Remo Belli: fotografo

Un ricordo di un amico ma anche maestro fotografico
Sono ormai passati un po' di anni da quel giovedì mattina del 2000. La ricordo bene la telefonata di Marco, voleva dirmi che nel negozio di Remo c’era qualcosa che non andava: lampeggianti blu, medico e gente in agitazione. Poi le serrande abbassate. Parole che andarono dritte al cuore e che solo successivamente riuscii a realizzare. In quella mattinata mi aveva lasciato nello stesso tempo un parente, un amico e un maestro.

Di tempo ne è già passato, ma sono ancora tanti i momenti in cui ricordo ciò che abbiamo vissuto e considero i suoi insegnamenti: nel valutare un chiaro/scuro di un’esposizione, nel cercare la giusta prospettiva anziché accontentarsi o nel rifiuto del flash per la luce ambiente, ma si fa anche vivo dentro al fumo di un sigaro, fumato per estremo piacere, senza considerarlo un vizio peccaminoso. La pensavamo allo stesso modo.

Era il 1980 quando lasciò il camice d’infermiere per dedicarsi appieno alla sua passione, rinunciando così a un posto sicuro per aprire uno studio fotografico (presso la ex polleria di Oscar Gallingani), nelle sue capacità ci credeva ed è anche per questo che l’ho sempre ammirato.

A quel tempo ero un ragazzino con una Zenith al collo, una macchina dal meccanismo manuale, ancora tutta da scoprire e praticamente inutilizzata, così mi convinse a scattare incessantemente, a cogliere tutto ciò che l’occhio mi suggeriva di “fermare”, tanto da regalarmi spesso i rullini e le successive stampe… per lui era questa l’unica maniera per carpire i segreti celati dentro alla pellicola: “Solo la fantasia di chi scatta può trasformare un rullino vergine in qualcos’altro”.
Oggi pomeriggio ho aperto la scatola dei ricordi e il dover rovistarci dentro ha sempre i suoi effetti... sai quello che cerchi, ma non quello che in realtà esce.

Foto: qualche ricordo di Remo...



20 Commenti
  1. Barbara Cavalli

    Eh sì, il ricordo di quella mattina è tutto ancora nei miei occhi, nelle mie orecchie e nel mio cuore. Quando una persona cara ti lascia così, senza un preavviso, tutto rimane in sospeso... Non si riesce a realizzare subito, c'è bisogno di tempo per capire che la persona amata non la rivedrai mai più ... Già, il tempo. Quel tempo che è passato così in fretta, sembra ieri... Solo un turbine di emozioni percorre la mia mente e i miei pensieri volano in alto fino a raggiungerti, caro zio Remo, ti voglio bene!

  2. Dolores

    Ti ho sempre visto di sfuggita, col tuo sguardo assorto e lontano, ma anche se non ho avuto modo di parlare con te, so che eri molto profondo e amato: la tua chitarra, la tua macchina fotografica, il tuo desiderio di non essere scordato. Stai certo che rimarrai nel cuore e nei ricordi più belli delle persone che ti hanno conosciuto. Ciao Remo

  3. Carlo Devoti

    Remo, per noi della Scuola sport Barilla, è stato un una persona importante. Grazie a lui, oggi, disponiamo di una rassegna fotografica che non solo mostra le migliaia di giovani che hanno partecipato alla nostra esperienza bedoniese ma anche la storia, le emozioni, i momenti importanti che l' hanno resa unica e caposcuola nel suo genere.
    Alla fine di ciascun turno passavo molte ore con Remo al fine di stampare tutte quelle centinaia di foto che i ragazzi ci chiedevano per portarle a casa, farle vedere a genitori e compagni e tenerle come caro ricordo. Anche per queste ragioni ricordo Remo con grande riconoscenza. Chissà che un giorno, a qualcuno di voi non venga la voglia di organizzare una mostra dedicata a Remo. Il materiale è tanto e lo metterei con grande piacere a disposizione.

  4. Isa

    Grazie Gigi per questo ricordo! Oggi è il mio compleanno e da quella mattina i miei compleanni sono cambiati per sempre. Se n'era andato un amico un maestro un compagno di vacanze e viaggi e di... merende (come amava definirci Remo) tu sai come andò e non sto a raccontartelo ma fu veramente straziante. Ma Remo va ricordato col sorriso sulle labbra ripensando alle sue battute e alle sue risate. Mi ha lasciato l'amore per la fotografia ke purtroppo ho un po accantonato ma rimedierò e poi una valanga di foto delle uscite del nostro meraviglioso gruppo di amici ke senza di lui si è un po perso per strada! E poi ci sono Rosy e Giulia (la mia nipotina adottiva) e tutti i ricordi ke tornano a galla quasi ogni giorno e tutti i preziosi consigli su inquadrature, luci e pose. Ciao Remo

  5. Claudio Agazzi

    Ciao

    La voce, il sorriso, l'accoglienza, la generosità, la passione, il negozio.

    Ciao Remo

  6. Cavalli Barbara

    Grazie Claudio perché con 6 parole hai colto l'essenza di Remo. Effettivamente aveva sempre un sorriso per tutti, sempre accogliente e paziente, con una grande passione che era la fotografia e con il suo negozio che, a volte, gli stava un po' stretto perché avrebbe voluto andare in giro a cogliere momenti da immortalare con la sua macchina. Se devo infine pensare alla sua voce la ricordo inframmezzata da sonore risate! Grazie!!!

  7. Cavalli Barbara

    Gentile sig. Devoti, io sono la nipote di Remo, la ragazza che stava in negozio durante le sue assenze. Volevo ringraziarla per le sue parole e le posso assicurare che la stima era reciproca. Certo, per Remo seguirvi nelle vostre attività era lavoro, ma era anche un modo per partecipare e favorire, attraverso la fotografia, la conoscenza del suo e del vostro immenso lavoro, per molti bedoniesi indimenticato! Colgo l'occasione per salutarla caramente, Barbara

  8. Belli Anna Maria

    Sei stato, sei e sarai sempre il mio fratellino adorato...tua Anna

  9. Marika B

    Ricordo anche io la notizia, nonostante fossi piccola..
    Ricordo ancora il negozio, quando venivo insieme ai miei genitori a fare sviluppare i rullini, e ricordo anche le foto della Prima Comunione che mi hai scattato nel giardino di casa...
    E' stato bello leggere queste righe che descrivono perfettamente com'eri e che mi hanno aiutata a ricordare..
    Ciao Remo..

  10. Samy

    Davvero un bel ricordo di Remo. Bellissime le foto del post. COMPLIMENTI!

  11. Rosina

    Ciò che più mi ha fatto innamorare di Remo, e che mi è sempre piaciuto, è stato proprio il suo modo di porgersi agli altri, specie verso le persone più semplici..da queste ne era particolarmente affascinato!
    So che siete in tanti a ricordarlo con affetto.. e so anche che il saluto rivolto a me ed a Giulia, da molte delle persone che incontriamo per strada, è in realtà rivolto a "Lui"
    Grazie di cuore a tutti!

  12. Dolores

    Mi fa piacere leggere ogni giorno un messaggio nuovo per te:Sei amato perché eri 'vero e uno di noi'e se ricordare una persona 'andata avanti', rimane, allora stai certo che sei a due passi. ciao

  13. Remo Ponzini

    Una persona perbene che ci ha lasciato quando la vita avrebbe dovuto ancora arridergli.
    Ricordo benissimo il giorno della sua dipartita che sconvolse tutta la nostra comunità.
    e la sua famiglia in particolare. Svolgeva una professione che gli permetteva di relazionare con tutti. Lo ricorderemo per il sorriso che emanava serenità e per lo sguardo che esprimeva tutta la sua bontà d'animo.

  14. Piero Mori

    Avvisato da un amico, non mi esimo. ANZI! Cazzarola, ogni tanto lo sento ancora vicino. Una presenza immateriale ma quasi visibile. Grande intelligenza, simbolo dei ns tempi. Pochi soldi tanta fantasia. Ricordo ancora il rudimentale trabiccolo tipo gokart, di legno con il motore della Vespa pensionata del pustin, suo padre. Tremavo quando gli dava gas o quando si inventò una minicentralina nel ruscello di casa sua: e si accese la lampadina. Umanità enorme.
    Sorriso sulle labbra pressochè perenne. Velocità da negro americano quando 14enni circa la ns. pista d'atletica era "lo stradale". 100 mt da pietra miliare ad un'altra. 13" coi ns. "Rolex" da fiera di San Fermo. Hasta a siempre, hermano!

  15. Piero Rizzi Bianchi

    Caro, indimenticabile Remo, cuor d'oro!
    Questo bell'intervento di Gigi non mi è servito per ricordarti, perché tutte le volte che passo davanti a quello che era il tuo negozio, anche senza voler pensare a te (come succedeva nei primi tempi dopo la tua dipartita), in un angolo profondo dell'animo è come se sentissi che qualcosa manca, e sento il vuoto e la tristezza di un'ingiustizia, che vedere chi sta, ora, dietro quella vetrina non aiuta certo a colmare...

    Quante volte ci sono entrato, in quel negozio! e parlo soprattutto degli Anni Novanta, il tuo decennio di piena ed equilibrata espressività, tanto umana quanto professionale -e, incomprensibilmente, anche l'ultimo. Erano anni per me di grande interesse e presenza a Bedonia, come ben sa chi mi conosce, attività che condividevo con gli amici nel sodalizio "Veterrima Plebs", da poco istituito: e tu eri il mio riferimento sicuro e amichevole per ricevere in prestito la tua favolosa macchina fotografica con zoom e grandangolo, auto-sguinzagliarmi per il paese alla meticolosa ricerca di angoli da documentare in attesa di un'auspicata loro salvagione (ahimé, poi quasi mai giunta...) ed infine riportarti tutto il "malloppo", certo che nelle tue mani avrebbe dato i suoi frutti. Ricordo la tua infinita pazienza e disponibilità, e un sostegno morale che, quand'anche non fosse dichiarato a parole, lo era con i fatti e con gli amabili modi!
    Cosicché, se ripenso a quella consuetudine che si era ormai instaurata fra noi -e che credevo sarebbe durata ancora lunghi anni- non so distinguere in te il valente fotografo dalla persona amica e perbene, ma posso solo apprezzare entrambi, inscindibilmente.

    Due episodi mi sono rimasti fissi nella memoria, in cui avevo ammirato in modo particolare la tua capacità e la tua fine attenzione, in circostanze anche ben diverse fra loro. Parlo del matrimonio tra i miei amici Eddie e Monica, che rappresentò al meglio la bedoniesità, con un simpatico ruolo per il sottoscritto e con momenti davvero piacevoli, che tu sapesti vivere e insieme cogliere con spontaneità nelle tue foto. E parlo vari anni dopo, nel 1999, di quell'intero pomeriggio (o forse due?) passati nel tuo studio a fotografare documenti storici da pubblicarsi nel mio volume "Eccellentissimo Principe": e non, si badi bene, foto generiche, bensì di particolari minuti e difficili da far risaltare, come i sigilli stemmati in ceralacca e i disegni nella filigrana della carta; ma tu, con la tua pazienza ed un uso sapiente della lampada, credo superassi te stesso, e ancor oggi chi prenda in mano quel libro non può che rimanere colpito dalla qualità e chiarezza di queste foto. Accortomi troppo tardi che per una mia bestiale dimenticanza non avevo segnalato il tuo nome, in qualità di loro autore, mi ripromettevo di farlo in una seconda edizione, che però a tutt'oggi non è arrivata: sono quindi ben lieto di poter rimediare ora, certamente meglio tardi che mai!

    La tua morte mi lasciò spaesato, rubandomi un amico, e privandomi per sempre di un approccio umano e garbato a questi "miracoli" della tecnologia, al punto che, dopo di allora, il desiderio di far foto mi ha come abbandonato (abbandono poi definitivamente sancito con l'attuale "orgia fotografica da telefonino").
    Commossamente ti ringrazio, e ti saluto con un pensiero, ed è questo: spero solo che dove ti troverai ora, anima pura, ti sia concesso di fissare immagini senza i problemi derivanti da una luce eccessiva...

  16. Cavalli Barbara

    Mi fa piacere continuare a leggere pensieri così gentili nei confronti di Remo. Tutti mettono in luce la sua personalità e il suo carattere, sia che, chi commenta, sia stato un amico o un semplice cliente. Davvero grazie a tutti!

  17. Piero Rizzi Bianchi

    A completamento di quanto già riferito sulle foto da me fatte tra fine anni '80 e fine anni '90 con la macchina fotografica di Remo Belli a molti scorci ed interni di Bedonia centro (e vicinanze), vorrei mettere in risalto che, proprio per le novità (leggi: distruzioni senza coscienza e senza scrupoli) apportate nel frattempo, esse sono ora diventate, in larga misura, veri e propri documenti storici di come il paese era -e avrebbe dovuto preservarsi.
    La mia passione storica nonché testardaggine ha, dunque, reso possibile conservare ALMENO una memoria fotografica della vera e in gran parte perduta identità bedoniese, cosa che non sarebbe stata possibile senza l'impareggiabile generosità di questo caro amico (che ringrazierò per questo "in perpetuum"): anche per rendergliene il sacrosanto merito, intendo quindi dare corso al progetto che è stato avanzato nell'ultima riunione del nostro comitato "Veterrima Plebs", e studiare il modo per dare a questa raccolta di testimonianze fotografiche la dovuta rilevanza pubblica, sotto forma di pubblicazione o altro.

  18. Andy

    Caro Remo, mi unisco (in ritardo) al coro di belle voci che han cantato le lodi a quella bella ed onesta persona che sei stata! Pure io, come il nostro Piero, non ho bisogno di anniversari per ricordarti; mi capita spessissimo di farlo, non solo quando passo davanti al tuo ex-negozio. La leggerezza del tuo modo di essere, la serenitá che emanavi,la tua risata garbata e la tua curiositá sincera verso la mia vita un po' sghemba ed il mio andare in luoghi inusuali, rendono a me non solo difficile il dimenticarti ma reclamano, anzi, un protrarsi della tua presenza. Sicuro che da lassú continui a dilettarti con strepitose foto delle tue valli e dichi ci vive (noturalmente, con taglio rigorosamente "dall'alto verso il basso"),ti invito quindi a mandarcene giu' qualcuna ogni tanto, leggere leggere come gli ultimi fiocchi di neve di questo inverno che magari potrebbero accompagnarle e leggere come sapevi essere tu, assenza sempre cosi presente!

  19. Elvira

    Una grande persona Remo! Mai dimenticato

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