è stata un vero "shock", al pari della vista dei quadri di un altro maestro della luce, Edwar Hopper).

    La cosa che mi ha colpito, in generale, dell'Olanda è stata l'attenzione verso la "mobilità sostenibile": piste ciclabili che non sono, come da noi, dei pericolosi ritagli a fianco delle strade carrabili, ma dei veri e propri percorsi a più corsie che collegano una città all'altra (ricordo gli universitari che si muovevano dalle loro case al campus facendo decine di km al giorno attraverso le campagne, senza incrociare il traffico "pesante"). Anche io, a Delft per una settimana, noleggiai una bici appena arrivato in stazione: grazie al sistema di strade e alle corsie preferenziali ai semafori e agli incroci, risultava un mezzo di trasporto efficacissimo!

    Lo sfruttamento dell'energia eolica ottimizzato: lì hanno il vento dell'oceano atlantico e le pale, poste in pianura, scompaiono velocemente all'orizzonte (da noi l'impatto delle pale sui crinali può invece risultare critico).

    Mi ricordo che, atterrando all'aeroporto di Amsterdam, rimasi abbagliato attraverso gli oblò dell'aereo per i riflessi dei capannoni industriali: erano tutti TAPPEZZATI di PANNELLI FOTOVOLTAICI.

    Insomma, stiamo parlando di una terra che, strappata al mare grazie ad un sistema di chiuse e canali, ha fatto dell'EQUILIBRIO CON L'AMBIENTE la propria ragione d'essere e la propria sfida per il futuro.

    Grazie Gigi per questa tua finestra sui "Paesi Bassi".

  3. "Giulio" Enrico S.

    Non ci sono più dubbi. Sei un bedoniese con una marcia in più. Bravissimo! Peccato solo che in alcune foto ti sia mancata la luce.
    E' da tanto che penso all'Olanda come meta di uno dei miei prossimi viaggi e, dopo averti letto e visto le immagini, non potrò rinunciare.
    Per ora, fino che posso, cerco mete lontane (sono in partenza per la California). Quelle "vicine" le tengo per dopo.
    Ancora complimenti e un caro saluto.

  4. Remo Ponzini

    Caro Gigi,
    mi hai fatto rivivere i tempi della mia giovinezza. Avevo 30 anni quando la visitai ed ero sposato da soli sette mesi. Ho guardato le tue foto con la stessa bramosia di Cristina e poi , con l'aiuto di Google Earth, me la sono visitata tutta dall'alto dei cieli. Due ore buone a perlustrare ogni angolino.
    In Amsterdam ero alloggiato all'hotel Krasnapolsky nella centralissima piazza Dam che tu hai inquadrato nelle tue foto. All'epoca al centro stazionavano stabilmente gli hippy con chitarre, canti e tanta, tanta canna. Volute di fumo dal tipico odore dolciastro che mi inebriavano. Gironzolavo sempre li in tondo con una gran voglia di farmene una anch'io ma temevo che qualche collega della banca mi scorgesse screditandomi e così rimasi... a digiuno.
    La cosa divertente era che ogni due o tre ore arrivava la polizia con gli idranti a sloggiarli ma erano abilissimi sia ad eclissarsi che a ritornare in loco appena l'allarme era passato. Io ignaro ed inconsapevole mi ritrovai fradicio e ritornai gocciolante in albergo. Erano ragazze e ragazzi post 68, di ogni razza e nazione, che facevano senz'altro folclore.

    Condivido il tuo amore per il pittore Vermeer. Visitai le sue opere al Rijsmuseum dove comprai un paio di copie che ancora conservo in casa.
    Di tutte le gite che facevo con cadenza annuale in giro per l'Europa quella in Olanda fu quella che maggiormente mi gratificò.
    Ogni angolo di questa nazione induce alla contemplazione ed all'ammirazione per questo popolo.
    Visitatelo; ritornerete estasiati.
    Mi fermo qui per non annoiare con i miei ricordi personali. Mi inchino a Gigi ed Emanuele per la loro sapiente ed entusiastica esposizione.

    Solo un breve accenno alle pale eoliche, autentici mulini a vento del XXI secolo, disseminate in tutto il territorio ed anche in mare aperto. Lo ritengo un autentico esempio di energia pulita da imitare. Con il fotovoltaico mi sembra che riescano a produrre circa il 20% dei consumi. Può apparire esiguo ma rappresenta un taglio significativo all'inquinamento atmosferico totale.

    Un saluto a tutti.

  5. Arturo Curà

    Carissimo Gigi,
    grazie del regalo: un paese equilibrato dentro spazi equilibrati voluti dall'uomo, dove tutto ma proprio tutto pare in perfetto equilibrio: l'acqua, i ponti, le piazze, i palazzi le case, i volti. Nella ripetizione ( che non è monotonia ) si legge la cultura nordica, pacata e responsabile dove ogni cosa trova il suo posto che non potrebbe essere altro.
    Grazie per avermi fatto compiere questo viaggio filtrato dalla tua accesa sensibilità mediterranea e grazie soprattutto per lo "scatto 17": la luce, la ragazza alla finestra, la tenda, lo spazio sospeso quasi miracoloso. Un bellissimo e palpitante omaggio alla pittura di Vermeer.

  6. Claudio m.

    Ciao Gigi,
    le tue foto sono sempre belle, efficaci, da reporter sul campo, micro o macro..... ma queste sull'Olanda e su Delft sono veramente artistiche e spettacolari.
    Il genius loci di Vermeer alita nelle Tue fotografie.
    Ti sei "importato" là a Delft, come un ambasciatore, di fatto, dell'Alta Val Taro, o come un emigrante-pendolare d'Europa, e ci hai "Esportato" qui su ESVASO, tanta bellezza e tante ideee per l'ambiente.
    Gia' molti Olandesi Ti seguono sul "Nostro" sito. Questo la dice lunga e perciò concordo con "Giulio", Remo, Arturo e gli altri commentatori.
    Grazie per la news-letter.
    Claudio m.

  7. Dionisio / Amsterdam

    Gigi,
    veramente bella fotografia del mio paese!!!!!

    Ciao Dio

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