Piccoli agricoltori nasceranno?

L'intento è di aprire a Bedonia un nuovo indirizzo scolastico, quello di Agraria
Non so se la possibilità di creare un indirizzo di "Agraria" nel nostro Appennino sarà una possibilità concreta o meno, ma la determinazione c'è, così come i primi "bastoni tra le ruote". Per restare al passo con i tempi e con un territorio come il nostro che cambia in fretta è comunque necessario adeguarsi, ancor meglio anticiparne il futuro.

Di questa nuova possibilità di sviluppo agricolo se n’è parlato nel convegno: “Una scuola a difesa della montagna”, promosso dall’Amministrazione Comunale di Bedonia. All’incontro sono intervenuti rappresentanti di categoria, istituzioni e lavoratori agricoli, argomento centrale produzioni, trasformazioni e gestione dell'ambiente.
La creazione di questo nuovo indirizzo scolastico, affiancato al già prezioso Enogastronomico, significherà fornire un tassello fondamentale alla nostra disagiata sopravvivenza appenninica.

Partendo dalla necessità di valorizzare la qualità dei prodotti agricoli, una scuola ad indirizzo agrario, oltre a formare tecnicamente e professionalmente gli studenti, non può prescindere dall'affrontare anche insegnamenti sull'informazione e la promozione del territorio attraverso le tipicità produttive. Lo studio e la pratica in materia di biodiversità agricola non solo formerà ragazzi pronti a sostenere un sistema produttivo ad alta qualità ambientale, ma li fornirà anche di nozioni e conoscenze che li rendano capaci a loro volta di educare ad un consumo consapevole e sostenibile.

Contrastare l’incuria idrogeologica, fare impresa tutelando una riconversione dei posti di lavoro, valorizzare le coltivazioni di nicchia (dal nostro territorio non possiamo pretendere piantagioni intensive), sarà a tutti gli effetti una scelta strategica e fondamentale, non solo per gli studenti che intraprenderanno questo nuovo cammino, ma per l’intera comunità che vive e investe nelle valli del Taro e del Ceno.

FOTO: il convegno del 16/10/2015



12 Commenti
  1. Buga

    Finalmente un progetto utile, interessante, attuabile e che tiene presente le necessità del territorio offrendo uno sbocco lavorativo ai nostri giovani.......

  2. Paolo V

    Leggo una frase inquietante " i bastoni tra le ruote " !
    In che senso ? C'è chi non vorrebbe una scuola così importante ? Ma davvero e i motivi ? Questioni politiche ? Se sì sputate i nomi ! Scusate ma al mondo c'e' gente veramente incredibile !

  3. Gian Paolo Moglia

    Sono pienamente a favore, l'istruzione è l'investimento più importante e solido che si possa fare.

  4. Federico Rolleri

    Possibile che la nuova scuola agraria sia a tal punto innovativa da diventare una scuola diffusa, ovvero capace di comprendere più territori e competenze che le donerebbero forza e praticità, ma anche capace di operare in sinergia con le persone che abitano quegli stessi territori?

  5. Mario Marini

    Ma mi raccomando: non solo una semplice formazione tecnica, ma anche e soprattutto un'adeguata formazione di tipo promo-commerciale. Fare e non arrivare al mercato è la cosa più deleteria...!

  6. Remo Ponzini

    Visto il risveglio che ha avuto l'agricoltura in questi ultimi tempi, sarebbe oltremodo utile una scuola di formazione di 4/5 anni che preparasse i giovani a praticare questa attività.
    Le conoscenze scolastiche, oltre allo scopo formativo, fanno da stimolo ed infondono sicurezza.
    Ovviamente ci vuole passione ed amore per la terra, per gli animali e per la natura che ci circonda. E' un lavoro che richiede sacrificio e dedizione ma se viene esercitato con lo spirito giusto sono certo che darà ampie soddisfazioni.
    Dicono che non sia il lavoro ad ammazzare l'uomo ma le preoccupazioni. Ne sono convinto anch'io.

  7. Bruno Manfredini

    Questa idea dell'Amministrazione Comunale di Bedonia di creare anche nella nostra montagna una scuola di formazione per i giovani dovrà incontrare il sostegno delle diverse istituzioni , ma in particolare il coinvolgimento della popolazione, soprattutto di chi ancora opera nelle terre dell' Alta Val Taro con un forte attaccamento, dimostrando intraprendenza imprenditoriale, con ancora qualche speranza di ripresa e di slancio. Sarebbe interessante anche da noi inventare nel tempo un Istituto Agrario come a San Michele all'Adige, diventato negli anni un punto di riferimento insostituibile per lo sviluppo agricolo di quella regione. Non bisogna disperare e questo convegno potrebbe essere il primo tassello di un progetto ambizioso ma assolutamente da incoraggiare.

  8. Marco Cacchioli

    Un'iniziativa da sostenere con forza, tutti insieme, perché il rilancio della ‪#‎Valtaro‬ e della ‪#‎Valceno‬ passa anche attraverso l'agricoltura e la cura del territorio.

  9. Fabio

    L'idea é molto bella e all'avanguardia, ma prova a collocarla guardandola così:
    Noi studiamo il passato e usiamo termini quali maestoso, ingegno, capacità, etc.. Ora quando troveranno quello che rimane di queste valli, discarica, turbogas, fabbriche di cemento e poi piastrelle, riciclo di gomme etc.. In montagna.... Che termini useranno?
    Alle volte mi sembra che siamo solo pochi Don Chisciotte... Chissà se questo ed altri progetti potranno mai trovare piede nelle profonde radici di questi luoghi.... molte persone lo vorrebbero e meriterebbero...ma...... $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

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