Al Groppo di Gorro, tra rocce e nuvole
Una escursione che rievoca uno scenario lunare
A disposizione però c’era un’altra opportunità, Antonio ed Emanuele avevano organizzato una passeggiata al Groppo di Gorro, a pochi chilometri da Borgotaro, così l’ho colta al volo (825 metri la vetta di cui 275 di dislivello, percorso di 5 km, 3 ore la durata).
Il caratteristico paesino di Gorro è meta frequente, decisamente improbabile è invece salire sul quel massiccio ofiolitico alle sue spalle. Un imponente roccione scuro, brullo e inospitale, che a tratti rievoca uno scenario quasi lunare e l'origine di questa formazione geologica è da ricercarsi sul fondo marino, più di settanta milioni di anni fa (giusto PK ?). Ora è un "Sito di Importanza Comunitaria" e habitat di rare specie di flora mediterranea poiché il colore scuro delle rocce in inverno trattiene il calore consentendone la sopravvivenza.
Giunti sulla cima si gode un panorama bellissimo sulla valle del fiume Taro: ai lati i paesini di Belforte e Lozzola, sullo sfondo la catena dei Monti Penna e Maggiorasca, mentre frontalmente s’intravede la fine dell’Appennino e l’inizio della pianura. e quello visto da Andrea Franchi
Caro Gigi, non avevi timore che il vento sollevasse polvere ofiolitica altamente dannosa per la salute ? Mi sovvengono i tanti timori/tremori espressi con migliaia di post sul tuo forumvaltaro.it. Dispute bellicose che videro il nostro Alessandro Signorini, detto PK, duellare solo soletto contro un esercito sterminato di combattenti ideologizzati.
Per tre volte sono andato al Lago Santo e poi su fino in cima al Marmagna, ed il Braiola e l'Orsaro.... attraversando distese di dolci mirtilli e da lassù lo sguargo ha solo il confine della commozione che annebbia e quando il sole tramonta al di là del fiume Magra, oltre il Santuario della Madonna del Monte, bisogna affrettarsi a scendere col cuore rimasto lassù... e mi è piacevole ricordare :
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
È il posto più inospitale che io conosco.... ma ha il suo fascino che tu hai colto immancabilmente con le tue foto.
... picnic da Hanging Rock !!!
Stefano
Qui si parla di escursioni, di turismo ma la rabbia intrinseca di Rocca & Company riesce a distruggere anche l'unica loro risorsa continuando a parlare di cave, di amianto, di rancori. Da non credere
E la lasciatemelo dire, imparate dal signor Brontolo a cogliere le opportunità. Gonzi
Ma basta ma lì vivete a pane e cave? Ma si goda la vita e vada anche lei a farsi una passeggiata come fanno tutti
Bellissime foto di un luogo quasi inquietante! "Secoli" fa, mio padre, che il lunedi andava a ferrar cavalli vicino all'Hotel Appennino di Borgotaro, mi portò qualche sasso di un bel color grigioverde. Si diceva che da quel tipo di sasso si poteva ricavar borotalco, ma a nessuno in casa mia venne in mente di gratugiarlo allo scopo.
Giuseppe Serpagli - Milano