E' autunno. Tempo d'attesa.
I tre colori base dell'autunno giallo, verde e rosso vengono accostati all'azzurro del cielo terso, al profilo grigioverde dei monti all'orizzonte, al bianco candido della foschia. Lo spettacolo non dura a lungo, fino a quando il sole si fa caldo e dissolve quella bianchissima nebbiolina lasciando posto ai tenui colori autunnali.
Improvvisamente la foschia diventa presuntuosa, si addensa di bianco e si interpone. Il verde avverte il gelido allontanarsi del sole, si tramuta in rosso, arancio e giallo, vuole attirare il tepore vitale, grida: "Hei, sole, non andartene, sono una tua creatura, ho bisogno di te!"
Ora il verde è un meraviglioso semaforo naturale, urla di colori accesi. Ma il sole ha già preso la via per l'altro emisfero. Il verde, ora rosso, arancio e giallo, s'inaridisce, secca, cade a terra e lei lo assorbe, lo amalgama del suo stesso colore marrone: la pianta rattristata manda la sua linfa nelle radici a tenergli compagnia.
Sono spariti i colori dell'estate. La foschia invade la vallata, è densa, ovattata, ancor più bianca. Presto prenderà consistenza e brillerà di tutti i colori rubati. E' autunno. Nostalgia. Tempo d'attesa.