Comune Unico. Ultima chiamata!
La Legge di stabilità del 2016 prevede il raddoppio del contributo ai Comuni nati da fusione
Gli anni passano, ma qui la musica non cambia. Nel frattempo c’è anche chi non se l’è fatto dire due volte. Nella nostra regione, dal 2014, sono già 8 i Comuni unici al posto dei 22 preesistenti ed altri 7 progetti si stanno delineando.
Inizialmente c’era anche diceva che erano tutte favole, però adesso gli esempi ci sono, i finanziamenti sono reali, ma nonostante tutto, in Valtaro, l’argomento è rimasto tabù.
Nessun Sindaco di valle si è fatto pubblicamente paladino dell’iniziativa. Questione di campanili, poltrone o di oscurantismo ideologico? Non lo so. L’unica certezza è quella che in due anni sono già andati persi un paio di milioni di Euro a fondo perduto (vedi allegato).
La Regione Emilia Romagna e lo Stato però non demordono, anzi raddoppiano.
La Legge di stabilità 2016, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2015, prevede il raddoppio del contributo statale ai Comuni nati da fusione. Un importante sostegno al processo andrà a beneficio di tutti i Comuni creati da fusione e a quelli che saranno istituiti in futuro. Senza dimenticare che ai nuovi Comuni unici è riconosciuta la sospensione del Patto di stabilità per 5 anni e una "corsia preferenziale" per i progetti regionali presentati.
Tale Legge dispone che dal 2016 i contributi ordinari corrisposti alle fusioni avranno una durata di 10 anni (prima erano 15 anni) e verranno incentivate con priorità le fusioni dei Comuni che raggiungono la soglia minima di popolazione di 5.000 abitanti e quelle che includono almeno tre Comuni, di cui almeno uno sotto i 1.000 abitanti.
Una Legge che ha tutto l’aspetto di un’ultima chiamata, che sembrerebbe fatta apposta per la nostra Val Taro e quindi da cavalcare all’istante… prima che i piccoli comuni siano accorpati per decreto e senza tanti incentivi. PDF: elenco dei nuovi Comuni con relativi contributi
I treni passano ciuff ciuff
Non ci sono più le poltrone di una volta. Quelle da fusione sono scivolose e c'è il rischio di cadere a terra e scomparire nell' oblio.
Non so più se vale la pena di commentare, non ci sono più politici, permettetemi di dirlo "con i coglioni". Quei pochi rimasti si sono assopiti (forse x paura di essere fatti fuori). In queste tue bellissime informazioni, caro Gigi, raramente c'è qualche "politico" che prende parola o che dia qualche spiegazione, succede solo se si sentono toccati personalmente. Pochi cittadini ne prendono parte... non si vogliono esporre. Intanto le nostre belle valli "franano". Peccato!
Il mio pensiero l'ho già espresso ripetutamente nei precedenti servizi dedicati a questo argomento ma, in considerazione di questa ultima opportunità che ci viene offerta, lo voglio ribadire ponendo qualche domanda ai cinque sindaci della nostra valle.
1) Ma avete fatto qualche conticino di quanto contributi stiamo perdendo con il vostro lassismo?
2) Considerando che ci sentiamo ripetere il solito ritornello che non disponete di risorse manco per la gestione ordinaria, come mai non prendete in considerazione questa opportunità?
3) Non ritenete che sarebbe vostro precipuo dovere operare per il bene delle nostre comunità?
4) Visto che esistono diffusi campanilismi fra la popolazione (che io ritengo insensati), non pensate che sarebbe opportuno e doveroso da parte vostra fornire informazioni tranquillizzanti atte a fare comprendere la validità ed il vantaggio economico di quanto offerto.
5) Temete di perdere le prossime elezioni sposando questa causa ?
Mi viene in mente che qualche decennio fa, in occasione delle elezioni comunali di Bedonia, ci fu proposto di trasformare i terreni boschivi in un Parco. Il sindaco uscente (maestro Renato Cattaneo), da persona illuminata qual era, sposò subito questa causa ma perse le elezioni. L'opposizione ebbe gioco facile in quanto spaventò gli elettori dicendo che avrebbero perso l'uso dei propri terreni, che non avrebbero potuto neppure tagliare la legna, fare il fieno e quant'altro. Ma a distanza di qualche anno si capì che fu commesso un errore colossale. E, come se non bastasse, lo scorso anno l'UNESCO bocciò il territorio della nostra vallata e premiò i comuni circostanti.
(Ne parlò anche il nostro Esvasante; vedi link a piè di pagina).
PLF e Berni sono gli addetti alle grandi e segrete manovre per unire Tornolo Compiano Bedonia in un unico comune pero' nessuno dice mosca. Perchè ? Paura di cosa ?
Io sono favorevole all'unificazione dei comuni delle valli del Taro e del Ceno. Dunque, in via di principio, non muovo obiezioni. Sulla sostanza c'è da discutere. Prima di tutto si tratta di capire quali saranno le aggregazioni territoriali. A fronte di due o tre nuovi macro-comuni per le due valli, ritengo che le frazioni piu' periferiche debbano essere aggregate tenendo conto dell'interesse dei cittadini che vi abitano. Per esempio, a mio parere le frazioni di Farfanaro, Cereseto, Trario ( Compiano) già in Valceno, dovrebbero essere aggregate al nuovo soggetto che include Bardi.
Poi c'è un'altra questione di medio lungo periodo. Il riordino amministrativo non risolve, di per sè, la crisi dell'appennino (crisi demografica, spopolamento, crisi produttiva e occupazionale). Dunque, accanto agli accorpamenti, servono anche politiche efficaci per contrastare il declino.
Ciao a tutti, sono un nuovo abitante della val taro. Sono d'accordo sull'aggregazione dei comuni con pochi abitanti, attenzione però, dalle mie parti (provincia di Varese) si sono fatti dei macro comuni con relativi consigli senza però dismettere quelli che avrebbero dovuto sostituire. E poi più soldi non vuol dire per forza migliori condizioni per i cittadini, spesso significa più soldi da sprecare. Complimenti per il blog!
La piscina che non c'e'. Storie di interessi particolari e di luoghi marginali incapaci di essere futuro.
Le amministrative si avvicinano e' l'ora della proposta Piscina coperta o palazzetto del ghiaccio o per i piu' esigenti una cremaliera per accede all'ospedale, anche quest'anno ci sara' chi ci prova. Dimenticavo il traforo a sud, nord, est, ovest.
Piu' il politico e' baro e piu' alza la posta!
Il tempo delle promesse elettorali luccicanti e impossibili e' arrivato.
Ma purtroppo la crisi, il governo, le congiunture astrali non renderanno anche nel prossimo quinquennio possibile queste auspicate opere? E' la sorte ineluttabile della promessa elettorale, ha la vita di una stella cadente luccica per un attimo!
Cosa puo' fare una valle con piu' di 10 milioni di euro liberi dal bilancio, che di fatto possono essere moltiplicati con progetti co-finanziati?
Ecco questa e' la Nostra Piscina che non c'e' e non ci sara' mai.
Riflessioni politiche:
Io capisco che i Sindaci e amministratori non siano cosí illuminati da esporsi su questo tema. E´la comprensibile forza conservativa della specie, ho lottato per questo ora devo fare qualcosa per perderlo?. Ma la politica dei partiti o movimenti, questa é la dimostrazione del vuoto assoluto e dell'occupazione da parte di inetti dei luoghi di confronto.
Scusate la durezza.
Mi verrebbe da dire agli scettici: "Fatti non parole".
Riporto i due ultimi resoconti della Regione in merito alla fusione dei Comuni in Emilia Romagna, uno su quanto è stato elargito, l'altro a sostegno dei Comuni che vogliono fondersi.
http://autonomie.regione.emilia-romagna.it/newsletter/attualita-notizie/premiati-dallo-stato-i-comuni-pionieri-delle-fusioni
http://autonomie.regione.emilia-romagna.it/newsletter/attualita-notizie/i-percorsi-partecipati-nei-comuni-per-le-fusioni-1