O il fungo o la vita

Oltre 20 chiamate di emergenza in un mese da parte di fungaioli. E se fossero a pagamento?
Che qualcuno si perda nei boschi è sempre successo e non ci sarà mai un ultimo caso, è invece cambiata la modalità del soccorso. Se fino a qualche anno fa partiva la solita squadra di volontari, oggi non è più così. Quando dal bosco viene lanciata una richiesta di aiuto si mettono in moto decine di persone, mezzi ed enti: volontari sanitari e medico, ambulanze, fuoristrada, elicottero, Carabinieri, Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco.

In questo periodo di crescita eccezionale di funghi, non passa giorno che Videotaro non legga una notizia di fungaioli nei guai, dove la causa dell’incidente è sempre la stessa: smarrimento, cadute lungo scarpate, fratture di gambe, recupero di persone finite in fondo a qualche canalone, con conseguenze a volte fatali, come gli ultimi due casi avvenuti nei giorni scorsi sul monte Penna. Una sorta di bollettino di guerra in tempo di pace.

Si tratta spesso di persone anziane che scelgono di recarsi nei boschi da sole, senza la benché minima precauzione, magari sopravvalutando le proprie capacità fisiche e tecniche. La sicurezza in montagna non è un concetto da sottovalutare, mai, tanto meno quando è banalizzato dall’apparente “semplicità” del gesto: “Vado solo per funghi”. Il bosco è comunque fatto di sentieri impervi, dirupi inaccessibili o di nebbia improvvisa, tutti pericoli che si possono manifestare anche se non si scala il Pennino.

Questo non significa che non si possa e non si debba andar per funghi, ma avere un comportamento più prudente e adeguato sì, magari non andando da soli e senza allontanarsi troppo dal sentiero o dai punti di riferimento che si conoscono, mettendosi così al riparo da errori o inutili rischi.

Quando invece la prudenza viene meno, mettendo così a rischio la propria vita e quella di altri, solo per riempire un po’ di più il “cavagno”, bisognerebbe valutare che dietro alla propria avventatezza ci sono operazioni complesse e persone volenterose che sacrificano il loro tempo libero, rischiando magari la vita, oltre alla sottrazione ad altre emergenze dei mezzi di soccorso (ambulanze, medico o elicottero), una mobilitazione che non è, come probabilmente qualcuno crede, cosa da poco, ad esempio questa: "... per agevolare le ricerche si è alzato in volo dalla base della Marina Militare di Livorno un elicottero dotato di sensori a infrarossi".

L’assistenza alle persone ovviamente viene prima di tutto, soprattutto se colte da malore, ma se in taluni casi, ritenuti futili, per aver sottovalutato le proprie capacità o per non aver valutato l’effettivo rischio, si richiedesse il rimborso delle spese di soccorso, sono convinto che ci sarebbe meno superficialità nell’andar per funghi e la prudenza verrebbe messa davanti a tutto.

Ho letto che diverse regioni del nord hanno introdotto una sorta di “Ticket” per chi allerta il soccorso per sconsideratezza, un deterrente oneroso che nel tempo sta funzionando.


11 Commenti
  1. Maria Rosa

    Credo proprio che se si dovessero pagare i soccorsi la gente cercherebbe di arrangiarsi con i propri mezzi come ha sempre fatto.
    Certo dipende dalla gravità del caso ....ma ormai anche per una "storta" viene chiamato il 118. Mi sembra esagerato !!!

  2. Laura

    Giustissimo. Vorrei aggiungere che chi si sloga una caviglia, si fa male ad una spalla, o si punge un piede può benissimo arrangiarsi a tornare all auto senza muovere decine di mezzi e persone.

  3. Sergio

    Ma pensate che i fungaioli si buttino nelle scarpate giusto per fare un giretto in elicottero? Già molti residenti non vedono di buon occhio la raccolta dei funghi, oltretutto abbastanza costosa

  4. Michele

    Non cambierebbe nulla. In altre regioni il soccorso è a pagamento e gli interventi sono in costante aumento

  5. Laura

    Sergio... si buttano nelle scarpate perché sono ingordi, perché nei burroni ci sono i funghi più belli. Perché in giornate in cui non è permesso andare sono nascosti ai controlli. Hanno tutti una certa età e dovrebbero essere coscienti dei rischi e delle conseguenze invece........ si chiama imprudenza

  6. Mauro Delgrosso

    Gigi, aggiungo che come guida, come formatore di guide, che in questi giorni ho aiutato almeno una decina di persone, incontrate nei boschi, a ritrovare l'orientamento. Alcune in pieno panico. Capisco in piena nebbia, in faggete uniformi, in abetaie fitte, ma quelli più in crisi erano in strade sterrate ben segnate. Pigrizia? Crisi di panico? Fatica? In un paio di situazioni, vedendo anche l'abbigliamento, assolutamente inadatto, mi sono preso la briga di accompagnarli fino all'auto (per altro a poche decine di metri!). C'è da farsi tante domande: da un lato, ben vengano turisti ed escursionisti; dall'altro, aumentando i numeri, occorre sicuramente tanta informazione (carte, cartelli, infografiche, strumenti di orientamento, web,...) e tantissimi controlli e azioni di prevenzione con personale specializzato (verifiche sul raccolto, verifiche sui permessi, perchè no, consigli sull'abbigliamento e sulle calzature). Magari, fare anche della prevenzione informativa diffusa, con campagne di dissuasione verso gli sprovveduti o di consigli utili all'escursionismo micologico.

  7. Francesco Capucci

    Il Soccorso Alpino fa riferimento al servizio sanitario nazionale tranne in alcune regioni. Il costo del soccorso alpino in tutte le regioni d'Italia è sempre gratuito, tranne in queste regioni che invece i costi cambiano, ecco in dettaglio quali sono i costi da affrontare:

    VENETO
    La chiamata costa 200 euro, cui vanno aggiunti 50 euro per ogni ora di intervento via terra con un tetto massimo di 1500 euro.
    Se interviene l'elicottero:
    ferito grave: 25 euro al minuto fino ad un massimo di 500 euro.
    ferito lieve: 75 euro al minuto fino ad un massimo di 7500 euro.
    persona illesa: costo totale dell'intervento.

    TRENTINO ALTO ADIGE
    In Trentino e Alto Adige il soccorso è gratuito via terra. Per l'elisoccorso, in Trentino i costi sono di 36 euro per i feriti, 750 euro per gli illesi e le chiamate immotivate vanno a 140 euro al minuto. In Alto Adige l'elisoccorso va pagato 100 euro, e per gli interventi ingiustificati vanno a 140 euro al minuto fino ad un massimo di mille euro.

    VALLE D'AOSTA
    L'intervento in caso di ferito è gratuito, mentre si paga l'intervento immotivato.
    Se la persona è illesa il costo è di 137 euro al minuto fino ad un massimo di 3500 euro

  8. Mino

    Nel tesserino obbligatorio dovrebbe essere inclusa la quota assicurativa giornaliera e chi fosse privo di ticket dovrebbe pagare l'intervento

  9. Montanaro

    Volevo domandare a coloro che liquidano la questione dicendo che se ti rompi una caviglia si può tornare benissimo a casa da soli...Ma scusate, avete mai provato a scendere dal monte penna con una frattura scomposta ad una gamba? o anche solo ad un braccio? Oppure non vi siete mai persi da qualche parte (ovviamente non a casa vostra) ?
    E' giusto che se ne parli, ma ultimamente vedo troppe dita puntate: quasi ad accusare fungaioli ed escursionisti (che si, a volte sono sprovveduti e se la vanno a cercare, ma altre volte si tratta solo di sfortuna) di essere un "costo" per la collettività. Bene, però non vedo le stesse dita puntate su quelli che corrono in auto (o in moto) e che fanno incidenti (mettendo a repentaglio anche le vite altrui),o contro coloro che mangiano bevono e fumano per decenni... eppure incidono sui costi ben più di fungaioli sprovveduti.

  10. Marco Biasotti

    Non stiamo parlando di incidenti mi pare... Chi si perde deve pagare, se non ti orienti stai vicino alla strada. Con un semplice gps poi è impossibile perdersi siamo nel 2019 cazzo! Chiaro, se ti fai male ovviamente il discorso è diverso.

  11. Nicola

    Se io vado a fare un escursione, non sono pratico della zona e mi perdo... sono un idiota!! ed è giustissimo se magari mi fanno pagare!!!! Tenete anche conto che magari a 300 km da me che sono un idiota, ci potrebbe essere qualcun altro che magari sta male sul serio e ha bisogno di soccorsi (che nel frattempo sono impegnati x me che non so girare a piedi in un bosco)!! Pagare pagare e ancora pagare... xchè come diceva Marco Biasotti nel 2019 con le tecnologie che ci sono è impossibile perdersi!!! Poi. Farsi male, o stare male quello è un altro discorso...

Commenta

Somma e invia : 2 + 9 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Il cuore nero dell'Appennino

Una passeggiata con il tartufaio e il suo cane fra i boschi della Val Taro in cerca del Tartufo Nero Invernale

Il Bianco e il Nero dei nostri boschi

Incredibili i ritrovamenti di tartufo bianco in Val Ceno, perchè non sfruttarne l'occasione?

Carpano Carpani, un uomo tutto d'un pezzo

Un simpatico ricordo di una storica figura bedoniese

Te la do io la fiera

Novità all'interno del Comitato della Fiera della Fungo di Borgotaro

Valerio dei Pesos

Il ricordo di uno dei personaggi borgotaresi più conosciuti

I funghi non crescono a Natale

Happy Ticket: uno strumento validissimo che incentiva l'economia locale ma che tarda ad arrivare