Quando si andava a prendere il latte
Un ricordo di quando si andava a prendere il latte nella stalla o dal lattaio con la bottiglia di vetro, o di quando te lo consegnavano a casa
Siamo ancora nel periodo in cui i contadini mantenevano le proprie mucche per la mungitura, e non solo per il proprio fabbisogno, ma anche per venderne qualche litro a terzi. Così, nelle immediate vicinanze del paese, vi erano ancora stalle attive con mucche da latte, le ultime: erano quella di Peppino Minoli detto “Fanga” (posta nei pressi dell’omonima cappelletta) e quella delle sorelle Elsa, Giulia e Maria Sozzi dette "Rôce". Il podere di queste ultime si trovava in località Brügnèi, ed era posizionato oltre il bosco di castagni (la zona è quella dove attualmente si trova il campeggio/piscina). Nella foto di copertina è ritratta Maria, ed è un'immagine scattata nella metà degli anni '70, periodo in cui accompagnavo quotidianamente Ida Delgrosso a "prendere il latte" con il classico pentolino in alluminio.
Ci troviamo in un periodo di transizione tra il latte portato direttamente in negozio dai contadini - quello "appena munto" e poi versato nelle tradizionali bottiglie di vetro con il tappo in alluminio - e l'avvento dell'industrializzazione con l'arrivo della Parmalat. Quest'azienda fu anche la prima che scelse di abbandonare il vetro per confezionare il latte in Tetrapak : i primi contenitori avevano la forma di un tetraedro, con quattro facce triangolari, mentre in seguito venne introdotto il più noto brick di forma rettangolare.
Le botteghe che a Bedonia vendevano il latte, durante il ventennio ‘60/’70, erano quattro: il negozio di commestibili con annessa latteria in via Garibaldi, gestita dalla famiglia Reboli "Baderna"; la gelateria di Lina Ambanelli e Gigi Keber di fronte alla “Cassa di Risparmio”; la bottega di Giacinta Brugnoli e Giacomo Lagasi “Baffo” in piazza Senatore Lagasi, i quali subentrarono a quella condotta dai coniugi Mario Bassi “Stringhetti” e Lia Delgrosso (già di Francesco Bassi ed Elvira Ferrari), sita in via Vittorio Veneto; infine, quella in via Trieste di Adelaide Agnetti in Zanichelli.
A Bedonia, oltre alle classiche latterie, c’era anche la "Centrale", una sorta di deposito temporaneo dove veniva riunito il latte proveniente dalle stalle del comprensorio; da lì veniva poi trasportato in giornata allo stabilimento Parmalat di Collecchio. La struttura è stata in attività dal 1964 al 1984 ed era gestita da Pietro “Piero” Mazzadi.
Tra le latterie bedoniesi, ce n'erano due che offrivano un comodo servizio per le massaie: la consegna del latte a domicilio. Così, dalle ore 14 in poi, lungo le strade limitrofe al centro storico, dal Serpaglio alle Moline, si poteva avvistare Gigi Keber con il suo motorino Garelli, appositamente attrezzato per accogliere la "cassetta" del latte e con la trombetta montata sul manubrio per annunciare il suo arrivo. Le stesse zone erano servite anche da Adelaide, mia zia, che trasportava il latte nella sua Fiat 500 blu. Durante i mesi estivi, la aiutavo spesso nelle consegne: lei guidava, mentre io scendevo con il "litro" in mano, e il nostro arrivo veniva annunciato dal doppio segnale di clacson.
Ancora oggi, quando chiudo gli occhi e ci ripenso, mi sembra di percepire le peculiari qualità di quel latte: colore, densità, gusto e profumo; così come sento risuonare il perepepèe della trombetta di Gigi e il beep beep del clacson di Adelaide.
Per le foto allegate ringrazio Ornella e Massimo Bassi, Rita Manganelli e Claudio Mazzadi.
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Me li ricordo tutti!!! Ma Mario che arrivava con il bidone sulla Vespa o Lambretta e la Lia quando montava al momento la panna con sopra il cacao... mi viene la malinconia per l'epoca e per le persone. La Lia quando era in via V. Veneto ha fatto certi sacrifici. Andava a prendere l'acqua in fondo alla via, era sempre sorridente e quella latteria di un pulito! Ricordi belli belli
Ho tanta malinconia di quei tempi, io andavo da Frazzani in via Trieste e ho ancora nitido il ricordo del mestolo e dell'imbuto per riempire la bottiglia, poi è artivata tua zia Adelaide
Io a Fontanino ero uno di quelli che andavo con il fiasco di vetro a prendete il latte dalle "miglie"
Qualche ricordo lo hai risvegliato anche a me, caro Gigi, ricordo la mamma di Giampiero che leggendoti scopro esser stata tua zia... Bei tempi davvero, ogni volta che scendo da Via Trieste e apro la casa dei nonni int'à Cuntrèda mi viene un tuffo al cuore ripensando a com'era tutto più umano e bello
Sì, la latteria era di Frazzani. La Marianen, la chiamavano così, mi sembra di rivederla, sempre con il fazzoletto in testa e tutta vestita di nero, sferruzzava sempre. Erano soprannominati "Lugagnan, perché venivano da Lugagnano di Piacenza.
Che nostalgia. La latteria Frazzani secondo me era prima del negozio di Modesto Moglia
Leggendo oggi Gigi, su ESVASO, mi è venuto in mente un "flash" di un film di Fellini; ma non ne ricordo il titolo, penso girato dal Regista negli anni 60 o primi '70. Quell'episodio aveva protagonista "Anitona" Ekberg e il film l'accompagnava una canzoncina pubblicitaria con queste precise parole: "BEVETE PIU' LATTE, IL LATTE FA BENE, IL LATTE CONVIENE A TUTTE LE ETA".
Più che "Centrale del latte", l'impianto di mio padre Piero, i Raccoglitori (15) la chiamavano (e anche noi di famiglia ) la "Latteria".
Ecco perchè, forse, mi sono venuti subito in mente e inconsciamente, Federico Fellini e Anita Ekberg... famosi per le loro " latterie.".
Ciao
Claudio M.
Salve vi scrivo dal friuli io andavo a prendere il latte in via Trieste e la cosa che mi colpiva appena entravo era il profumo del latte e la pulizia era fine anni 50. Adesso quel profumo è finito, colgo l'occasione per fare a tutti voi Bedoniesi i migliori auguri di una serena Pasqua, grazie esvaso per questi ricordi specialmente per chi è lontano.
Hai completamente munto quella storia!
La centrale del latte!...ecco cosa c'era