Non è un territorio per multinazionali
Chiesta l'autorizzazione per un impianto industriale eolico sul Passo Santa Donna tra Borgotaro e Bardi
Faccio subito una premessa, non sono assolutamente contrario all’eolico, esserlo significherebbe avere un pensiero estremistico e siccome gli eccessi non fanno per me, darò una personale visione su quanto si sta progettando sul Passo Santa Donna.
Se il progetto presentato al Comune di Borgotaro, da parte della società “Eolica Parmense S.r.l.” (formata in gran parte da una multinazionale svizzera e in parte minore da imprese locali), dovesse andare in porto sarebbero realizzate nove pale eoliche gigantesche (3,5 MW cadauna), con una altezza di 150 metri (154 per la precisione), per capirci saranno il triplo di quelle presenti sul Passo Cappelletta (46 metri).
Pertanto, se il progetto sarà approvato, tre di queste saranno subito poste a sinistra del monumento posto in cima al passo, mentre la seconda fase ne prevede altre sei a destra, sistemate lungo la strada che collega il Passo ad Osacca, verso la Val Noveglia (per estendersi poi fino alla Val Vona e Caffaraccia).
Sotto a questa zona c’è principalmente il paese di Porcigatone, località prescelta in questi ultimi decenni come luogo ideale per realizzare agriturismi e seconde case, oltre naturalmente a chi ha scelto di risiedervi stabilmente.
Gli impianti eolici vanno fatti e incentivati, ne sono consapevole, però bisognerebbe anche valutarne l’impatto, considerare la compatibilità con ciò che li circonda, magari agevolando pale di dimensioni più contenute, poiché, se così fosse, non credo sorgerebbero comitati di residenti per contrastarle, ma si sa, le multinazionali mirano solo al business: profitti alti, tempi contenuti e possibilmente senza nessuno che ci si metta di mezzo: “Ma che fastidio vuoi che diano nove mulini a vento piazzati su un monte?”.
A questo punto mi metto nei panni di coloro che in questi anni hanno fatto una scelta di vita investendo nei dintorni di Porcigatone, sì perché lì tante persone hanno investito centinaia di migliaia di Euro, anzi conosco cinque casi dove l’investimento totale va oltre i due milioni di Euro (specifico che sono cinque casi in un raggio di soli 500 metri).
L’impatto ambientale (sostanzialmente solo acustico) che creerebbero queste pale è quindi indiscusso, le proprietà di questi residenti non avrebbero più le caratteristiche iniziali, la tranquillità ne verrebbe meno e il valore economico futuro si ridurrebbe drasticamente. 
Non mi sembra quindi corretto stravolgere, così di punto in bianco, i progetti di decine di famiglie che in quella zona contavano di viverci in tutta tranquillità, al tempo prescelta proprio per le peculiarità che rispecchiava.
Dico questo con cognizione di causa, qualche tempo fa, recandomi a Case Rè, frazione posta tra Montegroppo e il parco eolico del Passo Cappelletta, mi ero personalmente reso conto di quanto rumore producono le quattro pale nonostante siano distanti due chilometri dalle case… è un rumore continuo, fastidioso come un rubinetto che gocciola di notte, ma senza la possibilità di chiuderlo. Proviamo quindi a metterci nei loro panni… sono convinto che anche noi non ci dormiremmo la notte.
Come alternativa ci sarebbe la zona del monte Molinatico, in questo caso non vi sarebbero case abitate in prossimità della cima, ma lì ci sono problemi con la normativa regionale indirizzata ai parchi eolici, quindi nulla da fare.
E dunque, che cosa facciamo, rivoluzioniamo la vita di intere famiglie e nel frattempo precludiamo l’intera zona di Porcigatone, del Santa Donna e della Val Noveglia ad investimenti turistici futuri?
Bisognerebbe sapere, possibilmente in anticipo, a quale vocazione è legato il nostro territorio… alla mera speculazione delle multinazionali o al mantenimento di un equilibrio ambientale-turistico che distribuisce introiti diretti a commercianti, al settore edile e a tutto l’artigianato locale? 
In attesa di risposte e dati progettiamo pure, ma una cosa la ritengo certa (e la centrale a turbogas ha insegnato): il nostro non è un territorio per multinazionali! Eolico al passo Santa Donna - II Le “pale” iniziano a girare – III Eolico: diamo i numeri - IV Quattro passi nel vento - V La passeggiata nel vento - VI Il "vento" soffia su Compiano - VII La voce della verità - VIII Rassegna stampa
Caro GiGi....
Per quanto mi riguarda, se la Valtaro vuole veramente crescere, uscire dalla crisi e diventare un punto di riferimento per il turismo (quello che cerca la tranquillità e la natura) deve stare attenta a chi arriva qui solo con l'idea di far soldi.
Chi viene qui ad investire ha il DOVERE di interessarsi e conoscere la zona e l'investimento dev'essere del tipo "win-win", dove tutti vincono (anche chi, qui, ci vive), non solo chi pensa di essere più furbo... (e che caspita... anche i Romani, al tempo dell'Impero, quando si insediavano nelle nuove terre conquistate si interessavano e rispettavano usi e costumi degli abitanti di quelle zone!!!!).
Come sai io sostengo le iniziative 'eco' e sono 'pro' quello che può far bene al Pianeta... ma tutti i parchi eolici che ho visto all'estero (personalmente ne ho visti in Spagna e Olanda) sono ben lontani da paesi e/o case abitate... Ci sarà un perché??!?!?!
E' vero la legge regionale E.R. limita l'altezza per l'eolico a 1150 metri, però mi sembra un controsenso, è logico che al disotto di una certa quota ci sono i paesi..... meno probabile sarebbe trovarli a quote più alte.... povera italia!!!!!
Forse sarebbe ora di pianificare, programmare negli anni, verbi sconosciuti all'operato dei nostri amministratori. Assistiamo alla rincorsa del finanziamento agevolato mero e puro, poi che serva a pochi o a tutta la collettività poco importa.
Guardatevi attorno, contate quanti sono gli edifici pubblici ad essere dotati di impianti per la produzione di energia con fonti alternative ???
Non si potrebbe studiare un piano intercomunale che coinvolga tutti i comuni circostanti e creare un "parco energetico" ad uso e consumo locale??
SI PUO' ecccome se SI PUO',
ALTROVE LO HAN FATTO,
MA CI VUOLE AMORE PER LA PROPRIA TERRA, VOLONTA' DI DARE UN FUTURO ALLE NUOVE GENERAZIONI CON LUNGIMIRANZA ED INTRAPRENDENZA !!
E non trinceratevi dietro la palla del patto di stabilità .......
Quanta dell'energia prodotta dalle pale eoliche verrà immessa nella rete comunale?
Avrebbe un senso che il fabbisogno elettrico del comune fosse autoprodotto dalle stesse.
La Sardegna è forse una delle regioni ove le "alternative" sono state installate in massa, MA SONO POCHISSIMI GLI ENTI LOCALI CHE NE TRAGGONO GIOVAMENTO ECONOMICO la quasi totalità dell'energia prodotta se ne va...... i comuni ricevono poco o nulla.
Forse purtroppo stiamo assistendo ad una moderna forma di colonizzazione.......
Una domanda: per una scelta come quella descritta è stata ascolata preventivamente la popolazione residente da parte dell'amministrazione pubblica?
Ciao a tutti.
Bravo Gigi. Ancora una volta hai colto nel segno!
Anche io non sono contro l'eolico a priori. Le quattro pale eoliche al passo della Cappelletta, ad esempio, sono un ottimo esempio di come si può produrre energia mitigando l'impatto (sono in una "sella" di monti, sono di altezza contenuta, non sono stati fatti grandi sbancamenti per posizionarle).
So che il comune di Borgotaro si sta muovendo per un aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili, indirizzo di per sè molto virtuoso.
Il progetto presentato sul Santa Donna ha un problema di proporzioni.
- Forte impatto visivo ed acustico per il territorio e per le zone abitate sottostanti;
- rischio di mettere a repentaglio investimenti fatti nelle zone limitrofe;
- vicinanza con una delle poche riserve naturali nel nostro territorio (Oasi dei Ghirardi);
- vicinanza con uno dei percorsi storici legati alla via Francigena: la via degli Abati che si snoda fra la Val Vona e la splendida Val Noveglia.
In questo periodo sono coinvolto nella redazione del piano energetico del comune di Berceto (PAES - Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile). L'indirizzo è quello di distribuire impianti di produzione medio-piccoli (fotovoltaico con scambio sul posto delocalizzato fatto in punti concentrati di cui gli abitanti possano avere una quota, sfruttamento di piccoli salti idrici, mini-eolico, ecc.). Per arrivare a dei buoni risultati (di produzione e di impatto sul territorio) bisogna PIANIFICARE, diversamente ci troveremo sempre ad approvare dei progetti che hanno come unico obiettivo la massimizzazione del profitto dell'impresa proponente.
A presto!
Per altre informazioni, approfondimenti e riflessioni al tema vi segnalo questo sito
http://www.viadalvento.org/proposte-2 - http://www.viadalvento.org
Se consideriamo il nostro paesaggio una risorsa questo parco eolico va contro ogni logica. Colpire un'area incontaminata come quella del Santa Donna e della Valnoveglia significa graffiare il territorio e i suoi abitanti.
Amministratori e società si lavano la bocca con la parola "ENERGIA PULUTA" ma a spese di chi?
PARLARE MENO E AGIRE DI PIU'
L'UNICA STRADA DA PERCORRERE E' L'OPPOSIZIONE MOTIVATA ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
IL COMUNE DI BORGOVALDITARO E' SOLO UNA PEDINA
Sono d'accordo e condivido appieno le tue perplessità , a riprova di questo ti allego quanto ho scritto sull'Araldo di gennaio Nelle pagine "Notizie dai Nostri Monti":
"...il progettato impianto industriale di produzione di energia eolica sul Santa Donna a 2,5 chilometri dalla Riserva Naturale “Oasi dei Ghirardi” ha scatenato molte e agguerrite opposizioni.
LÂ’impianto di tre generatori eolici alti ognuno 150 m. danneggerebbe irreparabilmente unÂ’area naturalistica importantissima e il paesaggio, finora intatto, di questa parte di Appennino dalle antiche tradizioni. Da questo passo transitava la strada che in epoca romana collegava il porto di Luni a Velleia, in epoca medievale la Via degli Abati.
Opporsi a questi impianti significa per molti salvaguardare lÂ’unica risorsa di queste valli: la natura incontaminata e il paesaggio che potranno se valorizzati costituire la salvezza dellÂ’economia montana."
L'eolico può essere una risorsa se non confligge con gli interessi dell'ambiente e non ne compromette irreparabilmente la fisionomia. Si possono trovare siti adatti anche da noi, ma lontani dai centri abitati e in scala adeguata, per le opere che comportano, al fragile equilibrio locale. Speriamo che i nostri politici agiscano tenendo conto non del tornaconto immediato, ma con un po' di lungimiranza.
Sembra assurdo, ma devo premettere che non sono contrario alle turbine eoliche, anzi, rifacendomi agli studi scientifici di vari Istituti di ricerca e Università , è acclarato che è il modo più "pulito" per produrre energia. Ma, ovviamente, ogni progetto va valutato nelle proprie particolarità : occorre considerare anche la collocazione geografica e i prospettati metodi gestionali. In questo caso, l'incredibile vicinanza a Porcigatone (e alla Riserva Naturale dei Ghirardi) e la destinazione dei proventi della vendita dell'energia rendono il progetto quanto meno ambiguo. In caso di progetti così controversi, penso si tratti di coinvolgere la popolazione nella fase decisionale (in primis, quella di Porcigatone e dintorni, ma anche quella dell'intero Comune, se non dell'intera alta valle): in una parola, partecipazione.
L'anno passato, quando si destò una forte contrarietà popolare alla centrale Turbogas, fu proposto alla nascente Amministrazione comunale borgotarese un Piano Energetico Locale, fondato su micro-produzioni che valorizzino le diverse risorse presenti in valle (sole, vento, acqua, biomasse...), nella direzione di un sistema energetico condiviso e resiliente, che procuri energia e guadagni direttamente ai valligiani, senza l'intervento di multinazionali e beceri investitori: secondo le parole dell'attuale sindaco, vi erano 50000 euro stanziabili in questa direzione. Qualora fosse stata seguita questa strada, ora forse non ci si troverebbe di fronte a decisioni sottaciute e prese in barba alle comuni regole di convivenza tra valligiani.
Penso non vadano coinvolte solo le persone che hanno investito a Porcigatone o là abitano, ma l'intera popolazione borgotarese che, direttamente o indirettamente, dovrebbe essere chiamata a pronunciarsi su temi così importanti.
La protesta è la legittima arma in mano agli oppressi. E' il momento della solida protesta.
La convocazione diffusa via web per giovedì 12 aprile, ore 21, in Sala Imbriani a Borgotaro, potrebbe essere l'occasione per un serio confronto sul merito del progetto.
Caro Gigi come al solito hai colto nel segno sollevando un problema importante ..tra le varie problematiche forse chi ha venduto il terreno agli svizzeri avrebbe dovuto pensarci un attimo ...chissà se anche lui vive a porcigatone oppure tanto lontano da non godere dei "benefici effetti"....
Condivido quanto detto nei post precedenti.
Qualche tempo fa su forumvaltaro.it sollecitavo la creazione di un Piano Regolatore Energetico della Valle del Taro e del Ceno. Credo che non si possano autorizzare singoli interventi senza avere chiaro quale fonte energetica sia la più adatta in ogni luogo. Tanto meno, come si ribadisce qui, si può considerare giusta o positiva la realizzazione di impianti che non abbiano un buon ritorno a favore della popolazione locale.
Personalmente preferisco tanti impianti mini. In questo modo potremmo essere noi stessi e le nostre amministrazioni comunali i beneficiari diretti sia dell’energia generata che delle rendite. Inoltre anche i danni al territorio, di fatto e visivi, sarebbero mini. Anche in questo caso però servirebbe l’unione delle persone e dei comuni per poter chiedere finanziamenti agevolati.
Io, per esempio, ho il tetto per fare il fotovoltaico, ma non ho i soldi per realizzare l’impianto. Avrei anche dove mettere delle turbine mini che i miei non vicini non vedrebbero e nemmeno sentirebbero dai loro terrazzi, ma non ho soldi per metterle. Se fossimo in tanti a partecipare, a partire dalle nostre amministrazioni comunali, qualcosa sarebbe disposta a darci la CE se presentassimo un buon progetto unitario. Si unitario, perché in ogni bando che ho letto ci vuole un certo numero di popolazione eventualmente favorita dal progetto. (Ben venga anche a questo scopo la proposta di associazioni di comuni che ho sentito fare al PD provinciale).
Altro punto: evitiamo, per favore, frasi tipo “se non volete le pale non siete ecologisti, se non volete il nucleare non potete dire no all’eolico, siete quelli che dicono no a tutto, non serve parlare, ma bisogna fare”. Chi vuol proseguire su questo discorso non fa alcuna analisi e ripete banali luoghi comuni. Le persone che conosco e che sono state accusate di ciò in questo blog o nei forum vi assicuro che ne hanno di idee alternative, meno invasive e di sicura produzione energetica, ma non vengono ascoltate. Perché?
In ultimo, altro luogo comune: sapete che gli olandesi che hanno comprato casa in Valtaro o Valceno rabbrividiscono all’idea di “mulini a vento” qui? Si, non riescono a capire come si possa pensare di guastare questo panorama con turbine sui crinali che si vedrebbero da chilometri. Infatti nella loro pianura già a pochi chilometri di distanza non si vedono più. Idem al mare. Questo aspetto, che fanno presente i nuovi vicini olandesi, è la prova che ciò che va bene in un luogo non è detto che vada bene altrove.
Dobbiamo avere un piano comune ben organizzato. Non può essere tutto solo una questione di denaro. Stiamo parlando di tutti i nostri prossimi anni, non di un fine settimana. Poche persone, che magari nemmeno vivono qui, stanno decidendo per tutti noi. A me no garba. A voi?
Camila... neanche io avevo i soldi, 80.000€ impianto da 20kw, sono andato in banca finanziamento senza alcun problema (mutuo chirografato) garantito dallo stato.
SI PAGA DA SOLO (pagamento produzione dal gestore dell'energia) io non ho sborsato un solo euro, il guadagno derivato dal risparmio di energia e la vendita della stessa non consumata all'ENEL è tutto tuo. Alla fine del mutuo per i restanti anni fino a 20 8-9 mila euro annui li intaschi tu... totale con risparmio e vendita circa 11-12 mila euro annui. Fidati!
Esprimo la mia contrarietà al progetto per:
- la vicinanza dell'impianto all'unica riserva natruralistica della valle (Oasi dei Ghirardi).
- l'assenza di un piano intercomunale che stabilisca scelte e interventi
- la mancata ricaduta diretta (energia e guadagni) sulla popolazione locale.
- le dimensioni delle pale
A tutto questo aggiungo questi versi scritti nell'immediato dopoguerra a ricordo dei martiri del Santa Donna. Un Comune che si fregia di Medaglia d'oro qualche domanda può porsela anche su questo aspetto.
Voci sul Santa Donna
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Parla piano piccino non turbare
il momento sacrato a quegl'eroi
senti tutto dintorno com'è pace
com'è sacro il silenzio di quest'ora?
Son'i morti sussurra lui la nonna
son'i Grandi del monte Santa Donna.
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Or'ascolta...non senti su quel Monte
ch'è calvario di sette giovinezze,
un bisbiglio, un parlar di voci fioche
che, piccino, tu forse puoi capire?
Son'i Morti sussurra lui la nonna
son'i Santi del Monte Santa Donna.
...........................................
Su questo monte ormai due volte santo,
su questo nostro altare insanguinato
ogni notte in questa ora d'incanto
ci ridestiam per volontà del Fato
a ragionar di gloria e di martirio
e degli eroi che come noi moriron.
...........................................
Giuseppe Castagnoli
Ok, dico la mia..... sono convinto che le pale eoliche siano belle e siano anche un'ottimo biglietto da visita ecologico per il territorio e sono altresì convinto che le dovrebbero realizzare i comuni non le multinazionali, ma purtroppo zero!
Detto questo, pale da 150 mt ovviamente sono improponibili... però, perchè non trattare?
Bene, cara multinazionale, 9 pale di quel tipo te le sogni!... però se vuoi ne fai 18 alte la metà o meglio 27 alte 1 terzo.
Resta inteso che 2 o 4 della pale che costruisci sono di mia esclusiva proprietà allacciate alla rete elettrica comunale e i soldi del gestore me li pappo io.
Rimane inteso, inoltre, che per la movimentazione terra utilizzi ESCLUSIVAMENTE ditte locali, così come per il cemento utilizzi frantoi locali e che il ferro per le armature lo comperi da ditte locali. Inoltre, avvii la formazione di operai specializzati LOCALI per la manutenzione ordinaria del parco eolico.
Ora, in questo modo entrerebbero nelle casse comunali centinaia di migliaia di euro annui che sarebbero da utilizzare ESCLUSIVAMENTE per pagare l'energia elettrica pubblica, ridurre le tasse locali ai residenti, individuare un raggio intorno al parco ed entro tale raggio i cittadini residenti avrebbero l'energia elettrica completamente gratuita, il resto (e sarebbero molti) da reinvestire in fotovoltaici progetti verdi e rilancio turistico (serio).
Sogno?????
Aggiungo che se il modello fosse ripreso da tutti i comuni della valle, pena un po' di consumo del territorio ci sarebbe, a mio parere un buon ritorno economico-turistico.
Ho detto una cazzata?
Bravo Giacomo! Il vento delle pale ci ha fatto dimenticare la composizione storica di quel terreno.
@ Marco. Grazie per le informazioni. Dici che danno il mutuo anche a me che ho anche il mutuo della casa? Se hai voglia mi mandi -magari tramite Gigi- i dati della banca e dell'impresa che ti ha fatto l'impianto così chiedo un po'?
:)
Un altro incontro per conoscere il progetto eolico del passo di S. Donna e le intenzioni della nostra amministrazione comunale. L'incontro è fissato per giovedì 12 Aprile ore 21 presso la Sala Imbriani
Si parlerà di dati tecnici, paesaggio, salute, ponendo l'accento sui disturbi neurologici da Sindrome da Turbina Eolica, uno studio pubblicato nel 2009 dalla d.ssa Americana Nina Pierpont che inizia ad essere noto anche in Italia.
Vi aspettiamo numerosi
Non è affatto semplice esprimere giudizi sensati su un argomento così controverso. Leggendo i commenti ne ho dedotto che, la maggior parte di coloro che si sono espressi, sono combattuti tra l'ipotesi di favorire lo sviluppo dell'energia pulita ed, al contempo, preoccupati per le ripercussioni ambientali e di salute di coloro che abitano nel raggio di azione acustica di queste pale enormi. Anch'io mi trovo immerso e combattuto tra queste due visioni e, quindi, nell'impossibilità di esprimere un parere certo.
Ma essendo un incompetente in questo ambito sono andato a girovagare sul web per vedere se trovavo lumi che potessero schiarirmi le idee. Alla fine dell'opera mi sono ritrovato più confuso di prima.
Vi incollo comunque un elenco di PRO e di CONTRO per scombussolare anche il vostro pensiero:
Aspetti da considerare su impianti on-shore
POSITIVI :
. Risparmio combustibile.
. Mancate emissioni che alterano il clima.
. Ala efficienza.
. Progettazione relativamente semplice.
. Bassa manutenzione.
. Durata
. Turismo tecnologico.
CRITICI :
. Aspetti paesaggistici (effetto selva).
. Occupazione di territorio (per grossi impianti).
. Rumori - vibrazioni.
. Interferenze elettromagnetiche.
. Effetti sulla flora.
. Effetti sulla fauna.
. Alterazioni di habitat
. Effetti sull'assett idrogeologico
Ma c'è un aspetto molto importante che mi ha particolarmente colpito. I gravi danni alla salute per coloro che risiedono in questi luoghi che si troverebbero a convivere con i ronzii mostruosi che queste mega pale producono. Ed anch'io, parimente a Gigi, mi sono chiesto come mai queste queste pale non sono state previste sul Monte Molinatico che è privo di abitazioni nelle zone circostanti. So bene che una legge Regionale vieta di locarle oltre una certa altezza altimetrica ma esiste anche la possibilità di abrogarle... se si vuole.
Un resoconto del libro di Nina Pierpont, “Wind Turbine Syndrome”, sui problemi di salute connessi all'installazione di turbine eoliche nel raggio di 2 - 3,5 km dalle abitazioni.
http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/salute/sindrome-da-turbina-eolica
Marco, no, secondo me non è un sogno nè una cazzata. Anche a me piacerebbe una reazione più propositiva, critica e decisa da parte di chi deve autorizzare queste cose. Probabilmente c'è il fatto che l'investitore non sarebbe più interessato a portare avanti il progetto. Proprio questo è il punto: si deve distinguere fra investitori e sfruttatori della situazione.
Domani andrò a sentire in Sala Imbriani cosa si dice.
Remo: ci sei riuscito. Mi hai scombussolata.
Sarebbe interessante avere dei numeri a fianco ad ogni voce per capire l'ingerenza di ogni effetto. Comunque, senza conoscere quanto siano presenti, considero abbastanza significativi gli aspetti critici. Gli aspetti favorevoli sono interessanti, ma voglio che si lavori verso un interesse per la comunità che non sia solo etico.
Ci vediamo domani all'Imbriani?
dato che è stato richiesto...
Incipit.
Non sopporto* più i ambientalistitalebanintegralisti (A.T.I.), se mi andrà di replicare lo farò in modo spocchioso ed insofferente, dato che avete la convinzione di possedere la verità assoluta delle cose, sinceramente non ho voglia di rispiegare all'infinito i soliti concetti, vedi i malati di serpentinite.
*vedi nota
Energie alternative.
Primo scendiamo dal pero, c'è chi ha scritto di convenienza e di guadagno con il fotovoltaico, vero, tu guadagni perché gli altri hanno una maggiorazione in bolletta per pagare il tuo guadagno, nel momento in cui tolgono questa maggiorazione il tuo impianto fotovoltaico lo puoi usare per far seccare i funghi. Stessa maggiorazione, ovvero Enel paga di più ogni kWh prodotto, anche sulle altre fonti energetiche "verdi", anche qui perdendo questa maggiorazione si torna a bruciare carbone-metano, oppure ci dichiariamo disponibili a pagare di più per parecchio tempo.
Tentativi in valle
Impianti a biomassa, azzo si sono accorti che manca la biomassa di qualità e che se bruciano quello che stanno bruciando adesso il rendimento non è quello programmato e l'inquinamento aumenta (assai peggio della turbogas, che poi iniziava come turbogas ma il progetto era per una conversione a biomassa).
Idroelettrico.
DUE PALLE, me ne avete fatto due palle così in campagna elettorale, parliamo chiaramente, volete l'idroelettrico per la casa di barbie, questo si può fare, altrimenti una beneamata fava, quello che si poteva sfruttare è già sfruttato, senza dimenticare che è una delle energie rinnovabili (notare che non scrivo verde) con il più alto impatto ambientale.
Microeolico, qualcuno ci sta provando, ma non tutti i siti sono idonei, è più facile trovare un pezzo di terra o una falda esposta al sole che un crinale ventose con certe caratteristiche di costanza nella V e direzione.
Fotovoltaico, privati e qualche amministrazione pubblica, impianti modesti e la solo voce di termine degli incentivi (la nostra maggiorazione in bolletta) frena la realizzazione di impianti. (si ho capito, tu ci stai guadagnando, ogni volta che leggeremo la bolletta alla voce cip6 ti penseremo)
Eolico, allora o si fanno impianti grossi o niente.
A chi non piacciono sui crinali, mi spiace ma li c'è vento, oddio a piazzarlo nella cava delle predelle sicuramente non lo vede nessuno, ma dubito che funzioni.
Di dimensioni notevoli, adesso salta su il solito A.T.I. con la micro turbina, l'impianto domestico, bello, peccato che mica tutti se lo possono fare, beato te che vivi in campagna in un sito idoneo, perché dovete farvi la seguente domanda, ma il vostro progetto di energia alternativa è finalizzato a pagare meno o ad essere energicamente autonomi solo voi o incidere sulla dipendenza energetica nazionale, perché il consumo "domestico" in Italia è solo il 20% del consumo totale, appurato che la maggioranza non ha modo di produrre energia autonomamente, assodato che i consumi maggiori si hanno nei momenti in cui il fotovoltaico lo potete inserire nella celebre canzone di cocchi e renato "puli puli pu", che fate? Pregate Eolo che spiri con vigore e costanza?
Inoltre i grossi impianti possono rendere pur senza ecoincentivi, lo so al tipico A.T.I. la parola guadagno e rendimento provoca bava alla bocca e stato di agitazione, vi capisco, importante che il guadagno non sia degli altri ma se questo si verifica che ne abbiate una buona fetta senza aver alzato il culo dalla sedia.
Sindrome del "non qua ma di la", ovvio, poi qualsiasi cosa si realizzi vale sempre il principio che possono sempre farlo da un'altra parte, che di la va meglio, poi, va beh, quelli che stanno di la diranno che va ancora più in la, e arriviamo a Porto Palo di Capo Passero.
Perdita economica. Ma vuoi mettere quello che s'è sistemato il rustico e l'agriturismo che danno che ne subisce, allora non facciamo più niente, tanto meglio, chi s'è comprato il rustico continuerà a venire in valle per godersi il fresco e l'aria buona, sempre che l'economia non prosegua la sua discesa, in tal caso si unirà al titolare di agriturismo e metterà in pratica il famoso motto del Duce: "La terra è l'unica banca che da sempre i suoi frutti" e il detto popolare "la terra è bassa".
Conclusione.
"C'avete ragione voi".
PK
*
La mia insofferenza nei confronti degli A.T.I. può essere spiegata citando una precedente discussione, se non ricordo male su alicenonlosa, dove l'A.T.I. sosteneva che il parco autovetture in italia poteva essere sostituito in toto da auto elettriche alimentate a fotovoltaico, ho fatto notare, con una semplice serie di calcoli, che servirebbe, per le sole autovetture, una superficie con fotovoltaico corrispondente alla provincia di Parma, Piacenza e 1/4 di quella di Reggio. Ha replicato con la famosa bufala della vespa indiana che funziona con un pannellino da 200W
(idiota, ma come lo alimenti un motore da 1 kW con un pannello da 200 W)
http://www.focus.it/scienza/energia/10072011-1630-378-due-ruote-ecologiche_c38.aspx
(scommetto che tra i lettori c'è parecchia gente che ci crede)
Cara Camila,
penso di esserci se non si saranno imprevisti ... imprevedibili.
Avrò così occasione di conoscerti. Ciao.
Uno che parla coi sassi dovrebbe imparare dagli stessi a stare muto
Aaahhh, ho capito, ci ho messo un po' ma poi ci sono arrivato: ci si riferisce all'A.T.I. - l'Associazione Temporanea d'Impresa che ha permesso, ad esempio come nel link sottostante, di installare 1000 kWp di fotovoltaico in una discarica dismessa. Grazie del suggerimento...
http://www.novambiente.it/index.php?option=com_content&view=article&id=309&Itemid=160&showall=1
Cosa facciamo di tutte le coperture fotovoltaicizzabili che ci sono in valle? E di tutti i progetti che, in cooperativa o secondo altre metodologie, stanno prevedendo installazioni fotovoltaiche pubbliche, semipubbliche, private, miste, ibride, ESCOfuoriuscenti, e via discorrendo.
Esistono amministratori pubblici che girano la provincia a cercare coperture sulle quali installare pannelli, anche con il contributo diretto dei cittadini: saranno mica tutti matti?
http://www.comune.montechiarugolo.pr.it/page.asp?IDCategoria=979&IDSezione=16134&ID=435862
A poi.
vi invito ad ascoltare mentre leggete, a prendere parte a questa piccola lotta ascoltando a tutto volume soprattutto nei pressi dei comuni... tanto il rumore pare gli piaccia..
http://www.youtube.com/watch?v=14lkY83djDA
Per domani 12/4 ci sarà , se non ho capito male, anche un intervento che ci riguarda su:
repubblica.it
Videoforum con Clini
Fonti rinnovabili e nuovo piano energetico, emergenza rifiuti, ogm, Alta velocità .
Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, risponde alle domande dei lettori di Repubblica.it.
Il videoforum domani alle 9.30. Conduce Antonio Cianciullo.
Si è perlomeno parlato di indennizzo economico verso la popolazione residente/stanziale, alle attività agrituristiche in loco, alla famiglie che lì hanno ristrutturato?
Nel progetto questa voce dovrebbe essere posta al primo punto. Attendo news.
In bocca al lupo
x l'architetto ATI
no non sono tutti matti, a parte il fatto che l'equazione amministratore pubblico = imprenditore capace non esiste proprio (Manerba sul Garda), semplicemente nel momento in cui si tolgono gli incentivi, ovvero nel momento in cui l'energia prodotta col fotovoltaico viene venduta a prezzo di mercato l'interesse finisce.
Dimenticavo, la Merkel che doveva chiudere le centrali nucleari ha tagliato gli incentivi per il fotovoltaico del 40%, 'sta culona.
Visto che la tv ha locale ha stabilito che il popolo è favorevole ad un non ben identificato "eolico", cerchiamo però di capire:
1) I certificati verdi, visto che si parla di un multinazionale, chi favoriranno? Magari la costruzione di una centrale a carbone in Cina?
2) Come verranno risarciti equamente quelli che si dovranno sopportare il rumore delle pale e che hanno vissuto senza rogne fino ad oggi, magari acquistando un podere nella pace dei monti? Come si verificherà la differenza del "prima" e del "dopo"?
3) Come verranno fatte e garantite le fidejussioni per gestire i relitti "post-mortem" del parco?
4) I 100.000 euro teorici versati al comune "per ripristino e compensazione" ambientale dove finiranno? (se non sbaglio possono essere usati solo per opere di compensazione, non per pagare le rette della casa protetta o i problemi di bilancio)
5) La società anonima svizzera che partecipa la SRL italiana che ha preso la concessione (come da atti depositati in comune), dove le paga le tasse? In Italia (dove c'è il vento) oppure in Svizzera (dove ci sono le banche)?
6) La società anonima svizzera, senza sapere i soci (anonimi), può affermare di escludere CATEGORICAMENTE che sia partecipata da persone/aziende residenti in Valtaro? Se fossero presenti dei valtaresi/valcenesi, perchè partecipare ad una società anonima svizzera e non ci mettono la faccia come fanno tutti?
7) Visto il primato dell'altezza, mai realizzata in Appennino, in caso di problemi tecnici, anche senza il completamento del parco, chi paga i danni? Si sono chieste delle garanzie per i trasporti eccezionali e i cantieri a rischio? (per fare una festa con il fritto, a Borgotaro, ti chiedono una cauzione per il possibile intasamento dei tombini e per i rifiuti...).
8) Se il parco salta, il comune cosa ci guadagna?
9) Nella realizzazione del parco, sono implicati direttamente dei politici locali o degli attivisti vicini ai partiti che governano provincia e regione, dove vengono rilasciate le concessioni?
10) Non è che una volta ottenuti i certificati verdi, poi si ferma tutto e il comune non becca più niente, con le pale ferme ad arrugginire (vedi alcuni casi in Molise)?
Qualcuno ha delle idee...??? In comune, prima di autorizzare, si sono posti queste domande???
Sul sito della regione emilia romagna
http://serviziambiente.regione.emilia-romagna.it/Ricerche/servlet/AdapterHTTP?ACTION_NAME=LOGIN_ACTION
mettendo nella ricerca BORGO VAL DI TARO PR potete trovare tutti i documenti del progetto .
A parte l'impatto visivo devastante, credo che il rumore di pale di quelle dimensioni si sentirà a chilometri di distanza ....
E' una speculazione. punto.
Caro Gigi... Non ho parole...! Mi vien solo da piangere!
Io non sono ricco. Però 5 anni fa ho fatto una scelta di vita prendendo casa molto (dico MOLTO) vicino al S. Donna. E ora?? Cosa dovrò fare? Avevo scelto (con grandi sacrifici) di stare nella natura il più possibile, in silenzio, a coltivarmi gli orti e quant'altro. Cosa succederà ? Mi troverò a dover scappare? E tutti i soldi che ci ho investito a fatica? Chi mai vorrà comprare la casa e i terreni su cui ho sputato sangue?
Mi ritroverò con un pugno di mosche senza poter fare nulla?? AIUTOOOOO!!!!! :-(
Questi sono alcuni dati sul progetto eolico del Santa Donna. Sono tratti da un documento scritto dal proponente stesso, ovvero da Eolica Parmense srl, relativo al progetto “Parco Eolico Borgo Val di Taro”.
“ Per la realizzazione delle fondazioni è previsto l’impiego dei seguenti materiali:
Torre: altezza mozzo : 78-80m; 96,5-100m e 128 ( torre cemento- acciaio);
Peso della pala: 12 tonnellate - Lunghezza 50,8m, velocità all’estremità della pala 75,1 m/s (270 chilometri all'ora! (Nota CISATEL);
Altezza totale torri: circa 150 metri ( palazzo di 50 piani )
Livello del rumore provocato dalle torri in funzione in dB(A):
Con vento a 7 m/s 106,5 dB ( rumore tra walkman al massimo,100 dB, e rumore percepito nelle prime file ad un concerto rok, 110 dB);
Rumore percepito dallÂ’abitato Costa di Sopra 60 dB di giorno e 50 dB di notte(uguale al rumore in esterno di giorno in zona trafficata, dati ARPA Valle dÂ’Aosta).
Deprezzamento di tutti i fondi, i villaggi, le abitazioni private che si affacceranno su di un simile impianto: INCALCOLABILE!
Ho visto la video indagine sull’eolico fatta su Videotaro. Superficiale è dir poco.
Per chi non l'ha visto:
http://www.youtube.com/watch?v=_lCllTw9EYQ&feature=player_embedded
Se vai a chiedere se sei favorevole o contrario all'eolico... chi dice di no?
E' come chiedere se sei favorevole o contrario all'energia pulita? O se preferisci andare al mare quando è nuvolo o quando c’è il sole. Chi dirà nuvolo è un personaggio particolare, raro, eccezionale così come lo è uno che dice di essere contrario all’eolico.
Le domande da fare sono due, la prima: lei sa cosa sono le pale eoliche?
Se lo sa chiedi se è favorevole o contrario a che un privato metta 3 pale eoliche alte 150 mtr, cioè alte come un palazzo di ... piani, al Santa Donna, vicino a Porcigatone?
Allora sì avresti un dato interessante.
Delgrosso è libero di fare i servizi che vuole. Videotaro è altrettanto libera di accettare e pubblicare i suoi video, ma nel vedere quel servizio, banalmente subdolo, mi son chiesta come mai Videotaro partecipi così allegramente alla decadenza della loro linea editoriale. Non è che loro stessi vogliono sminuire la questione eolico a Porcigatone?
Il grido di aiuto del signor Marcello mi ha fatto rabbrividire. Quando si parla di installare delle pale di 104 metri di diametro (un campo da calcio) che comportano una struttura verticale alta 150 metri, il primo pensiero di noi tutti deve essere rivolto a coloro che abitano in quel territorio.
I vari "chi se ne frega" o "si arrangeranno" che popolano i pensieri di molte persone, affette da truce egoismo, credo che meritino solo disprezzo e commiserazione anche se, ahimè, questi distorti atteggiamenti mentali sono assai diffusi.
Ma v'è da dire che in questo blog, che sta riscontrando un notevole interesse, ho letto commenti assennati, costruttivi e molto apprezzabili.
Ha perfettamente ragione la sign. Elisabetta quando afferma che non si può chiedere semplicemente alla gente se sono pro o contro all'energia pulita.
Sarebbe una domanda con la risposta già scritta. Ovvero nessuno affermerebbe di essere contrario. Io stesso rimasi perplesso in prima istanza e non seppi cavarne una risposta chiara e ragionevole.
Per cercare di capirne qualcosa ieri sera sono andato alla riunione in sala Imbriani. All'inizio ho temuto di essere entrato nel solito covo di ambientalisti/negazionisti che scalpitano con il basto come i muli per puntellare il loro sovraccarico di ideologismi(molto aerei e poco terrestri) ma invece il mio timore si è dissolto velocemente. Ne è scaturita una completa disamina sulle fonti alternative (solare, idroelettrico, geotermico) ma l'attenzione principale è ovviamente caduta sulle mega pale eoliche che, una società anonima (!) Svizzera tramite una sua controllata, vorrebbe installare sul passo di Santa Donna proprio sopra la testa degli abitanti di Porcigatone.
Non mi dilungo perchè i punti toccati sono stati innumerevoli, ma l'impatto ambientale, paesaggistico e acustico sarebbe davvero devastante. In primis per tutti gli abitanti di questa bellissima frazione ma anche per quei forestieri che, infatuatesi di questi luoghi incantevoli, hanno investito i risparmi di una vita per costruirsi delle abitazioni che fossero in sintonia con i loro desideri. Ma la stessa attenzione andrebbe posta da tutti gli abitanti della nostra vallata perchè il danno turistico-ambientale che ne deriverebbe potrebbe essere notevole e riguardare chiunque.
Mi è molto piaciuta la soluzione prospettata da E.Mazzadi (post n.5) che sta operando per il Comune di Berceto. Vi si esprime un'attenzione concreta per l'energia pulita ma ben lungi dai debordi nefasti previsti per il Santa Donna.
Nulla è stato ancora deciso a livello locale e Regionale. Mi auguro che il Comune di Borgotaro e quello di Bardi non si facciano sedurre da quella sirena svizzera che ha inciso sul petto il simbolo del $ . Tradotto in luridi soldini, equivarrebbe ad una compensazione pari al controvalore del 3% dell'energia prodotta (circa 100mila euro).
Il nostro non deve essere un territorio da colonizzare. Sta a noi impedirlo e farlo comprendere alla classe politica.
"Delgrosso è libero di fare i servizi che vuole."
Grazie della concessione!
"Videotaro è altrettanto libera di accettare e pubblicare i suoi video"
Idem come sopra!
"ma nel vedere quel servizio, banalmente subdolo, mi son chiesta come mai Videotaro partecipi così allegramente alla decadenza della loro linea editoriale."
Grazie per gli insulti, gratuiti.
"Non è che loro stessi vogliono sminuire la questione eolico a Porcigatone?"
Continui a seguirci in TV e sul web, magari cambia idea e la smette di sganciare giudizi affrettati come bombe. A stasera, se ne varà voglia!
Consiglio anche la lettura di:
http://www.valtaro.it/eolico-santa-donna/index.htm .
Grazie comunque di leggerci e di seguirci, Elisabetto.
Delle energie rinnovabili, l eolico è sicuramente il peggiore. Se per fare un impianto di un certo tipo, devo sconvolgere l ecosistema di una montagna, credo che allora il gioco non vale la candela.
Bisognerebbe rendere gli edifici pubblici, privati e industriali più efficienti, dotarsi di impianti fotovoltaici e termici, cisterne di recupero acqua, cappotti termici e vedrete che le pale non serviranno più.
L'Amministrazione Comunale di Borgotaro organizza per venerdì 4 maggio, alle ore 21 in Sala Convegni della Comunita' Montana (piazza XI Febbraio), un incontro pubblico per la presentazione del progetto "Eolico del Santa Donna", proposta attualmente al vaglio regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale.
Saranno presenti anche i rappresentati di "Eolica Parmense srl", che presenteranno gli aspetti tecnici del progetto.
Vi aspettiamo venerdì 4 maggio, alle ore 21, presso la sede della Comunita' Montana Ovest, piazza XI febbraio, a Borgotaro.
Vorrei fare una domanda, non mi sembra di aver letto nulla in proposito e vorrei dei pareri.
Se le pale sono così alte, credo ci vorrà anche un avvisatore luminoso per i velivoli, piccoli o grandi che siano, giusto? Avete mai visto l'avvisatore luminoso sul grattacielo Pirelli - è accecante. E poi i gestori telefonici vorranno metterci anche le loro antenne credo, a chi andranno i proventi?
La Povincia di Parma ha finalmente bocciato il progetto di impianto eolico industriale "Santa Donna". Grazie a tutti per l'impegno!
http://www.parmaquotidiano.info/2013/09/25/respinto-definitivamente-il-progetto-del-parco-eolico-sul-monte-santa-donna-a-borgotaro
Il 10 Aprile 2012 pubblicai questo primo post dedicato al più grande sfregio che intendevano infliggere alle nostre due vallate.
Uno scempio taciuto, tenuto sotto banco per limitare i danni dei residenti e per poterlo realizzare senza clamori, in sordina. Gran parte delle nostre genti lo ha capito ed hanno cercato di contrastare pacificamente quelle nove pale eoliche da 154 metri con 175 osservazioni inviate alla Provincia di Parma, ed oggi, 25 Settembre 2013, ci hanno dato ragione. Non si faranno.
Grazie a tutti coloro che hanno speso tempo e denaro!
Il problema non è tanto nelle multinazionali che potrebbero anche chiedere di abbattere la torre di Pisa per farci un centro commerciale, il grosso problema è la politica nazionale e locale incapace di pianificare le grandi e piccole opere.