La fine del mondo che conosciamo: ChatGPT
Il prof. Riccardo Manzotti ci parla del futuro: intelligenza artificiale e genere umano. Un binomio in grado di suscitare interesse e curiosità, angosce e timori
È un traguardo epocale, un'ulteriore evoluzione del genere umano, esattamente come accadde ai nostri predecessori, nel corso della storia, con l'invenzione della ruota e l’uso del ferro; con l'inizio delle civiltà greca e romana; dopo la scoperta dell'America; con le rivoluzioni di Copernico, Galileo e Newton; prima e dopo una Guerra Mondiale; con l'avvento di internet e di conseguenza la creazione dell'iPhone. Sconvolgimenti che hanno rappresentato una svolta al nostro mondo.
Da qualche mese si può dire che è sopraggiunta una nuova epoca e sarà l’inizio di un nuovo periodo, quello del "prima e dopo ChatGPT", della Rivoluzione Informatica.
Così, per la prima volta nella storia dell'umanità, c'è in gioco la nostra unicità di essere persone pensanti, creature intelligenti, dotate di razionalità, anima e coscienza. Ogni salto tecnologico nella società è stato accompagnato da angosce e timori e anche questo, con l'avvento dell'intelligenza artificiale generativa, non fa eccezione.
Ora è arrivato il momento di iniziare a capire come ChatGPT-3 si sta ormai muovendo in questo mondo, dove ci porterà e capire se esserne spaventati o meno. Nel “Video 3” allegato del prof. Matteo Flora – anche se può essere considerato già superato perché risalente a tre mesi fa, oggi c'è già la versione ChatGPT-4 – c’è un esempio pratico di ciò che può fare oggi questa nuova tecnologia, preparatevi perché c’è dell’incredibile.
Un tema questo che è diventato all'improvviso popolare con l'irruzione sul web di ChatGPT, ovvero una "macchina" dal potenziale rivoluzionario, dotata di un’intelligenza generativa, quindi scrivente e dialogante, che possiamo interrogare su qualunque argomento e che ci risponde in modo straordinario, in qualsiasi lingua, elaborando nel contempo un concetto, un pensiero, dai contenuti innovativi, creativi e completi sotto ogni profilo. Non solo, può ideare progetti grafici, produrre foto e video con soggetti a nostro piacimento, realizzare siti internet, campagne marketing, generare codici informatici, poesie, articoli e sceneggiature, ed ogni quant’altro si desidera: una sorta di lampada di Aladino che basta strofinarla per esaudire i nostri desideri. In pratica sostituire gran parte del lavoro di diversi milioni di persone, gli esperti dicono anche la metà degli attuali occupati.
Ho voluto fare un test semplicissimo (effettuato prima del 30 marzo scorso, data in cui il sito è stato disattivato in Italia), chiedendogli: “Crea una promozione turistica sulla Valtaro adatta per una campagna Facebook”, quello che ne è uscito, dopo qualche secondo, sono state una ventina righe, in un italiano perfetto, con contenuti accattivanti e corrispondenti alla realtà (purtroppo non ho pensato di salvarle).
Fatta la premessa non vado oltre. Lascio la parola a chi, di questo argomento, ne ha fatto da tempo la base di studi, ricerche e pubblicazioni, a Riccardo Manzotti. Per noi valtaresi è "Riccardo", persona conosciuta poiché originaria di Albareto e i suoi primi anni di studi li ha fatti al liceo Zappa-Fermi di Borgotaro, ma in ambito scientifico è il professor Manzotti: filosofo e ingegnere, professore di filosofia teoretica all'università IULM di Milano. È stato Visiting Scholar all'MIT di Boston e ha pubblicato decine di articoli scientifici e filosofici. Si è sempre occupato di coscienza e di intelligenza artificiale, oltre che di media, psicologia dell'arte, stati allucinatori.
Riccardo Manzotti, nei giorni scorsi, ha pubblicato due video su YouTube (in allegato), dove, in poco tempo, ci spiega il grande impatto che avrà nel mondo l'avvento dell'intelligenza artificiale generativa, in particolare l'effetto che avranno su tutti noi queste nuove “macchine-robot”, la più evoluta si chiama appunto ChatGPT.
Ha collaborato a questo post:
Se chatGPT è stata bloccata dall’Italia altre sei sono libere per il mondo di ingegnarsi a risolvere le nostre richieste. Fermare AI e il futuro può essere un tentativo ma non la soluzione. Nostro malgrado dovremmo conviverci tutti o per nostra fortuna
Sorprende come la notizia sia più forte della realtà. Nel recente passato è successo per il metaverso, nulla di nuovo, anzi qualche cosa di molto vecchi visto che Second Life fu lanciata nel 2003. Gli allora poveri hardware e software non aiutarono certo il progetto. Il metaverso non è nulla di così nuovo rispetto a qualche cosa presene da oltre 20 anni.
Adesso è la volta di ChatGPT con tutte le sue varianti, va di moda da quando abbiamo scoperto il Covid infighirsi con versioni sempre più aggiornate. Ebbene cosa ha di così diverso questa tecnologia, perché di tecnologia si tratta, rispetto a quello che già esiste non solo in rete ma anche fisicamente, un esempio su tutti Sophia, un automa parlante che risponde con “cognizione” alle domande dell’interlocutore. Anche questo mostrato al pubblico per la prima volta nel 2015.
Ma la notizia è notizia, i media fanno i media e quindi adesso pare il momento di parlarne. Forse siamo un po’ in ritardo anche se meglio tardi che mai. Forse è giunta l’ora di iniziare a pensare seriamente a come e quando la tecnologia potrà impadronirsi delle azioni che normalmente noi umani compiamo con i nostri antiquati mezzi.
Soprattutto, e non sento nessuno parlarne, che ci si debba dotare di un sistema di backup in grado di intervenire, in grado d’essere usato quando, sicuramente capiterà, la tecnologia autonomamente o piratescamente cesserà di funzionare.
Allora dovremmo ristampare un po’ di enciclopedie scritte, allora dovremmo pensare a dotare gli uffici postali, bancari e pubblici di moduli cartacei da compilare, allora dovremmo richiamare in servizio i postini chiedendo loro di fare i postini.
Il problema non è ChatGPT o la tecnologia, il problema è nel caso l’uso e la mancata consapevolezza che non può essere l’unica strada e che un sistema di riserva debba essere comunque previsto, visto che lei, la tecnologia e spegnibile con la semplice pressione di un dito.
Su skytg24 del mattino ho ascoltato la notizia di un concorso fotografico in cui il fotografo premiato non ha accettato il primo premio. La sua opera era stata una provocazione perchè creata con l'Intelligenza Artificiale, un particolare sfuggito alla giuria. Ho pensato a questo articolo del Prof Manzotti seguito qualche giorno fa e alle infinite applicazioni di questa nuova tecnologia
https://tg24.sky.it/tecnologia/2023/04/18/sony-world-photography-awards-2023-vincitore-foto-ai
Ecco un esempio di come nostra sorella Intelligenza Artificiale irromperà tra noi, inutili i tentativi di arginarla, è già tra di noi. Ora una canzone da hit è stata realizzata clonando voci e musiche: https://bit.ly/41GIYtU