Primo cartello a destra e poi avanti. Avanti, dentro il bosco, fino alla radura, lassù.
Il sole era dalla mia parte e il cielo anche, erano come piacciono a me;
lo Zuccone di fronte con la sua perenne aureola bianca;
il paese di Cavignaga là sotto, i camini sbuffavano come ciminiere;
sopra la Luna bianca, accesa in un cielo terso;
un cane che forse gli abbaiava contro;
sul fianco un ruscello rinvigorito dalla neve che si scioglieva lenta;
sull'altro uno scricciolo fuori stagione saltellava con la coda lunga e sottile;
davanti ciuffi di vischio verde in contrasto con l'azzurro;
da quella parte, appese e solitarie, alcune mele superstiti;
sotto un cespuglio dalle bacche rosse, i 'bucca-brugnˆ';
sopra un aereo solitario lasciava una candida scia: da un oblò vedranno il mare, dall'altro me;
da dentro usciva un sorriso alle battute di Gianni 'de Meregasso', oggi se n'è andato;
tra le dita il fumo di un Senese ritrovato; poi, a tratti, il silenzio, assoluto;
subito dopo i galli, quelli di Vernenghi, lanciavano il segnale che si stava facendo sera.
Eppure, da quell'erba piegata e secca, per mezz'ora, non mi sono nemmeno alzato.
Ci sentivamo diversi, immersi nel silenzio s', ma incastrati dentro la stanza in una strana allegria. Noi la passeggiata l'abbiamo fatta ieri notte. Le pupille da rapaci ci hanno guidato verso rumori e sensazioni che non si potevano cogliere con la luce, anche se in quel luogo ci passavamo quasi ogni giorno. Abbiamo scoperto decine di uccelli nascosti nell'ombra di una notte illuminata dalla luna, in un giardino sconosciuto, di una casa inesplorata, con alberi irreali e maestosi. L' sotto, nel silenzio, ci ha accolto l'abbaiare di un cane, la sua indocilità ce la mostrava tutta. Poi si è accucciato. Lo abbiamo fatto anche noi, cercando di fare l'amore, il freddo ce lo ha impedito. Siamo tornati a quelle quattro mura, ora diverse. Una notte di gratitudine per il corpo e l'animo.
Che foto splendide, Esvaso, complimenti!
Come un Sole,
segno supremo di un giorno qualunque,
mi tocchi, e il mio spirito diventa compatto,
la mente si rilassa, il corpo la segue.
Sei la voce limpida di un cantastorie,
adorabile come l'uomo sa essere,
come non riuscire a venerare la grazia con cui incidi
tra le pieghe di questa tua amata Bedonia,
un'impronta che modella cià che vedi e sfiori.
Sono del paese, una compaesana che si commuove
ogni volta tu ne parli.
Affascinata da questo tuo specchio d'acqua
che ogni giorno riversi su di noi,
dentro questo mare e in questa mia città,
rendendomi euforica.
Anch'io ti bevo, quando posso, come acqua, come musica,
forse come tanti altri.
Quando la tua mente rammenta e poi ci dipinge,
quando il tuo indice si muove per cogliere attimi,
questo tuo tocco investe occhi e mente
di questa non più giovane donna
che ti cammina a lato
non riconoscendola.
Da tempo son diventata tua prigioniera.
Tormentata dal desiderio quando non ti posso ritrovare
colmerei ogni bacile con la tua arte poetica, con la tua lucidità
per farne preziosa riserva,
per quel che ci doni, senza riscatto.
Esprimendo riconoscenza.
che strana sensazione...chiudendo gli occhi per un attimo mi è sembrato di essere lì o in qualunque boschetto in valle che circonda i paeselli, di respirare l'aria frizzante e di sentire l'abbraccio del sole...poi di colpo un clacson. ed ecco la nebbia...
invidio queste passeggiate, o 4 passi come le chiami tu, e anche tutti voi che potete farle quando volete. Bellissime anche le foto "raccolte" tra un passo e l'altro, ci indicano come la vita si evolve stagione dopo stagione, oltre che a dare un'aspetto reale di una stagione "morta" come l'inverno ma anche per testimoniare che i colori possono essere ugualmente "vivi".
Un'influenza cattiva, mi ha lasciato per alcuni giorni con le ossa rotte. Quando ho letto dei tuoi "quattro passi" sul Pelpi, mi sembrava quasi di essere rotolato giù da quei monti che descrivi con tanto amore. Che bei pensieri, che bella gente che frequenta questa blog e che "amighe". Innamorate di Bedonia senza dubbio, ma anche dei suoi specchi d'acqua, di quelli più limpidi, freschi e generosi. Donne che vogliono ancora fare l'amore sotto la luna, incuranti dell'inverno, sicure del loro calore, che spero abbiano trovato ogni gioia tra quelle quattro mura. Peonie che riescono a vedere il sole anche nella nebbia, i loro fiori saranno sempre più rossi, splendenti, luminosi... FEdeBO prenditi il tempo se è quello che ti manca, rallenta non correre verso traguardi che non ti sei prefisso, se hai bisogno di compagnia, cercati un amico, che condivida la tuà sensibilità. Qui in vallata c'è sempre qualcuno disposto a fare quattro passi per scoprire i colori dell'inverno...