La chiesetta del Serpaglio

La festa di Maria Bambina è stata celebrata in modo molto significativo
La recente violazione della chiesetta del Serpaglio, con distruzione della teca e della statua di Maria Bambina, è stato quasi il culmine di una serie di squallidi episodi ripetutisi negli ultimi tempi. Ma, come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere: la Fondazione “don Emilio Bellentani”, proprietaria del sito, unitamente al Gruppo Alpini di Bedonia, al comitato “Veterrima Plebs” e alla Pro-Loco Bedonia, hanno infatti maturato la decisione di prendersi seriamente cura di questo luogo storico e ameno, a cominciare appunto dall’oratorio che ne è il bene più prezioso e significativo.

Così, l'annuale ricorrenza è stata l'occasione non solo per una doverosa riparazione spirituale al gravissimo gesto, ma anche per dare pubblico risalto a questa volontà di recupero che ha già dato alcuni segnali positivi, nella speranza possa diventare un progetto fattivo e organico. Venerdì scorso, 8 settembre, complice anche il tempo atmosferico che ha provvidenzialmente tenuto, erano decine e decine i fedeli adulti, oltre ai diversi bimbi e ragazzini, convenuti al Serpaglio. Particolarmente nutrita e gradita è stata la rappresentanza degli abitanti di Roncole, venuti insieme con la statua mariana del loro oratorio, gentilmente prestata per l’occasione a sostituire la nostra, distrutta e attualmente fuori uso (si trova in restauro presso un’artigiana di Borgotaro).
 
La funzione è stata raccolta e partecipata. Al termine, dopo alcune parole introduttive del Parroco –che è anche Presidente della Fondazione– è intervenuto Paolo Masala: ha fatto presente la buona volontà dei “suoi” Alpini ad operare a beneficio del Serpaglio e della cappellina e, con l’aiuto di un pannello fotografico, ha illustrato i lavori già gratuitamente eseguiti: la paziente ricomposizione della teca distrutta (opera meritoria di Maurizio Noberini) e la sistemazione e pulitura dei dintorni, ai fini di un maggior decoro e possibilità di controllo.
 
Per conto di “Veterrima Plebs”, il sottoscritto ha poi letto una breve ma densa relazione storica, direi seguìta con la necessaria attenzione –cosa che mi ha ben compensato delle fatiche dei giorni precedenti. Basandomi su alcuni documenti, ho evidenziato le origini prettamente medioevali del Serpaglio (già ricordato nel 1229) e il suo carattere di insediamento sparso, con al centro la casa ancor oggi esistente, ma allora più piccola e fortificata: un centro autonomo rispetto alla stessa Bedonia, i cui abitanti erano riuniti in una sorta di “clan” familiare.
Ho poi tratteggiato l’interessante evoluzione dell’età moderna: disfacimento del clan e promozione sociale del ramo Serpagli rimasto in loco, di cui è diretta espressione la cappella di famiglia: l’edificio, dedicato a san Carlo Borromeo, fu costruito tra il 1611 e il ’17 ad iniziativa di don Sante Serpagli, che fu poi Arciprete di Bedonia e che volle esservi sepolto.
 
L’oratorio del Serpaglio ha, insomma, un’origine e delle caratteristiche ben precise, che è giusto avere presenti: un’elegante architettura seicentesca ad otto angoli, sormontata da un lucernario e da un tradizionale tetto in ciappe (esempio ormai raro!); un bell’altare in calce; inoltre, tracce di riquadrature a effetto decorativo, che si notano all’interno sotto strati di pittura. Tutti particolari che passo dopo passo, rispettati e recuperati, faranno di quest’oratorio un vero gioiello del luogo; senza però dimenticare la sua messa in sicurezza, che purtroppo è necessaria...
 
La raccolta fondi ha, di fatto, preso inizio con questa giornata, che ha registrato ben 433,64 Euro di offerte. Chi, magari assente, volesse aggiungere un suo contributo, potrà farlo già ora presso il Bar Masala o presso la Parrocchia. In seguito, verrà individuato un apposito conto corrente da parte di tutti i soggetti interessati. Inoltre, si possono anche consegnare o segnalare eventuali vecchie foto relative al Serpaglio, che saranno un prezioso corredo per l’opuscolo storico alla cui stesura mi dedicherò, ovviamente a titolo gratuito, nel corso del 2018. Grazie a quanti hanno partecipato e vorranno partecipare anche in seguito.

FOTO: la funzione religiosa e il parco



9 Commenti
  1. Rita

    Ma chi fine ha fatto il parco lupo rosso? Non dovevano esserci loro ?

  2. Maria Grazia

    Sono contenta che queste vecchie tradizioni sono ancora vive e nel cuore dei bedoniesi

  3. Luciano/il milanese

    Lodevolissima iniziativa di cui sono molto molto contento.
    Quando vengo a Bedonia non manco mai di fare una passeggiata al Serpaglio;
    un luogo che ho tanto frequentato nelle estati bedoniesi da bambino a volte sorvegliato, insieme a tanti coetanei, dalle monache dell'asilo di cui ricordo l'incredibile copricapo bianco e inamidato.
    A osservare lo stato di degrado del luogo, dei magnifici castagni e degli edifici ecc. mi si stringe il cuore.
    Mi auguro anche di poter presto leggere l'opuscolo storico che il Prof. Rizzi Bianchi sta lodevolmente preparando.


  4. Lorella

    Ma... non la conoscevo! Non so nemmeno bene dove si trovi. Grazie per il post è grazie alle persone che fanno parte delle associazioni che si sono prese cura di questo sito, anche io sono interessata all'opuscolo, a partecipare a questa iniziativa di recupero e non mancherò una visita appena sarà possibile! Gigi, tienici aggiornati!

  5. Remo Ponzini

    Il C.I.F. (Centro Italiano Femminile) l'ho frequentato sin da piccino perchè mi sembrava un bosco magico. D'estate era il luogo di vacanza dell'Ente che ho citato ed era frequentato sia da signore anziane che da giovanissime ragazze. A dirigerlo c'era una signora integerrima (sign. Boni) che applicava regolamenti militareschi.
    Quando lavoravo in Chiavari (anni 90) ebbi la fortuna di ricontrarla. Si era "rifugiata" in riviera per il clima e perchè lì possedeva una villa da sogno dove, a volte, mi invitava a fare due chiacchiere. Era ancora lucidissima nonostante l'età avanzata e gli argomenti di conversazione vertevano, quasi esclusivamente, su Bedonia ed il magnifico parco che, ancora oggi, viene da tutti chiamato CIF.

    Mi sembra doveroso ringraziare il dr. Piero Rizzi Bianchi per la dotta e laboriosissima ricostruzione storica che ci ha tratteggiato con il solito stile impeccabile sia nella forma che nei contenuti.
    Ennesimo ringraziamento anche per i nostri ALPINI che, memori dei nobili insegnamenti che hanno ricevuti, rispondono sempre "signorsì" tutte le volte che la nostra comunità ne abbisogna. Io bazzico sovente nei pressi e devo affermare che, anche questa volta, hanno svolto un lavoro di pulizia molto ammirevole. Ora è piacevolissimo passeggiare in quel luogo riportato allo splendore e, quando la nota cappelletta sarà restaurata, diverrà ancor più incantevole.

  6. Piero Rizzi Bianchi

    Anche a me pare doveroso ringraziare Remo e quant'altri hanno espresso la loro attenzione per la mia attività ed impegno nella storia e cultura locali, campi per me non certo sterili, anche perché li coltivo da decenni...
    Quanto alla rievocata sig.na Boni, io ne ho un'immagine da ragazzino, quando il Serpaglio e il suo bosco (allora con più castagni) erano il magnifico teatro dei nostri giochi, nei mesi estivi. Gli amici ed amiche di quegli anni spensierati certo ricorderanno quanto a noi la suddetta fosse, come dire... poco simpatica per la sua severità che talvolta ci bloccava nelle nostre attività ludiche. Così, per varie sere, in una certa estate, decidemmo di spaventare lei e le sue "ciffute", andando con le nostre pistole-giocattolo, regolarmente caricate con pizzichi di vera polvere da sparo, ad esplodere colpi ravvicinati sul retro della casa: e vi assicuro che l'effetto desiderato venne raggiunto, con nostra malefica soddisfazione.

  7. MARCO MARIANI

    Mi associo ai commenti precedenti nel fare i complimenti agli alpini e a tutte le associazioni che hanno lavorato per pulire e sistemare nel miglior modo possibile l'area CIF in questi giorni. Dopo i numerosi danni fatti da piccoli teppistelli, invogliati dallo stato di forte degrado e abbandono dell'area, finalmente si rivede uno spiraglio in un luogo che per me è magico. Lo dico anche per rispondere al primo commento che si chiedeva dove fosse finito il progetto del "Lupo Rosso".

    Rispondo volentieri in qualità di ideatore e promotore di quella che rappresenterebbe una svolta per tutta la valle. Ad oggi il progetto non è abbandonato, ma in una fase di stallo causata dalla mancanza di € 690.000,00 per il completamento del progetto che complessivamente ne richiede € 1.800.000,00. E non state sbagliando i conti quando pensate che abbiamo per le mani sotto svariate forme circa 1 milione di euro. Abbiamo partecipato insieme al Comune di Bedonia ad un bando Regionale (Fondi Europei) che assegnava in prima battuta circa 1 milione di euro.

    Purtroppo per motivazioni credo non di merito ma diverse, non abbiamo ottenuto la prima assegnazione e quindi stiamo aspettando che la Regione riassegni gli scarti dei vari progetti nella speranza che possano arrivare almeno € 500.000,00 a fondo perduto. Questi insieme ai soldi del G.A.L. dovrebbero essere più che sufficienti.

    Siamo in ritardo ma non è ancora il momento di mollare anche perché le proiezioni prudenziali elaborate in fase di studio parlano di 20.000 visitatori nel caso più negativo con proiezioni a 35/40.000 visitatori nelle stime realistiche. Quindi come le persone che hanno organizzato la manifestazione oggetto di questo post, il nostro Comitato spera di arrivare presto a riqualificare e ristrutturare tutta l'area.

  8. Giuliana Ratto

    IL Serpaglio era il mio sogno se avessi avuto la possibilità avrei fatto un parco bellissimo, nella casa un museo di opere d'arte come quadri di Roberta Cavalli ,le sue bottiglie,le casette tipo nido i sassi dipinti tutti dovrebbero ammirare queste opere.Stanze di meditazione x chi è stressato ,anche una sala di lettura,un altra fare Yoga, viali con gazebo e panchine ,alla sera un piano bar, perchè no!lo sognavo già da bambina quando quando intorno al mio amico castagno con le sue foglie mi facevo vestiti da indianina, sono andata a salutarlo prima di tornare a casa e ho visto che sta morendo lo pensavo eterno mi spiace tanto, sapeva ascoltare. Grazie x quello che farete sarà un gioiello x Bedonia

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