Mio zio Pier Carlo
Un ricordo della pronipote Maria Vittoria dedicato allo zio-poeta Pier Carlo Ponzini
Pier Carlo Ponzini nasce a Bedonia il 27 giugno 1937. Conduce la sua infanzia a Bedonia assieme al padre Ponziano, alla mamma Andreina e ai due fratelli maggiori Luigi Aldo e Giovanna.
La famiglia si sposterà negli anni successivi a Parma, ma Pier Carlo rimarrà molto legato a Bedonia, trascorrendo molto tempo con l’amata zia Maria Mazzocchi – una delle sei zie bedoniesi, sorelle della madre – la quale sarà la sua prima “guida” spirituale. Infatti, è proprio la zia Manilla (così chiamata) a condurlo – all’età di diciannove anni - da Don Antonio Moglia, allora parroco di Compiano, il quale insistette nel portarlo ad Alba, in provincia di Cuneo, a conoscere Don Alberione. L’anno successivo Don Antonio lo fece incontrare con Padre Pio.
Pier Carlo, allora adolescente, non consolidò intimamente la grande opportunità, ma lo fece successivamente, raccontandolo con grande enfasi.
Ad accorgersi della sua vena poetica, emersa sin dalla giovane età, è lo zio Bruno Vassallo, in una estate nel 1957, come sempre, trascorsa a Bedonia. Lo zio infatti contatterà il compagno d’armi Giorgio Caproni – allora poeta già affermato e destinato ad essere riconosciuto come una delle massime voci della poesia italiana del secondo Novecento – con il quale instaurerà un rapporto molto saldo, fatto di stima e di costante supporto: sarà infatti Giorgio Caproni a condurlo nell’ambiente culturale parmigiano dove si consoliderà una lunga e duratura amicizia con Attilio Bertolucci e con altre personalità di rilievo come Alberto Bevilacqua, Roberto Tassi, Mario Lavagetto.
È intorno ai vent’anni che Pier Carlo, lavorando a Parma nell’ufficio del padre assicuratore in Piazza Garibaldi, frequenta l’ambiente culturale della città: nel 1958 esce su «Il Raccoglitore», pagina quindicinale della Gazzetta di Parma, la sua prima silloge Versi da Monterosso.
A questa seguirà nel 1966 Alla ricerca della passione, la sua opera più copiosa, edita dalla collana verde della Garzanti, scritta tra i vari soggiorni romani. Infatti, Pier Carlo si traferirà, intorno agli anni ’70, nella capitale dove, anche qui, frequenta personalità di spicco nel panorama intellettuale fra cui Elsa Morante, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Enzo Siciliano.
A Roma alloggia presso il Collegio Beda nella Pontificia Università San Tommaso (detta “Angelicum”), conseguendo il 13 giugno 1975 il Baccellierato in Teologia.
Negli anni successivi Pier Carlo traduce La tempesta e Sogno di una notte di mezza estate per la Garzanti, frutto della passione per la lingua inglese e degli studi compiuti a Cambridge e a Londra in precedenza.
Pier Carlo, dopo una profonda crisi spirituale, torna a Bedonia, luogo che ha sempre tanto amato e da cui non ha più voluto allontanarsi. Nel 1991 pubblica la sua ultima raccolta Trenta Sonetti edita sempre da Garzanti.
La pronipote Maria Vittoria ha dedicato diversi anni dei suoi studi alle sue opere, lavorando insieme a lui e riaccendendo in lui lo spirito che lo ha sempre contraddistinto, cercando inoltre di restituirgli l’alto credito che meritava.
Pier Carlo muore improvvisamente il 23 dicembre 2021, lasciando, a chi lo conosceva, la convinzione che avrebbe avuto ancora tanto da offrire e donare.
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