Vi prendo e vi porto via
Un'altra famiglia borgotarese si trasferisce in un altro Comune causa malesseri
Quella di Elena e la sua famiglia, un marito e due figli, è una vicenda che ti fa capire contro chi si combatte e nel contempo comprendi anche quanto sia difficile, se non impossibile, farsi ascoltare, essere creduti e far valere i propri diritti in uno stato democratico.
Elena vive da quando aveva tre anni nella stessa casa, oggi ne ha trentacinque. Oltre tre decenni vissuti lì, serenamente, in una casa che si è ristrutturata per continuare a viverci anche dopo il matrimonio. Siamo a Tradicò di Baselica, a qualche chilometro in linea d’aria dalla zona artigianale di San Rocco, dai “camini”.
La famiglia vive una vita come quella di molti, anche se non proprio agevole, quella di coloro che hanno scelto di non abbondare la propria valle. Entrambi fanno i pendolari, quindi sveglia alle sei, colazione e bambini da preparare e da seguire. La figlia più piccola (5 anni) è da accompagnare all’asilo a Ghiare di Berceto, mentre la più grande (12 anni) frequenta la prima media presso la scuola di San Rocco. Poi, chi in auto e chi in treno, scendono in pianura.
Da gennaio 2017 la loro vita è cambiata, non è più la stessa, è diventata un’odissea. Da ormai quattordici mesi sono iniziate le preoccupazioni e i disagi. I sintomi che riscontrano sono uguali a quelli di molti adulti e bambini che vivono nei pressi di quei “camini fumanti”.
Elena e Massimiliano durante il giorno non manifestano disturbi, lui lavora a Fornovo e lei a Parma, ma quando rientrano in serata dal lavoro, iniziano ad accusare i primi malesseri: difficoltà respiratorie, irritazioni cutanee e secchezza della pelle. Anche la bambina più grande, soprattutto in orario scolastico, accusa reazioni cutanee irritative e bruciore agli occhi, specialmente al volto e al collo: “Mamma quand’è che ci porta via?”.
Poi arriva la notte, ma non c’è pace nemmeno lì. Le ore serali/notturne sono tipicamente quelle che dovrebbero esprimere la serenità famigliare dello stare insieme, invece l’ansia si fa viva e conquista un po’ tutti, specialmente in quelle giornate quando quell’odore acre lo percepisci anche all’interno.
Elena, accompagnata da altre dieci mamme, chiede così un colloquio al Sindaco di Borgotaro, la domanda è secca: “Ma lei riesce a dormire tranquillo?”. La risposta è inutile riportarla, già la conoscete, è la stessa recitata da più di un anno. Anche a scuola non va meglio: “Signora, in questo periodo iniziano le allergie e c’è in giro l’influenza”.
Ovviamente non possiamo parlare di vergogna perché è un sentimento che costoro ignorano totalmente, ma qui stiamo veramente superando i limiti della dignità umana.
A mali estremi, estremi rimedi. Dal 14 aprile scorso, tutta la famiglia, ha deciso di abbandonare la propria abitazione e trasferirsi, in affitto, a Solignano. Anche i due bambini ora frequentano asilo e scuola in quel Comune. A Tradicò resta la nonna delle ragazzine, pur riscontrando anche lei problemi respiratori, ma un affitto da pagare non sarebbe sostenibile per una pensionata.
Questa mattina ho chiamato Elena al telefono per avere loro notizie. Mi risponde con tono deciso e più rilassato: “Stiamo tutti bene, da una settimana non abbiamo più reazioni evidenti e il rossore è scomparso. Pensa, qui possiamo anche aprire le finestre. Però quanto potremo resistere, abbiamo anche un mutuo da pagare e ci terrei a ritornare quanto prima a casa mia”.
Sì, a Borgotaro accade tutto questo, ma ditemi: in nome di chi o di cosa?
In questo periodo di grande confusione e sconvolgimenti per me e la mia famiglia, ci terrei particolarmente a fare i miei ringraziamenti:
grazie per averci obbligato ad abbandonare la nostra casa per poter respirare e star bene.
Grazie per aver costretto due bambine a lasciare la propria scuola, amici ed abitudini e ricominciare tutto da capo in una nuova scuola.
Grazie per aver lasciato sola una nonna vedova e ammalata, in una casa che rappresentava tutto per lei: la sua terra lontana lasciata per amore, il nido dove crescere la propria famiglia, l'unico appoggio dopo la morte del marito, e 30 anni di mutuo pagati con mille sacrifici e tanta dignità.
Grazie per aver reso la nostra vita un inferno pur di non ammettere che il problema C'E' e di non aver fatto tutto il possibile per risolverlo.
Grazie per rendere un paese di montagna tra i più belli d'Italia, un luogo da cui scappare.
Grazie per non aver risposto alle domande di una popolazione disperata.
Grazie per aver costretto due genitori pendolari a pagare un affitto pur avendo la propria casa, quando si chiedeva solo di poter tornare a casa la sera e respirare aria pulita, disposti alle mille scomodità pur di far crescere le figlie in mezzo alla natura.
Grazie per aver bruciato il nostro sogno e calpestato il nostro futuro.
Grazie anche a nome di mio padre, morto a 46 anni, che dopo aver girato il mondo per lavoro e visitato luoghi meravigliosi, ha scelto questa montagna per costruire la sua casa, e noi decidendo di vivere lì, abbiamo voluto onorare la sua 'strada'.
Grazie per aver tagliato le nostre radici.
Grazie, grazie ed ancora grazie!!!
Non c'è bisogno che io scriva a chi sono rivolti i miei ringraziamenti, in questa vicenda si mettono a tacere troppe coscienze, ma ognuno deve fare i conti con la propria, prima o poi.
Non ho mai capito questa stupida usanza che c'è in Italia a non dire i nomi dei delinquenti !!! I farabutti vanno sempre smascherati. Solo cosí sentiranno un pò di vergogna... invece di ridere alle spalle della gente!!!
Una storia incredibile e che mi ha commossa già dalle prime righe. Penso se dovessimo lasciare la nostra casa in quale tragedia saremmo. Lavoro, nonni, scuola, amici, denaro. E' la nostra vita e la vogliamo indietro e qualcuno ce la dovrà pagare. Capito ?
C R I M I N A L I !!!!!
Non so quanto potrò andare avanti così.. con l'ansia per la mia salute... per una fabbrica che è come un incubo, 24 ore su 24 e adesso l'ennesima presa per il culo... la nostra valle di lacrime... l'ha ridotta così il dio soldo. La salute dei bambini... spero solo che qualcuno abbia una coscienza.
"DIMETTIAMOLO" a suon di proteste e raccolta firme!
Giuseppe Toffanin
Buon giorno ...sono la mamma di Elena, la suocera di Massimiliano e nonna delle mie splendide nipotine che hanno dovuto lasciare la propria casa, fatta con tanti sacrifici per colpa di CRIMINALI che non gliene frega nulla della salute degli altri, per salvaguardare la salute dei figli e la loro. Mi dice mia figlia mamma vieni via anche tu, ma come faccio a pagarmi laffitto con una pensione tra laltro di reversibilità di 500 euro e con gravi problemi di salute ho dovuto lasciare anche il lavoro. Ho tirato tanto sin che non ho finito di pagarmi il mutuo, pensavo ormai di essere tranquilla e stare con mia figlia e famiglia invece mi è ancora caduto il mondo addosso. Sono rimasta sola GRAZIE A QUEI CRIMINALI
È triste ciò che sta succedendo nella ns valle... triste perché ha destabilizzato tutti e spaccato una comunità che conviveva insieme nonostante diverse abitudini e ideologie politiche.
Ma ora la realtà è che, cè chi lotta per riavere di nuovo una qualità di vita normale e per non piangere tristemente in futuro, e chi deride, e da dei visionari agli altri.. cè chi non vuol perdere il lavoro, chi per politica calpesta valori e principi passando sopra ai bimbi che stanno male, scegliendo un'ideologia anziché lumanita... chi va via ma che vorrebbe ancora vivere qui serenamente respirando senza stare male! Questa è la storia che stiamo scrivendo ora in Valtaro!
Stanno distruggendo la vita delle persone, la valle, il bellissimo paese di Borgotaro. Questo paese che ha dato il nome anche ad una famosa produzione della valle: i funghi!!! I funghi sono come spugne, assorbono tutto, quindi in questo caso gli agenti super-inquinanti dell'aria. Chi si fida più ora a raccoglierli? Ad acquistarli? Si sta distruggendo veramente tutto!!!
Io scrivo da molto lontano... dalla Sardegna... terra natia di mia zia, la mamma di Elena. Ho avuto modo di conoscere questa storia dal principio, da quando Elena ha iniziato a tenerci al corrente di ciò che stava accadendo nel suo meraviglioso paese. Sono stata tante volte lì e ho ricordi bellissimi di luoghi "incontaminati" e felici nei quali, appunto, far crescere le sue splendide bimbe. Non trovo accettabile ciò che sono stati costretti a fare... è una situazione assurda ed è assolutamente necessario che si trovi una soluzione immediata! Per permettere loro di tornare a casa e a mia zia di vivere serena sapendo di averli accanto. A loro e a tutti i compaesani... lottate!!!
Esprimo tutta la mia solidarietà e ammirazione per la forza alla sig.ra Elena e famiglia, augurandogli di poter tornare quanto prima dopo che il comune di Borgo taro decida finalmente di sospendere l attività della fabbrica. Molto positiva giudico l' idea del sig Toffanin di raccogliere le firme per chiedere le dimissioni del sindaco, non posso farlo io perché sono uno di quelli della pianura che viene su appena può, ma se si decidesse di farlo, ci sono anche io.
Mi chiamo Laura sono la zia di Elena dalla Sardegna, trovo tutto questo semplicemente vergognoso lasciare la propria casa e i propri affetti per il DIO denaro. Ma queste persone non si vergognano neanche perché non hanno né dignità ne coscienza
In nome del Dio denaro per gli interessi di pochi, in barba al futuro della Valle intera.
Esiste una cosa molto chiara chiamata "principio di precauzione": il sindaco di Borgotaro ne è a conoscenza? Perché si ostina a restare sulle sue posizioni?
Non è ammissibile che si continui a giocare sulla salute e sul futuro delle persone.
VERGOGNA. Anche mio figlio sta pensando di spostarsi, aumentando così i disagi.... Ma nessuno che si mette una mano sulla coscienza ???
LA SALUTE, LA VITA SONO BENI UNICI, INESTIMABILI..... VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Cara Elena,
non credo di conoscerti personalmente ma mi sento ugualmente molto vicina a te e a quelle famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case perché "qualcuno" ha deciso che una fabbrica porta più vantaggi economici a Borgotaro e alla Valle intera piuttosto che tutti gli agriturismi, b&b, fungo IGP e parmigiano reggiano messi insieme (parole queste del nostro sindaco).
Io ancora non riesco a credere come si possa negare l'evidenza!
Io mi sono sentita dire da persone amiche che sono dispiaciuti per mia figlia di 5 anni quando ha avuto le croste nel suo nasino, ma che la fabbrica non c'entra nulla... benissimo, peccato però che non mi hanno saputo dire da cos'altro poteva dipendere, volutamente ignorando il parere di tutti i nostri medici. Poi, dal momento che ho scritto una lettera disperata alla Gazzetta di Parma, mi sono sentita anche accusare di fare cattiva pubblicità al nostro paese e all'intera valle perché i turisti scapperanno! Mi hanno suggerito di PROTESTARE IN SILENZIO...
Non ho più parole da spendere... la notte non riesco più a dormire, mi assale l'ansia e il cuore batte a mille... sto pensando se abbandonare anche io la mia casa e il paese... ma il mio sogno era diverso... volevo per i miei figli una vita in campagna... orto animali, insomma un ritorno alla terra per una vita forse più dura fisicamente ma di gran lunga più salutare! Vorrei restare sperando in un cambiamento a breve... ma ho paura di recare danno ai miei figli...
Mi unisco quindi ai ringraziamenti... ma vorrei ricordare a chi leggerà le nostre parole (perché sono certa che le leggono) che agli IGNAVI Dante ha riservato un posto di prestigio... all' INFERNO.
Prima o poi tutti noi dovremmo rendere conto delle nostre azioni ma soprattutto delle nostre NON AZIONI... è il rovescio della medaglia del libero arbitrio.
Un bacio ad Elena e alla sua famiglia.
Conosco Elena e la sua famiglia... da tanti anni sono amica della sua mamma. Conosco i tanti sacrifici che questa donna prima con il marito poi sola dal momento che è rimasta vedova molto giovane ha dovuto affrontare con dei figli ancora piccoli. Ora che finalmente potrebbe tirare un po' il fiato e godersi la sua casa si ritrova sola perché sua figlia e costretta a fare questa scelta. È triste tutto ciò, mi auguro con tutto il cuore si possa trovare una soluzione per questa famiglia e per le altre che magari faranno questo pensiero.. Le nostre valli sono tanto belle e il lavoro tanto importante facciamo in modo e qui mi rivolgo alle autorità si trovi un accordo.. impediamo alla gente di abbandonare questa nostra montagna così da sempre penalizzata.
Care Palmira ed Elena, vi sono vicina in questo momento difficile. Speriamo che qualcuno si metta una mano sulla coscienza.
Elena meritate delle risposte, attenzione, considerazione e soluzioni, dobbiamo chiederle tutti a gran voce!!
Ogni volta che una persona lascia è pur sempre una sconfitta perché sancisce una perdita. Anche se nessuno è insostituibile in realtà, ognuno è unico, quindi mancherà comunque.
Ero a New York poche settimane fa una sera ho incontrato i giovani valligiani che da anni si fanno onore in terra straniera.
Li osservavo e li ascoltavo, io in un angolo, loro con la vita in mano che mi parevano aver le armi giuste per scalare il mondo. Io in muto e rispettoso silenzio.
Poi la sera ricevo un messaggio, no, una lettera da Francesca. Una richiesta di aiuto.
"Aiuto che voglio tornare a casa. Qui sono al top. Proiettata sulla cima. Ma io voglio la mia casa, lì dove abiti tu. La mia mamma e il mio papà. Voglio che i miei figli crescano coi nonni. Voglio il mio paese e la mia gente. Voglio ritornare a casa."
Mi son presa un po' di tempo per rispondere. Non capivo. Lì hanno in mano l'Universo. Che le dico? Che le scrivo?
Poi mi sono immedesimata nel suo essere ed o risposto che la risposta era già scritta nel suo cuore. Non nella sua mente, nel suo cuore. E quindi ho scritto: torna a casa.
Tornare a casa è il sogno degli uomini e delle donne che hanno a casa il loro tesoro più grande. Perché la loro casa è serena, piena di amore e fa stare in pace, fa vivere bene con se stessi e con gli altri. Ci si investe sopra la vita.
Ad Elena, invece, la vita è stata rubata.
Rubata da una amministrazione deleteria. Due mandati che hanno mandato in rovina un paese. Persone incapaci di assolvere i loro compiti che anziché proteggere hanno finito coll'essere i veri aguzzini della valle.
Ad Elena auguro solamente di tornare. Di tornare a casa. Così come a Francesca che sta al di là dell'Atlantico e, come Elena, desidera solamente di rientrare tra le mura domestiche per ritrovare la sua serenità.
Elena e Palmira, sono partecipe del vostro dolore e delle vostre difficoltà. Vivo a Borgotaro e per gli stessi motivi ho pensato anch'io di spostarmi...sono rimasta senza parole...tanta la delusione...probabilmente l'unica cosa che ci salverà, sarà il restare uniti e solidali! Un forte abbraccio a tutte le famiglia!
Ah quindi nonostante la nuova giunta comunale che avrebbe dovuto risolvere tutto, niente è cambiato....
Ma esiste un consiglio comunale a borgotaro?
Ci sono i consiglieri?
Iniziate a fare pressioni su di loro.
E sufficiente che il sindaco non abbia più la fiducia e si va ad elezioni.
Le iene devono andare da ogni singolo consigliere comunale a fargli una intervista.
Fino a quando si parlerà solo di rossi non se ne uscirà.
Parliamo di maggioranza consigliare il signor a, b, c, ecc....
Valtaro il consiglio comunale obbedisce a capo chino al grande capo e nessuno di loro si pone domande o si immedesima in chi ha una vita famigliare stravolta. E' questa la nostra vera preoccupazione, la coggiutaggione di tutti i consigliere. Non hanno una coscienza e nessuno ha dubbi e per tutti questi è normale che a scuola i bambini non si sentano bene, che le famiglie abbandonino Borgotaro, che il pronto soccorso sia la loro seconda cameretta, che le croste nel naso e gli occhi rossi e il bruciore di gola siano tutti regalini piovuti dal cielo. Non sono genitori queste persone, se lo fossero sarebbero davanti al prefetto a dimettersi per tentare di migliorare il nostro stato sociale e di salute
Signori fino a quando non farete pressione sui consiglieri non ne uscirete.
La minoranza deve chiedere le dimissioni del sindaco in consiglio comunale. Il resto sono chiacchiere.